“Ddl Sicurezza? Va abolito, tutelare il diritto al dissenso”. “Ci stiamo trasformando nell’Ungheria”: le voci alla fiaccolata di Roma
- Postato il 18 gennaio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo il corteo nazionale molto partecipato dello scorso 14 dicembre, le associazioni contro il ddl Sicurezza, A Pieno Regime, Amnesty International Italia, Cgil, Anpi, Sinistra Anticapitalista, Arci, Unione Studenti Medi e Udu, scendono nuovamente in piazza per continuare a dire no al disegno di legge 1660. Lo fanno con candele e cartelli per illuminare, come dice lo slogan della manifestazione, “il buio del regime”.
“Il ddl Sicurezza porterà l’Italia più vicina all’Ungheria di Orban – dice Luca Blasi, portavoce della rete A Pieno Regime – va rigettato completamente, perché non è solo un fatto di tecnicismi, è una questione politica: nessuno può pensare di ledere il diritto al dissenso in una democrazia“.
In piazza non sono mancati neppure i commenti verso il cosiddetto scudo penale per i poliziotti, anche se il governo ha affermato che non dovrebbe essere inserito nel ddl 1660. “In queste ultime 48 ore questa manifestazione è stata presentata come una minaccia alla sicurezza – aggiunge Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia – è la prima volta che Amnesty è affiancata a parole come violenza e minaccia. Tutto questo, insieme al cosiddetto scudo penale, al tentativo di annacquare la legge sulla tortura, è funzionale a far passare l’idea che questo Ddl sia una cosa necessaria e urgente. Certamente l’idea di affidare alle forze di polizia delle garanzie maggiori, ad esempio la non iscrizione nel registro degli indagati, può voler dire aumentare per loro la possibilità di farla franca”.
Le associazioni, dopo un breve corteo fino a Largo di Torre Argentina e al termine degli interventi, hanno lanciato i prossimi appuntamenti di protesta: il 4 e 5 febbraio al Parlamento europeo.
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