Daylight – Trappola nel tunnel: dove è stato girato il thriller ad alta tensione con Sylvester Stallone

Dopo Rocky, Rambo e Cliffhanger, Sylvester Stallone ha prestato il suo talento artistico per un altro film d’azione molto intenso: Daylight – Trappola nel tunnel. Datato 1996, sceneggiato da Leslie Bohem e diretto da Rob Cohen, il film ha saputo lasciare il segno prendendosi un posto d’onore tra i cult anni ’90. Tensione e dramma si fondono per creare un’avventura adrenalinica che ti coinvolge nella sua morsa opprimente. Un vortice ansiogeno dunque in cui le location, una in particolare, sono fondamentali per il contesto narrativo che il film mette in scena.

Di cosa parla il film

In una tranquilla serata newyorkese, un’esplosione catastrofica sconvolge l’Holland Tunnel di New York che corre sotto il fiume Hudson. L’evento blocca purtroppo un gruppo di persone all’interno del tunnel, circondati da detriti, acqua in rapido aumento e il pericolo costante di nuovi crolli e deflagrazioni. Tra queste ci sono impiegati, detenuti in trasferimento, una giovane donna in fuga e persino un cane. Tagliati fuori dal mondo esterno e intrappolati in un ambiente soffocante tra gas tossici, incendi e allagamenti, devono unire le forze per cercare una via di salvezza, prima che tutto venga giù. La loro unica possibilità è Kit Latura (Sylvester Stallone), ex capo dei soccorsi urbani, ora in disgrazia. Testimone del disastro, decide di agire: si introduce nel tunnel attraverso un passaggio di servizio e si assume il compito disperato di condurre i superstiti verso la salvezza. Ma con l’ossigeno che si esaurisce, la struttura che cede e i pericoli sempre più vicini, la corsa contro il tempo diventa una lotta per la sopravvivenza, e per la redenzione.

Daylight film
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Una scena di Daylight

Dove è stato girato

Il disaster movie con Sylvester Stallone ha utilizzato diversi luoghi per raccontarsi, ma principalmente ha scelto l’Italia per le sequenze più impattanti. La produzione si è svolta tra il settembre 1995 e il febbraio 1996 e il regista Rob Cohen scelse Cinecittà in primis, per la grande flessibilità scenografica e l’esperienza del team tecnico italiano. Gli effetti visivi vennero realizzati senza CGI, privilegiando effetti pratici come acqua vera, esplosivi e stunt dal vivo. Questo ha contribuito a rendere Daylight uno dei disaster movie più spettacolari e tecnicamente impressionanti degli anni ’90.

Cinecittà, Roma

Qui sono state girate gran parte delle scene nel tunnel, comprese le ricostruzioni dell’Holland Tunnel con set di grandi dimensioni, per le sequenze più spettacolari. Sono stati infatti realizzati set in scala reale, inclusi: la porzione del Lincoln/Holland Tunnel crollato, le zone allagate, i condotti, le fognature, i pozzi verticali e i condotti d’areazione. All’epoca della lavorazione del film, gli effetti speciali pratici utilizzati (come fiamme, esplosioni, acqua) ma anche in termini di infrastrutture urbane riprodotte in studio, furono tra i più ambiziosi mai fatti. La produzione costruì un tunnel di 120 metri dentro Cinecittà, con pareti mobili per simulare crolli e frane. Molti membri del cast, incluso Stallone, girarono le scene immersi in acqua gelida, sotto la supervisione di subacquei. Cinecittà è uno degli studi cinematografici più importanti e storici d’Europa. Fondata nel 1937 a Roma, ha ospitato produzioni italiane e internazionali di grande rilievo come Ben-Hur, Cleopatra e Gangs of New York. È famosa per aver ospitato film di registi leggendari come Federico Fellini, Roberto Rossellini e Martin Scorsese.

Holland Tunnel
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Ingorgo dell’ora di punta con taxi e auto che si immettono su Varick Street verso l’Holland Tunnel a Manhattan, New York City

New York, Manhattan e dintorni

Le scene esterne hanno trovato invece luogo in America. Roger & Eleanor’s Apartment (1030 5th Avenue – East 84th Street), ad esempio, è stato scelto come edificio in cui vive uno dei personaggi (Roger), The Peninsula Hotel (all’angolo tra 5th Avenue e West 55th Street), invece, è stato usato per esterni di ambienti eleganti. Tutte le riprese lungo il fiume Hudson inoltre sono reali, visibili in particolare modo nelle scene d’apertura e finali, come l’uscita dalla galleria sommersa in cui i sopravvissuti emergono nelle acque del fiume. Le riprese in acqua furono però combinate con effetti in studio, alcune inquadrature notturne sono reali, altre (come dicevamo poco fa) furono ricreate nei backlot di Cinecittà. Le sequenze a NYC sono state dunque brevi ma fondamentali, proprio per dare un senso di realismo urbano al film. Gli esterni di Manhattan vengono usati anche per mostrare l’impatto iniziale dell’esplosione e il panico nella città.

Monterey
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Monterey

Altre location USA (minori)

Rimangono fuori alcune scene, di più basso profilo, che furono invece girate in altre zone americane. Monterey, in California, fu ad esempio scelta per sequenze in miniatura del tunnel crollato, utilizzate in combinazione con modelli e matte painting. Monterey è una cittadina costiera in California, nota per la fotografia e il cinema. Scene come le esplosioni iniziali o i crolli venivano infatti girate su miniature dettagliatissime (scala 1:10) e al termine di ogni ripresa, tutti questi pezzi unici vennero distrutti, scena dopo scena, per garantire autenticità. Altre località scelte per Daylight furono poi: Milford (Connecticut), Ossining e Croton-on-Hudson (New York). Le scene girate in queste città furono tutte riprese aggiuntive per esterni, strade e ambienti urbani di contorno. Anche alcuni flashback e scene di evacuazione furono girati in queste aree.

Autore
SiViaggia.it

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