Depurazione ad Alassio: il punto dell’amministrazione comunale sul sistema attuale e sulle prospettive future

  • Postato il 31 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico luglio 2025

Alassio. In vista dell’approssimarsi della riorganizzazione operativa di A.P.S. – soggetto individuato dalla Provincia come gestore unico del servizio idrico integrato – il sindaco di Alassio, Marco Melgrati, desidera con il presente intervento illustrare la situazione del Comune di Alassio in merito al sistema di depurazione.

“Si evidenzia che allo stato attuale il Comune di Alassio è dotato di un impianto di pretrattamento in grado di intercettare ed eliminare tutti gli elementi solidi superiori ai 3 mm di spessore, che contribuisce, dalla sua entrata in funzione, in maniera concreta al miglioramento della qualità dell’ambiente marino, come da anni viene riscontrato dalla cittadinanza e dagli ospiti”.

“Con la presente si intende informare la cittadinanza sulla reale cronistoria delle azioni intraprese da questa Amministrazione, fino alla data odierna, per dotare il territorio comunale di un impianto di trattamento dei reflui conforme ai parametri stabiliti dalla Comunità Europea. L’obiettivo è il miglioramento della qualità dell’ambiente marino e il conseguimento della certificazione della Bandiera Blu, riconoscimento che attesta l’eccellenza delle acque di balneazione. Nella prima decade del terzo millennio, questa Amministrazione — all’epoca da me rappresentata — aveva avviato, tramite la partecipata competente, un iter finalizzato all’autorizzazione di un impianto di depurazione sul territorio comunale, in grado di gestire i reflui prodotti sull’intera area comunale. Il 26 aprile 2004 il Consiglio Comunale di Alassio dichiarò di pubblico interesse una proposta di progettazione, costruzione e gestione in projet financing del depuratore consortile di Alassio presentata da Acqua Azzurra s.c.a.r.l. Il progetto fu dichiarato, e accettato dal Comune di Alassio, del valore di euro 444.000,00. Non essendo riuscita ad avere la fidejussione richiesta in sede di bando della gara per l’assegnazione dell’opera, Acqua Azzurra Scarl non venne ammessa alla apertura delle buste e quindi alla gara, che ebbe un solo concorrente e cioè la Severn Trent, che si presentò al bando con la fideiussione bancaria. Senza voler entrare nei dettagli tecnici legati alla gestione di questa complessa pratica, è comunque doveroso informare la cittadinanza che, giunti quasi al termine dell’iter approvativo, alcuni enti sovraordinati rispetto all’Amministrazione Comunale decisero di non autorizzare la realizzazione dell’opera. Le motivazioni addotte furono diverse, ma in particolare venne evidenziata la volontà di evitare una delocalizzazione su scala provinciale degli impianti di depurazione. Infatti, la strategia perseguita a livello provinciale e regionale prevedeva la concentrazione della depurazione dell’intero comparto del Ponente savonese in un unico polo: il depuratore ubicato nel Comune di Borghetto Santo Spirito. Nello stesso periodo, anche il comparto interno della vallata ingauna intraprese un’iniziativa analoga alla nostra, con il Comune di Villanova d’Albenga come ente capofila. Tuttavia, l’esito di tale operazione fu identico al nostro”.

“Infatti, nel momento in cui si stava per procedere con l’affidamento e l’autorizzazione dei lavori, gli stessi enti sovraordinati intervennero per bloccare la pratica. Anche in quel caso, la motivazione fu in linea con quanto già indicato alla nostra Amministrazione: l’intenzione, condivisa a livello provinciale e regionale, di concentrare le attività di depurazione presso un unico impianto, quello situato nel Comune di Borghetto Santo Spirito. Premesso che le scelte strategiche in materia di depurazione sono stabilite dagli organi regionali e provinciali, e che i Comuni, pur potendo esprimere il proprio parere, non hanno facoltà di porre un veto assoluto su tali decisioni, sia il Comune di Alassio che quello di Villanova d’Albenga, dopo il 2010, decisero comunque di intraprendere una nuova serie di iniziative. Furono quindi presentate ulteriori ipotesi progettuali, sempre finalizzate alla realizzazione di impianti di depurazione locali, con l’intento di individuare una soluzione efficace e definitiva al problema. Tuttavia, anche in quel caso, le proposte furono accantonate, in quanto si confermò la volontà – da parte degli enti sovraordinati – di mantenere l’impostazione strategica già definita, ovvero la realizzazione di un unico polo di depurazione sul territorio, localizzato nel Comune di Borghetto Santo Spirito. Preso atto che le nostre ipotesi progettuali non avrebbero trovato accoglimento, questa Amministrazione ha richiesto al gestore operativo competente di avviare la progettazione per la realizzazione e messa in funzione di un impianto di pretrattamento dei reflui. Tale scelta si è resa necessaria poiché, dovendo convogliare i reflui verso il depuratore di Borghetto Santo Spirito ma non avendo certezze sui tempi di realizzazione del collegamento, si è ritenuto opportuno iniziare a dotare il territorio di una prima linea di trattamento, intervenendo sulla rimozione dei solidi sospesi presenti nei reflui comunali. L’operazione ha preso avvio nel 2015 e i lavori si sono conclusi tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019”.

