Dazi, “in dollari” i 750 mld di energia che Ue dovrà comprare da Usa
- Postato il 31 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Dazi, “in dollari” i 750 mld di energia che Ue dovrà comprare da Usa
Roma, 31 lug. (askanews) – I colossali impegni di acquisti di energia dagli Stati uniti su cui la Commissione europea, trattando per conto loro, ha vincolato i paesi dell’Unione – i 750 miliardi strombazzati dal presidente Usa Donald Trump, nella conferenza stampa domenica scorsa con dopo l’accordo con la presidente della Commissione, Ursula Van der Leyen – sono in dollari.
Lo ha chiarito una portavoce della Commissione, Anna-Kaisa Itkonen, durante l’incontro di metà giornata con i giornalisti, dato che, evidentemente, a quattro giorni dall’annuncio la valuta di riferimento non era ancora del tutto evidente. E i tassi di cambio possono pesare non poco, specialmente quando si parla di cifre di questa portata.
Quello che resta più ambiguo è come l’Ue possa concretamente onorare questi impegni – a cui si aggiunge un’altro vincolo, per 600 miliardi (si presume sempre dollari) di investimenti negli Usa.
Per gli acquisti di energia “ovviamente in nessun caso saremo in condizioni di ordinare alle imprese cosa comprare e cosa no. Quello che abbiamo fatto, già nel corso degli anni, e quello che continueremo a fare è guardare alle strozzature nelle infrastrutture. E ci sta una cosa che possiamo fare per aiutare: guardare agli aggregati e fare da accentratori di domanda”, ha detto ancora la portavoce.
“Ovviamente – ha precisato – siamo giunti a queste valutazioni, che abbiamo presentato alle nostre controparti Usa, sulla base di una lunga consultazione con le nostre industrie”. E ove queste lo richiedessero, magari tramite i rispettivi governi, la Commissione sarebbe “pronta a fare da accentratore di domanda”, ha aggiunto.
Questi aumenti di acquisti di energia dagli Usa, 250 miliardi di dollari l’anno in più rispetto rispetto al passato su tre anni (in pratica fino alla fine del mandato di Trump) riguarderebbero innanzitutto maggiori importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl), ma potenzialmente anche carburanti, e combustibili e reattori per le centrali atomiche.
Le cifre secche sono state efficaci a livello mediatico, per il presidente Usa, nell’annunciarle al suo elettorato. Ma da subito sono sorti interrogativi sulla praticabilità di questi aggregati, anche in termini di capacità degli Usa di aumentare le loro forniture di Gnl. (fonte immagine: The White House).
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