Dazi di Trump, Cottarelli a Che tempo che fa: “Preoccupato che si possa arrivare a qualcosa di peggiore”

  • Postato il 14 aprile 2025
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Sui dazi Usa “ci sono due aspetti da distinguere: quelli che sono legati alla situazione contingente e alla personalità del Presidente degli Stati Uniti, quello anche di fare “show”… e quello è l’aspetto personale. Dopodiché la reazione dei mercati finanziari è tale per cui anche il presidente degli Stati Uniti qualche passo indietro lo deve fare. I tassi di interesse sui titoli di Stato americani sono aumentati di mezzo punto in una settimana. Quando un paese come gli Stati Uniti è indebitato, lo Stato è indebitato, per circa 120 punti percentuali del PIL, ovviamente anche Trump deve fare un passo indietro da questo punto di vista”. Così l’economista Carlo Cottarelli ospite a Che tempo che fa.

Secondo l’ex senatore, al di là dei dazi e dei contro dazi e delle reazioni dei mercati finanziari “c’è un elemento di fondo che purtroppo sarà duraturo e che va oltre la personalità di Trump. La realtà è che per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale non abbiamo più un unico paese egemone, economicamente e politicamente, ma ne abbiamo due“. “L’effetto della globalizzazione è stato da un lato quello di, non arricchire, ma togliere dalla povertà un miliardo e 300 milioni di persone, soprattutto in Asia. D’altro canto – ha spiegato – c’è stato un impoverimento della classe medio, medio-bassa, americana su cui gioca molto Trump. L’altro effetto è semplicemente un paese che cresce così rapidamente in un tempo così breve non c’era mai stato nella storia economica. La Cina è passata dall’essere un paese che rappresentava il 2% del PIL mondiale, a un paese che è grande, in termini di produzione come pil, in termini di volumi di produzione, di un quarto più degli Stati Uniti”.

Il rischio, ha continuato, è che si arrivi alla cosiddetta “maledizione di Tucidide”. “Sparta contro Atene, Sparta non tollerava la crescita di Atene: Guerra del Peloponneso. Prima della Prima guerra mondiale: grande crescita della Germania rispetto al Regno unito, nel 1913 la Germania aveva un’economia più grande del Regno Unito. Speriamo che non succeda questa cosa in queste circostanze, io sinceramente sono molto preoccupato che, al di là della questione che adesso vediamo nei Dazi, si possa andare a qualcosa di molto peggiore”, ha concluso.

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Il Fatto Quotidiano

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