De Leo: Tajani, "Non aumentiamo le tasse. Anzi, vanno abbassate"

  • Postato il 14 ottobre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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De Leo: Tajani, "Non aumentiamo le tasse. Anzi, vanno abbassate"

È la domenica in cui Antonio Tajani, Segretario nazionale di Forza Italia, sale sul palco a Perugia per concludere la due giorni azzurra dedicata agli amministratori locali. Ma è anche la domenica che precede l'apertura di una settimana in cui occorrerà trovare la quadratura del cerchio sulle coperture per la manovra, dopo le parole del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, degli scorsi giorni sui sacrifici e sulla riduzione delle spese ministeriali («altrimenti farò il cattivo», ha detto il titolare di Via XX Settembre). «La manovra non sarà facile, ma dobbiamo scriverla tutti insieme, Non c'è uno che la scrive e gli altri che la approvano», sottolinea il ministro degli Esteri davanti ai sindaci azzurri. «La scriviamo tutti insieme, la approviamo tutti insieme nel Consiglio dei ministri e poi l'approveremo tutti insieme in Parlamento». Insomma, Tajani chiama alla collegialità del percorso. Questo, però, non vuol dire scarsa attenzione alla spesa pubblica improduttiva. Anzi.

«Bisogna tagliare le spese inutili dei ministeri», infatti «ci sono troppi rivoli non controllati e su questo siamo tutti d'accordo. Ma si può anche ridurre, per esempio, il numero delle decontribuzioni». Di certo, in Forza Italia si tiene il punto su uno dei temi centrali nel confronto tra alleati: il no alle tasse sugli extraporofitti. «È una roba da Unione Sovietica», sferza Tajani, «chi fa profitti, in una economia sociale di mercato, non è un malfattore ma qualcuno che sa far fruttare il proprio lavoro, ma poi quel lavoro deve permettere agli altri di vivere meglio».

 

 

 

DUELLO CON LAGARDE
Andando nello specifico della questione, «con noi non ci saranno mai le tasse sugli extraprofitti delle banche». E poi punge la sinistra su una proposta tornata in auge nel campo progressista negli ultimi giorni: «Quando noi diciamo di abbassare la pressione fiscale e gli altri di introdurre la patrimoniale, abbiamo due visioni diverse di rapportarci con il cittadino». Poi c'è un altro argomento, affrontato più volte dal vicepresidente del Consiglio nel corso degli ultimi mesi, arrivando anche a un duello verbale con la presidente della Bce, Christine Lagarde. «Il costo del denaro quando è troppo alto mette in difficoltà le imprese, le famiglie e sono segnali a volte negativi anche per il mercato. Bisogna abbassare il costo del denaro anche per il debito pubblico». Ridurlo, dice Tajani, «è fondamentale.

Abbiamo sette anni per rientrare nei parametri comunitari, facendo anche delle riforme». In termini di interesse per il debito pubblico, sottolinea, «paghiamo cifre esorbitanti. Più di quanto spendiamo per la sanità. E allora se si abbassano i tassi di interesse è più facile ridurre il debito. Questo è un altro aspetto importante per la stessa manovra». Dove Forza Italia si presenta al confronto con alcuni obiettivi: «Taglio al cuneo fiscale, riduzione delle aliquote Irpef». E attenzione, poi, all'inclusione sociale delle donne. Con una proposta: «Allargare anche alle partite Iva non coperte dalla flat tax una decontribuzione prevista solo per le donne dipendenti». Capitolo partito. Qui, Tajani ribadisce che l'asticella per le prossime politiche è fissata a quota 20%: «Non è né una barzelletta né propaganda. Abbiamo tre anni per arrivarci, la nostra non è una crescita episodica, è una crescita scostante con passo da alpino». In questo percorso, il radicamento sui territori è un passaggio chiave.

 

 

 

LEGGE ELETTORALE
La convention perugina, promossa dal responsabile dipartimento enti locali, Maurizio Gasparri, ha visto anche il rilancio su una proposta. «Al primo turno si assegni la vittoria qualora una coalizione raggiunga il 40% dei consensi», dice il capogruppo al Senato. Si tratta di una «legge già in vigore in alcune regioni con autonomia speciale, come la Sicilia e recentemente anche il Friuli Venezia Giulia. Troppo spesso, con il doppio turno, al secondo turno chi vince prende meno voti di quelli dello sconfitto al primo turno. Il centrodestra è perciò unito e coeso su questa linea». Sulla formazione della classe dirigente si sofferma poi il numero uno della delegazione all'Europarlamento Fulvio Martusciello.

«Il partito», ragiona, «deve dare strumenti ai nostri amministratori per potere operare al meglio, per risolvere i problemi dei cittadini, per affrontare le questioni che riguardano il quotidiano. Così avranno la possibilità di accrescere il consenso e di migliorare il rapporto dei cittadini con le istituzioni». La conferenza di Perugia ha segnato l'avvicinamento a una delle tre sfide regionali imminenti, quella umbra. Territorio del portavoce nazionale, Raffaele Nevi. «Abbiamo bisogno di una nuova generazione di giovani amministratori», osserva, «il progetto deve essere di costruire una classe dirigente liberale innamorata del suo Paese e che sarà utile anche per aumentare il nostro consenso». Ieri è stata presentata la lista di Fi che affronterà la corsa per la Regione. Tra i nomi quello di Andrea Romizi (alle spalle due mandati da sindaco a Perugia), la exeurodeputata Francesca Peppucci, la prima cittadina di Amelia e presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza.

 

 

 

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