Di cosa è accusata Ilaria Salis, perché le vogliono revocare l’immunità e cosa rischia in Ungheria

  • Postato il 20 giugno 2025
  • Politica
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L’eurodeputata Ilaria Salis rischia di vedersi revocata l’immunità che ha da quando è stata eletta al Parlamento europeo nelle file di Alleanza Verdi e Sinistra. Il voto della commissione Affari giuridici dell’Eurocamera è stato infatti al momento solo posticipato e avverrà o a metà luglio o ai primi di settembre al ritorno dalla pausa estiva. Nel caso in cui la revoca dell’immunità venga approvata, la 41enne milanese rischia di tornare in carcere in Ungheria.

La manifestazione antifascista, l’arresto, il ritorno in Italia

Durante le celebrazioni a Budapest del Giorno dell’Onore, che si sono svolte nel febbraio del 2023, un evento organizzato per celebrare un battaglione nazista che si oppose all’avanzata dell’Armata Rossa nel 1945, si verificano almeno cinque attacchi contro militanti di estrema destra per mano di partecipanti a una contro-manifestazione.

Ilaria Salis, insegnante di scuola elementare a Monza e attivista, viene arrestata mentre si trova a bordo di un taxi insieme a due cittadini tedeschi. Lei e Tobias Edelhoff vengono accusati di violenza e lesioni; la terza arrestata deve rispondere di aver pianificato gli attacchi.

I magistrati contestano all’italiana sia il reato di lesioni personali sia quello di appartenere all’organizzazione antifascista Hammerbande, che ha come obiettivo quello di “colpire” a martellate presunti neonazisti. Per l’accusa, Salis avrebbe partecipato a due atti di violenza del 10 febbraio: uno contro un uomo scambiato per un estremista di destra a causa del suo abbigliamento militare in piazza Gazdagréti, e un altro contro il musicista di estrema destra László Dudog, le cui foto con il volto tumefatto fecero poi il giro del web.

La Salis viene arrestata. Nel giugno del 2023 viene respinta la prima di tre istanze presentate dalla difesa della Salis per ottenere gli arresti domiciliari in Italia. Nel novembre del 2023, Ilaria viene rinviata a giudizio con la richiesta, da parte della Procura, di 11 anni di reclusione.

Ilaria Salis durante il processo
Di cosa è accusata Ilaria Salis, perché le vogliono revocare l’immunità e cosa rischia in Ungheria (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Nel gennaio del 2024, della vicenda se ne occupa il ministro Nordio, che risponde a un’interrogazione di Peppe De Cristofaro durante il question time al Senato. “Faremo di tutto – dice Nordio – per un affievolimento della sua situazione”.

Ilaria Salis, sempre a gennaio del 2024, consegna al consolato italiano un memoriale di 18 pagine nel quale descrive le sue condizioni in carcere a Budapest. “Sono trattata come una bestia al guinzaglio”, uno dei passaggi. “Da tre mesi – scrive – sono tormentata dalle punture delle cimici nel letto”, “l’aria è poca, solo quella che filtra dallo spioncino”.

A fine gennaio inizia il processo. Le immagini di Salis con le manette e le catene a piedi e polsi scatenano una polemica internazionale. In quell’occasione, l’altro imputato tedesco si dichiara colpevole, ottenendo una condanna a 3 anni di reclusione. Al contrario, Ilaria Salis continua a professare la sua innocenza, rinunciando al patteggiamento.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni sente il suo omologo Viktor Orbán, chiedendo il “rispetto dei diritti” e un “giusto processo” per l’imputata italiana, pur nel rispetto dell’indipendenza della magistratura. Costante l’interessamento del ministro degli Esteri Antonio Tajani, in contatto con i rappresentanti diplomatici in Ungheria. “Questa volta mi sembra che si sia ecceduto”, è stato il suo commento subito dopo aver visto le immagini delle manette ai polsi e delle catene alle caviglie.

A febbraio, Tajani e Nordio ricevono separatamente Roberto, il padre di Ilaria Salis. I ministri evidenziano che i principi di sovranità giurisdizionale di uno Stato impediscono ogni interferenza nella conduzione del processo e nel mutamento dello status libertatis dell’indagato.

Il 28 marzo viene respinta nuovamente la richiesta dei domiciliari, questa volta in Ungheria, che alla fine, a partire dal 23 maggio, vengono concessi. La Salis viene ospitata da una famiglia italo-ungherese che vive a Budapest. Qui passa circa 20 giorni (dopo 15 mesi in carcere) e può tornare in Italia dopo la sua elezione con Avs al Parlamento europeo. La polizia ungherese è costretta, suo malgrado, a toglierle il braccialetto elettronico alla caviglia.

La Salis rischia una condanna fino a 24 anni di carcere. La liberazione avviene grazie alle 176mila preferenze ottenute alle Europee. Ottiene quindi l’immunità e la sospensione del processo per tutto il tempo in cui è in carica.

La magistratura ungherese e il governo di Viktor Orbán chiedono da subito la revoca dell’immunità al Parlamento europeo. Il voto, grazie alla Sinistra che vota contro, viene rinviato.

La Salis, dopo il rinvio, su X ha scritto: “Apprendo che il voto in Parlamento europeo sulla richiesta di revoca della mia immunità è stato rinviato. Grazie di cuore a tutte e tutti per i tanti messaggi di solidarietà e sostegno. In mezzo alla solita, scontata campagna d’odio e manipolazione dell’estrema destra alleata di Orbán, il vostro affetto e senso di giustizia fanno grande piacere. La battaglia continua”.

 

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Blitz

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