Davis, anche senza Sinner e Musetti l'Italia punta al bersaglio grosso: la buona tradizione di Berrettini, Sonego e Bolelli

  • Postato il 17 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Ce l’andiamo a giocare senza i nostri migliori giocatori (ranking alla mano), ma ce l’andremo a giocare senza paura, come logica vuole. Perché in Davis l’Italia ha molto da perdere, ma anche moltissimo da guadagnare: il sogno di conquistare la terza insalatiera consecutiva non è poi tanto distante, sebbene le assenze di Sinner e Musetti (soprattutto del primo, che sul veloce indoor non perde una partita da due anni) finiranno per rendere un po’ più improbo il compito al capitano Volandri. Che si fida ciecamente dei suoi “pretoriani”, tanto che anche i numeri sembrano essere dalla sua parte.

Anche senza Sinner e Musetti c’è un’Italia che sa vincere

Perché è vero, a Bologna non giocherà Sinner, che in Davis è praticamente una sentenza contro qualunque avversario (12-1 il computo dei match disputati: l’unica sconfitta è roba vecchia di tre anni fa, contro lo svedese Ymer). Ci fosse stato Musetti, magari saremmo stati un po’ meno tranquilli: il record del carrarino è di due vittorie e 5 sconfitte, peraltro tutte consecutive, incluse quelle rimediate nel 2023 contro Kecmanovic e nel 2024 contro Cerundolo che costrinsero gli azzurri a qualificarsi per il turno successivo grazie al doppio.

Berrettini e Sonego, però, garantiscono comunque un livello di eccellenza a livello di Davis di assoluto valore. E se per Flavio Cobolli potrebbe scoccare l’ora del debutto, anche Bolelli e Vavassori sembrerebbero avere qualcosa da dire. Soprattutto il primo, che del gruppo scelto da Volandri è indiscutibilmente il più avvezzo a certe sensazioni.

Il doppio stavolta può essere la chiave (e i rivali fanno meno paura)

Bolelli a Bologna si presenterà con ben 46 partite di Davis nelle gambe, di cui 16 giocate in singolare (7 vittorie e 9 ko.) e ben 30 in doppio, con uno score personale di 17 vittorie e 13 sconfitte. Le ultime due della serie sono arrivate in coppia con Andrea Vavassori, che in Davis ha disputato complessivamente tre partite, vincendone una (contro il Belgio) e perdendo le restanti contro Brasile e Olanda, tutte disputate nel round robin di Bologna del settembre 2024.

Successivamente Volandri fece scelte diverse: a Malaga furono Sinner e Berrettini a giocarsi il punto decisivo contro l’Argentina, così come l’anno precedente furono Sonego e Sinner a disputare l’incontro decisivo sia contro l’Olanda che contro la Serbia (e nel round robin contro il Cile la scelta ricadde su Musetti e Sonego).

Chiaro però che quanto di buono fatto vedere a Torino, con la sfortunata eliminazione in semifinale contro il britannico Patten e il finlandese Heliovaara (poi vincitori del torneo), autorizza a pensare che la coppia azzurra sia decisamente in un buono stato di forma: praticamente delle rivali c’è soltanto la Germania con Krawietz e Putz (peraltro sconfitti dagli italiani a Torino) che ha una coppia collaudata, altrimenti le altre sono tutte meno avvezze a certi impegni in doppio.

Berrettini e Sonego in Davis sono spesso una sentenza

La Davis “moderna”, quella riformata da un decennio a questa parte, vive però soprattutto di quel che raccontano i singolari. Dove con Berrettini e Sonego l’Italia calerà due assi che, quando si gioca per l’insalatiera, tendono a diventare spesso e volentieri in giocabili per chiunque.

Berrettini ha un record di 9 vittorie e appena due sconfitte: l’ultima però è storia vecchia di 6 anni, perché dal 2022 nelle 8 sfide disputate “The Hammer” ha sempre e solo vinto, anche se in 6 occasioni gli avversari erano tutti oltre la numero 60 del mondo (i più forti Coric e Baez nel 2022, rispettivamente 26 e 37).

Anche Sonego in Davis è piuttosto continuo: 6 successi e 3 ko. nelle 9 gare disputate, con le vittorie contro Tiafoe e Shapovalov nel 2022 che brillano pensando al fatto che all’epoca entrambi erano in top 20. Proprio l’ottimo finale di stagione mandato a referto dal torinese ha convinto Volandri a puntare su di lui, che potrebbe diventare anche il giocatore chiamato a esercitare il compito meno favorevole, giocando cioè contro il numero 1 della selezione avversaria (Berrettini lo farà sempre contro il 2 della rivale).

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Virgilio.it

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