Dama: Meloni, breve storia dei primi due anni di governo

  • Postato il 22 ottobre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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Dama: Meloni, breve storia dei primi due anni di governo

Il governo Meloni spegne la seconda candelina. Esito non scontato in un paese dove l'instabilità politica è la regola, la governabilità l'eccezione. Palazzo Chigi celebra il momento diffondendo un documento riassuntivo. Sono 59 slide, in cui si elencano le cose fatte in ventiquattro mesi dall'esecutivo in carica. Diviso per settori. Vediamole.

Quello che, a oggi, è il settimo governo più longevo della storia repubblicana, il primo guidato da una donna, pone anzitutto il focus sul lavoro. Che è forse il risultato più positivo dell'esperienza del centrodestra. Sicuramente quello che si presta meno a interpretazioni o a speculazioni politiche. Gli occupati sono 834mila in più, in totale 24 milioni di italiani hanno un lavoro. E siamo ai massimi storici. Ed è un lavoro vero: negli ultimi due anni sono stati firmati 800mila nuovi contratti stabili, mentre scendono il tasso di disoccupazione generale (6,2%, il più basso dal 2007) e quello giovanile (18,3%, il più basso di sempre).

 

DATI MACROECONOMICI

Il governo Meloni, a due anni dal giuramento, evidenzia anche i dati macroeconomici. A partire dal Pil, che è bassino, ma comunque “più alto della media Ue” e “sopra i livelli pre-crisi del 2008”. La credibilità dell'esecutivo in carica è testimoniata da un dato su tutti: lo spread, che è sceso di 100 punti base rispetto all'ottobre 2022. E poi ci sono i numeri della borsa, “la migliore in Europa nel 2023”. Il documento di Palazzo Chigi sottolinea anche alcuni dati interessanti sul Sud, presentato come “la locomotiva d'Italia”. Il Mezzogiorno, per una volta, si scrolla di dosso i pregiudizi. Pil e occupazione crescono più della media nazionale, c'è un +50% di investimenti in opere pubbliche e un +14,2% di export nel 2023.

Il Made in Italy è un altro capitolo che fa sorridere: il Belpaese è la quarta potenza al mondo per esportazioni, la bilancia commerciale ha segnato nel '23 un +34 miliardi, trainata dalle esportazioni agroalimentari, salite in un biennio dell'8%. Alla voce infrastrutture si guarda al futuro con fiducia. Si citano il Ponte sullo Stretto (progetto in fieri), i 44 miliardi programmati per strade e autostrade, si rivendicano il nuovo codice degli appalti, il codice della strada e della nautica da diporto.

Altro tema importante per Meloni è la politica estera. Dove anche i suoi detrattori, a distanza di due anni, hanno dovuto riconoscere l'attenzione con cui ha maneggiato i dossier più delicati, con due guerre in corso. Le slide governative sottolineano la politica atlantista operata dall'esecutivo, in linea di continuità con il passato. Il rafforzamento delle partnership consolidate, con Ue e Stati Uniti, l'attenzione per l'Africa (con il Piano Mattei), il rilancio del dialogo con la Cina. Viene fatto poi il resoconto della presidenza italiana del G7, con 23 riunioni ministeriali e la presenza del Papa al vertice dei leader.
Capitolo pari opportunità. Con la sottolineatura delle presidenze femminili, non solo a Chigi, ma anche alla Ragioneria dello Stato e in una società partecipata quotata (si parla di Terna).

 

LA FAMIGLIA

Tema sensibile per il centrodestra e, in particolare, per Fratelli d'Italia è la famiglia. E allora ecco 719 euro in più all'anno per l'assegno unico, bonus asilo dal secondo figlio, contributo alle madri lavoratrici con almeno due figli. Altro topos del governo è la sicurezza. Qui il dossier riassuntivo sottolinea l'assunzione di 29mila agenti e circa tremila vigili del fuoco, con l'aumento dei presidi negli ospedali e nelle periferie. La lotta alle mafie ha portato a confische e sequestri per un valore di 4 miliardi, alla cattura di 80 latitanti e, in totale, a 2.712 arresti. Focus poi sul Modello Caivano, con il recupero del Parco Verde e la riapertura in pochi mesi del centro sportivo.

Il tema più sentito e attuale? L'immigrazione. Il governo Meloni rivendica con orgoglio i numeri del contrasto agli arrivi irregolari: gli sbarchi sono calati, nel 2024, del 61%. I rimpatri sono saliti del 16%. Si elencano tra i plus: il memorandum di intesa con Tunisia, Libia ed Egitto; gli accordi di cooperazione con Algeria, Costa d'Avorio e Gambia; il protocollo con l'Albania.

 

LE RIFORME

Si passa poi alle riforme. Alcune già approvate, come l'autonomia differenziata, altre in corso d'opera: l'elezione diretta del presidente del Consiglio (il premierato) e la riforma della giustizia con la separazione delle carriere e il nuovo Csm. Sulla giustizia le slide di Palazzo Chigi sottolineano i nuovi tempi dei processi, dovuti alla riforma Cartabia, ma che stanno andando a regime ora: meno 141 giorni per il civile, meno 208 giorni per il penale. Altre sottolineature random: il fisco “equo ed efficiente”, con 24,7 miliardi di recupero dall'evasione fiscale, la riforma delle aliquote, il cuneo fiscale, la crescita dei lavoratori autonomi (+179mila); la sanità, con il Fondo nazionale che arriva a 136,5 miliardi nel ‘25 e salirà (la promessa) fino a 140 miliardi nel 2026; infine la cultura (+22% di visitatori ai musei) e il turismo (+9.5% di presenze nel 2023).

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Libero Quotidiano

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