Design auto, come cambia per favorire la sostenibilità e l’efficienza

Per oltre un secolo, l’automobile è stata il simbolo di libertà, progresso e, innegabilmente, di un impatto ambientale significativo. Oggi, però, ci troviamo all’alba di una trasformazione epocale. L’urgenza di contrastare il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse sta ridefinendo non solo ciò che alimenta un’auto, ma la sua essenza stessa. Il design automobilistico non è più una mera questione di estetica o prestazioni; è diventato un fattore chiave in termini di sostenibilità.

È importante, quindi, analizzare come ogni linea, ogni materiale e ogni innovazione tecnologica concorrano a un unico obiettivo: creare veicoli che siano in armonia con il pianeta. Non parliamo solo di motori elettrici, ma di un approccio olistico che abbraccia l’efficienza aerodinamica, l’uso di materiali riciclati e innovativi, l’ottimizzazione degli spazi per batterie e l’integrazione con le infrastrutture energetiche smart. Il futuro dell’auto è già qui, ed è più verde, leggero e intelligente che mai.

Rivoluzione dei materiali: riciclo, leggerezza e ciclo di vita

L’imperativo della sostenibilità nell’automotive inizia molto prima che l’auto esca dalla catena di montaggio: ha origine nei materiali scelti per costruirla. Con la transizione verso i veicoli elettrici (EV), il design dei materiali è diventato un elemento critico, poiché il peso del pacco batterie agli ioni di litio (che può superare i 500 kg) deve essere bilanciato per preservare l’efficienza energetica e l’autonomia. Questa sfida ha dato il via a una vera e propria rivoluzione dei materiali.

La regola è semplice: meno peso equivale a meno energia necessaria per muoversi, un concetto che si traduce direttamente in maggiore autonomia per gli EV e minori emissioni per i veicoli tradizionali. I designer spingono l’uso di leghe di alluminio e magnesio in sostituzione dell’acciaio tradizionale. L’alluminio, in particolare, è ampiamente utilizzato per telai, carrozzeria e componenti strutturali grazie al suo eccellente rapporto resistenza-peso. Non è solo questione di leggerezza: l’uso di alluminio riciclato (come quello proveniente da scarti di produzione o veicoli a fine vita) permette di risparmiare fino al 95% dell’energia richiesta per produrre l’alluminio primario.

La fibra di carbonio (spesso riciclata) e la plastica rinforzata con fibra di vetro (GFRP) sono impiegate in componenti non strutturali, come i pannelli della carrozzeria o i sedili. Sebbene la fibra di carbonio sia costosa e complessa da riciclare, l’innovazione si sta concentrando su processi di recupero termico e chimico che ne preservino le proprietà, chiudendo il cerchio anche per i materiali “premium” e super-leggeri.

La leggerezza non riguarda solo la carrozzeria. Le case automobilistiche stanno investendo in nuove chimiche per le batterie (es. stato solido) che promettono una maggiore densità energetica, permettendo di ottenere la stessa autonomia con un pacco batteria più piccolo e meno pesante.

Aerodinamica funzionale

L’aerodinamica funzionale (o aerodinamica attiva e passiva) è un aspetto cruciale nel design automobilistico moderno, specialmente per i veicoli elettrici (EV), dove l’efficienza è direttamente correlata all’autonomia. Il parametro fondamentale è il coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx), una misura adimensionale che quantifica quanto un corpo è in grado di “penetrare” l’aria.

La resistenza aerodinamica cresce con il quadrato della velocità di avanzamento. Questo rende l’aerodinamica il fattore dominante nei consumi ad alte velocità (tipicamente sopra gli 80 km/h), specialmente per i veicoli elettrici, dove può essere responsabile del 30-40% delle perdite energetiche nel ciclo di guida WLTP. Ogni miglioramento del Cx del 10% può portare a un aumento dell’autonomia in autostrada di circa il 5-7%. Le case automobilistiche sono in una corsa al ribasso per ottenere Cx sempre più bassi.

L’aerodinamica passiva si basa sulla forma intrinseca del veicolo per garantire un flusso d’aria il più laminare possibile. Per quanto riguarda la carrozzeria si prediligono forme arrotondate all’anteriore, parabrezza molto inclinati, linee del tetto simili a coupé e una parte posteriore affusolata, talvolta con una “coda tronca” (Kammback) per ridurre la bassa pressione che si crea dietro il veicolo. La cura per i dettagli è maniacali: si opta per maniglie a filo (flush door handles) che non sporgono dalla carrozzeria, specchietti retrovisori ottimizzati o sostituiti da telecamere e cerchi aerodinamici dal design chiuso per minimizzare la turbolenza attorno alle ruote.

Per i veicoli elettrici, dove il pacco batterie crea una base piatta, l’ottimizzazione del sottoscocca è fondamentale. Un fondo carenato riduce la resistenza e genera un leggero effetto suolo che aumenta la stabilità, con l’aria che viene gestita e indirizzata in modo controllato.

L’aerodinamica attiva utilizza componenti meccanici che modificano la loro forma in tempo reale in base alla velocità o alle esigenze di guida, trovando il miglior compromesso tra efficienza e raffreddamento. Le prese d’aria frontali (griglie del radiatore) si aprono solo quando è necessario raffreddare la batteria, il motore o l’elettronica di potenza, rimanendo chiuse (e quindi aerodinamicamente più efficienti) per la maggior parte del tempo. Un esempio è la tendina ad azionamento elettrico nel frontale della Volkswagen ID. 7.

Alcuni veicoli utilizzano spoiler posteriori o alettoni attivi (come l’Active Air Skirt di Hyundai/Kia, una minigonna attiva sotto il paraurti) che si estendono a determinate velocità. Questi sistemi possono aumentare la forza deportante per una maggiore stabilità alle alte velocità. Queste soluzioni, spesso combinate con pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, sono il fulcro della ricerca per massimizzare l’efficienza e l’autonomia dei veicoli elettrici.

In ultima analisi, il ruolo del designer è profondamente mutato: non più uno “stilista” focalizzato solo sull’impatto visivo, ma un vero e proprio “architetto della sostenibilità”, chiamato a bilanciare estetica, sicurezza e impatto ambientale in una formula dove l’efficienza è la nuova lussuosità. Il futuro dell’auto è già stato disegnato: forme pulite, materiali rigenerati ed energia gestita in modo intelligente, dimostrando che sostenibilità e progresso tecnologico non solo possono coesistere, ma sono indispensabili l’uno all’altro per plasmare la mobilità di domani.

Autore
Virgilio.it

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