Delitto Garlasco, Stefania Cappa: “Facemmo fotomontaggio dopo richiesta dei genitori di Chiara”

  • Postato il 16 maggio 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Stefania e Paola Cappa, le ‘gemelle K’ (mai indagate), note per il fotomontaggio lasciato davanti alla villetta di via Pascoli, a Garlasco (Pavia), all’indomani dell’omicidio della cugina Chiara Poggi, tornano alla ribalta nella nuova inchiesta sul delitto che avvenne il 13 agosto 2007. Stefania Cappa, oggi avvocata specializzata in diritto sportivo, racconta il perché di quella foto che mostra le due sorelle vestite di rosso accanto alla vittima sorridente.

“La mattina dopo l’omicidio di Chiara, fin dalle 7 del mattino, davanti casa nostra era pieno di giornalisti anche perché i miei zii (Giuseppe e Rita Poggi, ndr) avevano preso come punto di appoggio la mia abitazione. Siccome i miei zii non avevano delle foto di Chiara, perché non potevano entrare nella loro abitazione, dopo pranzo e in presenza anche di mia madre, hanno detto a me e mia sorella di dare ai giornalisti fuori casa una foto o di Chiara da sola o di noi tre insieme” dice in un verbale del 7 febbraio 2008.

“Preciso che mio zio ha detto espressamente ‘niente foto di Chiara e Alberto insieme’, sottolinea la giovane ai carabinieri. “Poiché le foto che io e mia sorella avevamo di Chiara erano alcune vecchie e relative alla cresima o con parenti e alcune in costume da bagno scattate in occasione della vacanza al mare a Loano, abbiamo deciso di prendere una foto di Chiara e una in cui eravamo io e mia sorella e di farle unire, quindi di mostrare ai giornalisti quella foto così realizzata” aggiunge.

“Non ricordo se abbiamo detto espressamente ai miei zii che avremmo realizzato un ‘ricordo’ unendo due fotografie, ma rammento che poi abbiamo mostrato loro la foto poi apparsa sui giornali che era piaciuta ad entrambe le zie (tra cui la mamma di Chiara Poggi, ndr). Io e mia sorella abbiamo poi portato questa foto davanti al cancello di via Pascoli e lì siamo state riprese da numerosi giornalisti che erano arrivati e che ci hanno assalito e intervistato” conclude Stefania Cappa.

Le nuove indagini – Nuova tappa oggi a Pavia. Alle 11, a Palazzo di Giustizia è previsto il conferimento degli incarichi ai consulenti della Procura per stabilire se il dna trovato sotto le unghie della vittima sia utile e comparabile. Sulla sua utilizzabilità infatti c’è stato un grande contrasto tra le parti. A conferire l’incarico, e conseguentemente a stabilire il quesito di ricerca, sarà la gip Daniela Garlaschelli.

Se l’esito sarà positivo, si procederà alla comparazione con l’unico indagato, al momento, del nuovo filone d’inchiesta, Andrea Sempio e su alcune altre tracce repertate e riconsiderate nelle nuove indagini affidate ai Carabinieri di Milano. I periti incaricati, entrambi della Polizia scientifica di Milano, sono il commissario capo Denise Albani e il sovrintendente tecnico dattiloscopista, Domenico Marchigiani.

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Il Fatto Quotidiano

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