Delitto del trapano, depositata la perizia: “Il Dna di Verduci compatibile con quello dell’assassino”
- Postato il 28 gennaio 2025
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- Di Genova24
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Genova. E’ stata depositata la perizia sul Dna prelevato al carrozziere Fortunato Verduci e confrontato con quello presente sulla scena del crimine del cosiddetto delitto del trapano. Il risultato delle analisi compiute dalla genetista Selene Cisana dell’Università di Brescia sono di compatibilità del Dna del carrozziere, con quello dell’assassino di Luigia Borrelli, uccisa in un basso dei vicoli di Genova, e trovata con un trapano conficcato nel collo nel settembre 1995.
Terza comparazione con lo stesso esito
Un risultato quasi scontato, visto che per ben due volte la comparazione, dopo i prelievi eseguiti di nascosto a Verduci dalla squadra mobile, aveva già dato un risultato secondo gli inquirenti scientificamente certo. Ma questa volta l’esame è stato fatto in contraddittorio tra le parti, con pm, parte civile e difensori di Verduci che hanno potuto incaricare propri consulenti. I difensori dell’indagato Emanuele Canepa e Andrea Volpe confermano la compatibilità accertata ma sottolineano che ci sarebbero “alcuni aspetti da chiarire”.
Per discutere della perizia è stata fissata un’udienza davanti al gip Alberto Lippini il prossimo 10 febbraio. Poi la procura potrà chiudere le indagini. Verduci.
Il carrozziere individuato grazie al database del dna dei detenuti
Il carrozziere era stato individuato grazie alle tracce biologiche estratte da una macchia di sangue trovata sulla scena del crimine. Quelle tracce erano risultate simili a quelle di un cugino di secondo grado, detenuto in carcere a Brescia. Secondo l’accusa Verduci, ludopatico e pieno di debiti, uccise Luigia Borrelli per rapinarla dopo averla picchiata brutalmente.
La pm Patrizia Petruzziello aveva chiesto più volte che il carrozziere venisse arrestato ma la richiesta di custodia cautelare è stata respinta in tutti i gradi di giudizio perché a dire dei giudici, pur essendo lui l’autore del delitto dopo 29 anni potrebbe essere cambiato e non si sarebbe quindi il rischio di reiterazione del reato.
Pe le stesse ragioni, molto probabilmente, anche in caso di condanna in primo grado il carrozziere non verrà arrestato, cosa che potrà avvenire solo con una eventuale sentenza di condanna passata in giudicato, cioè definitiva.