Dennis Rodman, la figlia lancia l'accusa: "Non s'è fatto vivo per tre anni, è solo un egoista"
- Postato il 20 dicembre 2024
- Di Virgilio.it
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Non deve essere facile avere per papà uno che di nome fa Dennis e di cognome Rodman. E sua figlia Trinity l’ha detto senza girarci troppo attorno: “Siamo uniti da un legame di sangue, ma lui non è mio padre. Non lo è per tante questioni, e non basta averne ereditato il cognome per poterlo considerare tale”. Un rapporto difficile che col tempo s’è fatto ancora più complicato, e che di fatto non sembra aprire le porte a una riconciliazione. Anche se papà Dennis ci spera, pur consapevole di non essersi comportato come un padre dovrebbe fare nei confronti della figlia.
- L'accusa della figlia: "Noi figli come semplici oggetti"
- "Tanta gente lo circuiva, lui non si faceva aiutare da noi"
- L'ultima promessa (non mantenuta). E quel desiderio...
L’accusa della figlia: “Noi figli come semplici oggetti”
L’ex cestista dei Chicago Bulls, colonna portante del secondo threepeat della storia della franchigia dell’Illinois, non è certo uno stinco di santo. Si sprecano racconti e testimonianze (per non dire vere e proprie leggende metropolitane) sulla sua vita sregolata, vissuta sempre sul filo del rasoio e infischiandosene di quel che pensava la gente. Ma quando a giudicare è una figlia, anche un indomabile festaiolo come Rodman finisce un po’ per accusare il colpo.
Sua figlia Trinity è nata nel 2002 e una cosa dal padre l’ha ereditata: è la passione per lo sport, in questo caso per il calcio, tanto da essere considerata una delle giocatrici statunitensi più forti che ci sono in circolazione. Ha conquistato la medaglia d’oro alle olimpiadi di Parigi con la nazionale USA, ha davanti a sé prospettive ulteriori di crescita, ma chiaramente ha anche un’attenzione nei suoi confronti particolare, proprio perché diretta discendente di Dennis. Col quale però i rapporti ormai sono definitivamente rotti.
“Io credo che lui sia un essere umano veramente egoista. Ogni cosa che fa la fa unicamente per se stesso, e ama dannatamente stare sotto i riflettori, anche se questo significa vivere in modo schifoso (ha usato un altro termine, ma rende l’idea). Tra l’altro portava noi figli ovunque poteva solo per farsi fotografare e riprendere con noi e far vedere che era un buon padre. Ma non lo è mai stato, e provo un forte rancore nei suoi confronti. Noi familiari lo abbiamo sempre protetto, lui non lo ha mai fatto con noi. E tutta la rabbia che ho accumulato non sono mai riuscito a farla sparire dalla mia mente”.
“Tanta gente lo circuiva, lui non si faceva aiutare da noi”
Quando venne introdotto nella Hall of Fame del basket, Rodman ebbe un pensiero anche per i suoi figli. “Ho un rimpianto, quello di non essere stato un buon padre”, ammise davanti alla platea che lo stava applaudendo e omaggiando per i suoi grandi trascorsi in NBA.
“Penso che fossero parole sincere”, ha commentato Trinity, “gli credo quando dice di voler combattere i suoi demoni. Ma l’ho sentite dire talmente tante volte quelle cose che ormai non mi fanno più alcun effetto. La parte più frustante della storia è sapere quanto fosse ricco e quanta gente intorno lo circuiva, tirandogli via i soldi guadagnati durante la carriera. Io e mio fratello abbiamo cercato di essere delle brave persone e di farlo cambiare, ma al di là delle parole dette e ridette, questa cosa non è mai successa”.
L’ultima promessa (non mantenuta). E quel desiderio…
Trinity Rodman, attaccante delle Washington Spirit, una porticina vorrebbe lasciarla ancora aperta. Ma dopo l’ennesima promessa non mantenuta dal padre, qualcosa s’è rotto definitivamente. “Tre anni fa si presentò senza preavviso a una partita di play-off, e quando lo vidi andai completamente nel pallone. Erano mesi che non si faceva vivo, mi mise in uno stato di agitazione e tensione che mi portò a giocare una partita orrenda.
A fine gara lo incontrai, andammo anche a cena fuori, e mi disse che sarebbe venuto a Washington a trovarmi più spesso, perché voleva che ci incontrassimo con maggiore frequenza. Beh, da quel giorno sarebbero passati tre anni prima di ritrovarmelo di nuovo davanti”.
Le parole della figlia però in qualche modo hanno scosso la coscienza di Dennis, che sul suo profilo Instagram gli ha lasciato un messaggio: “Non sono il papà che desideravi. Ci proverò, anche se sarà difficile e ci vorrà del tempo. Ho sempre avuto un desiderio vedere i miei figli a casa. Spero di poterlo esaudire di giorno”.
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