Daspo fuori contesto: ora se fai il saluto romano ti vietano di andare allo stadio

  • Postato il 9 febbraio 2025
  • Di Libero Quotidiano
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Daspo fuori contesto: ora se fai il saluto romano ti vietano di andare allo stadio

Non dite al maresciallo Paolo Berizzi, capo della vopos antifascista di Repubblica che potrebbe essere stato sdoganato il saluto romano... Ci rimarrebbe malissimo, si sentirebbe togliere il pane dalla bocca. E con lui tutti quelli che con le manifestazioni di antifascismo ci campano a suon di libri e film poi rinnegati (Scurati lo scrittore e Martinelli l'attore disperato di M non se ne adontino). Accade che per il “presente” di via Acca Larentia, quello che il 7 gennaio di ogni anno fa indemoniare la sinistra – almeno da quando è in carica l'attuale governo – più che un processo meriterà l'esilio dagli stadi di calcio. Osare il saluto a tre martiri senza giustizia da decenni come testimonianza e comunanza di valori ti mette in castigo. Devi lasciare le bandiere a casa nella società dove si è autorizzato a sventolare solo banderuole. La memoria di ragazzi di destra assassinati in una strage sarà punita con novanta minuti che al massimo potrai vedere su Dazn quando le immagini dello schermo non saranno uscite dalla connessione. Già avvertiamo la disperazione di chi sente la mano feroce della repressione. Vuoi mettere disertare il derby? Saluto romano o saluto la Roma?

E tutto questo accade perché il questore Roberto Massucci di Roma ha deciso in una maniera abbastanza creativa di applicare il cosiddetto “daspo fuori contesto”. Siccome tu fai il ragazzaccio una volta l'anno, ti punisco impedendoti di inneggiare pure alla tua squadra di calcio preferita. La notizia è stata data dall'Ansa in modo esplicito: erano già stati denunciati per i saluti romani durante le celebrazioni (commemorazione in realtà) di Acca Larentia, ma ora per sedici persone scatta anche il daspo “fuori contesto”. Dovranno, quindi, rimanere alla larga dagli stadi per un periodo che oscilla da uno a sei anni, in base ai casi. E magari trascorrere quell'ora e mezzo al commissariato per essere sicuri che non faccia il furbo. Diamine, la legge! I provvedimenti riguardano sedici ragazzi che sono ritenuti responsabili della violazione delle norme che vietano comportamenti apologetici del fascismo. Questa specie di pena accessoria riguarda una manifestazione rituale e sembra davvero incredibile. In pratica – ci spiegano - si impedisce l'accesso agli impianti sportivi a chi compie alcune tipologie di reati anche se avvengono al di fuori degli stadi o dei palazzetti dello sport.

 

 

 

In questo caso erano tutti già stati denunciati negli ultimi due anni in occasione della commemorazione di Acca Larentia. Non si tratta solo di romani, ma alcuni provenienti da altre città come Milano, Napoli, Salerno, Caserta e Avellino. Non si parla di altri reati. Il che ci porta ad immaginare che cosa potrà accadere in futuro ad altre 1200 persone: infatti sempre gli inquirenti all'indomani dello scorso 7 gennaio avevano fatto sapere che quell'enormità di criminali era stata individuata in quei micidiali pochi secondi del “presente”, assicurando che sarebbero stati indagati e magari processati. Visto il numero, proprio lo stadio potrebbe essere la sede adatta? Quindi ora bisognerà scegliere: se fai il saluto romano non ti arrestano – e ci mancherebbe... - ma ti chiudono i cancelli dello stadio. E se i denunciati sono tra i tanti che di andare alla partita non gliene frega nulla? Abbiamo chiesto, per curiosità, a Luca Marsella, portavoce di CasaPound, come farà ora la domenica senza l'Olimpico. La risposta è disarmante: «Veramente sono vent'anni che non ci vado».

 

 

 

Avvisate Berizzi, il nemico è imbattibile. Però, il cronista di Repubblica potrà consolarsi con i duecento attivisti rossi degli scontri contro la polizia nel quartiere di San Lorenzo nelle scorse settimane: bottigliate alle forze dell'ordine, aggiunte a droga, molotov e solita compagnia di attrezzatura, non meritano il Daspo immediato. Le autorità stanno ancora “valutando”. Male che va potranno frequentare le partite di rugby, magari entrando in campo.

 

 

 

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Autore
Libero Quotidiano

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