“Attualmente, il Comune di Alassio dispone di un impianto di pretrattamento in grado di intercettare ed eliminare tutti gli elementi solidi superiori ai 3 mm di spessore, contribuendo così in maniera concreta al miglioramento della qualità dell’ambiente marino. Oltre a ciò, il sistema ha anche lo scopo di preservare nel tempo l’efficienza delle condotte che dovranno essere posate per collegare Alassio al depuratore consortile di Borghetto Santo Spirito. Questa scelta si rivelò lungimirante, poiché nel 2018 l’ente preposto alla gestione e alla programmazione del sistema idrico integrato provinciale, l’Egato, tramite l’Assemblea dei Sindaci, approvò il nuovo piano degli investimenti. In tale occasione fu confermato che la depurazione, anche per il Comune di Alassio, dovesse avvenire attraverso il depuratore consortile situato nel Comune di Borghetto Santo Spirito. Entrare nei dettagli tecnici necessari per descrivere il convogliamento dei reflui di Alassio verso il depuratore di Borghetto Santo Spirito risulterebbe, per molti, sarebbe un argomento piuttosto complesso e tecnico a livello esplicativo. Tuttavia, per semplificare il discorso e offrire un quadro comprensibile, è importante chiarire che il refluo non potrà essere trasportato direttamente al depuratore tramite una condotta dedicata. Il percorso prevederebbe, invece, una serie di rilanci intermedi, parte dei quali sono già stati realizzati nei territori comunali di Albenga, Ceriale e Borghetto Santo Spirito, mentre altri — come riportato anche dalla stampa locale — sono attualmente in fase di costruzione. Pur apprezzando il lavoro finora svolto dall’attuale gestore unico del servizio, che dopo tre anni è riuscito ad avviare concretamente le opere per il collettamento dei reflui del Comune di Albenga verso il depuratore di Borghetto Santo Spirito, resta ancora incerta la tempistica relativa all’interconnessione del Comune di Alassio a tali infrastrutture. Infatti, oltre alle opere già in corso sul territorio albenganese, sarà necessario realizzare ulteriori interventi specifici per consentire il conferimento anche da parte del nostro Comune”.

“Questo perché Alassio, avendo un’elevata vocazione turistica, presenta una notevole variabilità nel numero di abitanti equivalenti tra la stagione invernale e quella estiva: si passa infatti da circa 11.000 residenti in bassa stagione a una media di 45.000 presenze nei mesi estivi, con picchi che possono raggiungere le 70.000–80.000 unità nella settimana centrale dell’estate. Premesso quanto descritto, questa amministrazione si sta attivamente impegnando per ottenere dal gestore unico e dagli enti sovraordinati una tempistica certa per l’interconnessione a Borghetto Santo Spirito, che si stima possa avvenire entro un massimo di un paio d’anni. Qualora tali tempi non possano essere garantiti, ci faremo portavoce presso la Conferenza dei Sindaci provinciale per richiedere una revisione del piano d’ambito e del piano degli investimenti, proponendo di riprendere la nostra precedente idea di delocalizzare gli impianti di depurazione, sia per il comparto costiero sia per quello montano. Questa scelta avrebbe l’obiettivo di accelerare la realizzazione delle opere e di garantire un servizio migliore alla cittadinanza. L’esito di queste iniziative potrebbe trovare spazio sulle testate giornalistiche locali. Il nostro impegno rimane comunque quello di concludere il percorso in tempi rapidi, affinché Alassio possa aggiungere al prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu un ulteriore segno tangibile della qualità dell’ambiente e dei servizi offerti ai cittadini e ai visitatori. E’ comunque intenzione di questa amministrazione, nelle more dell’approvazione del progetto e del reperimento dei finanziamenti, di dotarsi di un impianto Moods che sotto i 10.000 abitanti equivalenti sostituisce il depuratore, ma che sopra i 10.000 abitanti non è abilitato a sostituire il depuratore; attraverso studi che verranno effettuati ex ante ed ex post, una volta realizzato l’impianto Moods in collaborazione con l’Università di Genova che ne detiene i brevetto, sarà cura dell’amministrazione dimostrare, con risultati scientifici, che questo sistema rispetta le tabelle di depurazione previste per legge”.

Autore
Il Vostro Giornale

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