Dall’oriundo Soulé che aspetta l’Argentina al 17enne Ahanor che attende la cittadinanza italiana: i possibili rinforzi dell’Italia di Gattuso
- Postato il 9 ottobre 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Soulé è italo-argentino e a questo punto non so che potrebbe succedere se la situazione con l’Argentina non si dovesse sbloccare. Matias avrebbe legalmente la possibilità di essere convocato con l’Italia”. Così l’agente Martin Guastadisegno a LaRoma24.it parlando della mancata convocazione con l’albiceleste del giallorosso. Non sono serviti due gol e un assist nelle ultime due partite di campionato a Matias Soulé per entrare nella lista dei convocati di Scaloni.
Ecco che, allora, l’agente dell’ex Juventus tuona e apre le porte a un nuovo scenario. Mate in mano, yerba nella borsa e tricolore sul petto, magari giocando al fianco di Mateo Retegui, ultimo degli “oriundi”. Soulé apre all’Italia e l’Italia lo corteggia. Da tempo. “Spalletti mi voleva per Euro 2024, ma la mia priorità in quel momento era l’Argentina”, aveva detto proprio ventiduenne.
Un corteggiamento che parte da lontano ma che è sempre più attuale adesso, quando la Nazionale di Gattuso si appresta a vivere due incontri delicati nella difficile rincorsa alla qualificazione al Mondiale. Che manca ormai dal 2014 e che sarebbe il sogno di tanti tifosi ma che rischia di tramutarsi nell’ennesimo incubo. Dopo l’apertura, si riapre così un caso: quello degli oriundi e la Nazionale.
La rincorsa agli oriundi e lo “Ius sanguinis”
Per tornare grande l’Italia guarda anche Oltreoceano. Come ha sempre fatto d’altronde. L’ultima vecchia idea è proprio Soulé. Stella della Roma in Serie A, il ventiduenne è un talento come da tempo non se ne vedono in Italia. E se nel 2023 Retegui era stato naturalizzato per “risolvere” il problema attacco, l’ex Juventus potrebbe ridare lustro alla 10 senza un vero e proprio padrone da anni. Soulé potrebbe davvero giocare per l’Italia. I nonni sono italiani, di Ancona. E il ventiduenne ha già il doppio passaporto. Anche a livello burocratico, l’attaccante giallorosso sarebbe a norma per lo “Ius sanguinis”. L’eventuale – ma ancora ipotetica – convocazione di Matias Soulé con l’Italia sarebbe soltanto l’ultimo caso di naturalizzazione. Retegui, Jorginho, Eder tra gli ultimi: sono tantissimi gli esempi.
I dubbi di Soulé
Matias Soulé è a un bivio: aspettare la chiamata dell’Argentina o cedere alla corte dell’Italia. Lui che ha fatto tutta la trafila nell’Albiceleste e che si è sempre considerato argentino. Ma nello stesso ruolo dovrà fare i conti con un’altra stella (dal sangue anche italiano) nella stessa posizione, quel Franco Mastantuono che già incanta anche al Real Madrid. “Sogna di giocare un Mondiale”, ha aggiunto l’agente. Magari la possibilità di farlo con l’azzurro potrebbe portarlo a ‘rinnegare’ i suoi pensieri passati. Una scelta meno di cuore ma più ponderata. Sempre se l’Italia sarà presente nel tabellone dei Mondiali del 2026 che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada.
Ahanor e Tresoldi: gli altri casi ‘più facili’
Non solo Soulé, ma la Federazione Italiana non perde di vista anche altri due giovanissimi: Honest Ahanor e Nicolò Tresoldi. Storie diverse ma possibile destino incrociato, magari con la maglia azzurra sulle spalle. Il primo, già punto fermo nell’Atalanta di Ivan Juric, ha una storia particolare. È nato ad Aversa da genitori nigeriani nel 2008. Le pratiche per la cittadinanza italiana sono iniziate da tempo, per lui che è italiano a tutti gli effetti. Purtroppo, però, dovrà aspettare il compimento dei 18 anni. Come successe a Mario Balotelli. E la Nigeria può scipparlo a Gattuso, ma la palla passerebbe al ragazzo.
Quattro anni più grande dell’atalantino, Nicolò Tresoldi lo ha recentemente sfidato in Atalanta-Club Brugge. Nato a Cagliari ma cresciuto in Germania, nel 2022 ha ottenuto la cittadinanza tedesca. 17 presenze e 6 gol con la maglia della nazionale tedesca U21 per Tresoldi, che però ha aperto all’Italia. “Il mio telefono è acceso, se Gattuso volesse fare una chiacchierata mi farebbe molto piacere”, aveva recentemente dichiarato. Gattuso e la Federazione non vogliono perderli. “Possono avere la possibilità di vestire la maglia azzurra, ne stiamo parlando col presidente e con Buffon. Ci stiamo lavorando, vediamo se si può fare qualcosa”, ha detto il Ct azzurro da Coverciano.
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