Dall’Italia al Lago Vittoria: parte il progetto ferroviario che cambierà la logistica dell’Uganda

  • Postato il 19 novembre 2025
  • Di Panorama
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Condotte 1880, storica impresa italiana guidata dal Professor Valter Mainetti, è in fase di definizione di un accordo con il governo ugandese per la realizzazione di una linea ferroviaria di 62 chilometri. L’infrastruttura, progettata e realizzata in modalità chiavi in mano da un consorzio tutto italiano, collegherà Tororo – snodo strategico situato vicino alla frontiera con il Kenya – al centro di Majanji, sulle rive del Lago Vittoria, dove è previsto un nuovo porto commerciale. Il progetto rientra tra le priorità dello sviluppo economico nazionale dell’Uganda, che punta a migliorare l’integrazione logistica con i Paesi confinanti e ad accedere più rapidamente al porto di Mombasa, fondamentale per le esportazioni e l’import/export di un Paese privo di sbocchi marittimi.

«Sono orgoglioso di poter contribuire alla realizzazione di questo importante progetto infrastrutturale per l’Uganda, portando con noi l’esperienza recentemente maturata in Algeria, dove stiamo completando la costruzione di una linea ferroviaria di 130 km, con numerosi viadotti e gallerie. Sono inoltre onorato di lavorare in un Paese con cui l’Italia intrattiene una stretta collaborazione dal 1974. Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità di crescita e sviluppo per l’Uganda, ma anche un esempio concreto di come la collaborazione internazionale possa favorire il progresso e il benessere delle comunità locali» afferma Valter Mainetti Presidente e Amministratore Delegato di Condotte 1880. Il consorzio che supporterà Condotte 1880 comprende Salcef Group per i sistemi ferroviari ed elettrici, Progress Rail/Caterpillar Italia per segnalamento e sicurezza, e Almaviva per telecomunicazioni e infrastrutture digitali. Il valore complessivo dell’opera è di 650 milioni di dollari, di cui Condotte coprirà il 65%.

Sei stazioni, installazioni prefabbricate e formazione sul campo

«La nuova linea ferroviaria, che comprenderà anche sei stazioni, sarà realizzata», spiega a Panorama.it  Ugo Cozzani, vicepresidente e responsabile internazionale di Condotte 1880, «principalmente attraverso l’assemblaggio e l’installazione in loco di strutture prefabbricate, tra cui le traversine. Il personale impiegato riceverà una formazione specialistica, anche con ruoli dirigenziali, presso un’accademia di formazione ferroviaria che il consorzio si impegna a istituire presso la Busiterna University di Tororo». Il finanziamento, la cui approvazione definitiva è attesa entro dicembre 2025, sarà coordinato da Citibank e coperto da garanzie sovrane ugandesi. Il governo locale contribuirà con il 15% dell’investimento. Alla struttura del finanziamento parteciperanno anche istituzioni italiane come Cassa Depositi e Prestiti, Sace e Simest.

«Il Piano Mattei ha riacceso i riflettori sull’Africa, ma lo sviluppo passa dalle persone»

Ugo Cozzani vicepresidente di Condotte 1880 con la delega per l’estero, spiega come l’Africa stia diventando un terreno prioritario per le imprese italiane nel settore delle grandi opere: «L’Africa si conferma oggi una straordinaria opportunità per le imprese italiane, in particolare nel settore delle infrastrutture. Il Piano Mattei ha riacceso i riflettori sul continente, ma il vero valore di questa sfida non si misura solo in investimenti e cantieri, si tratta di costruire futuro, condividendo competenze e know-how. È un luogo dove si può costruire sviluppo sostenibile, condividendo conoscenza e creando valore umano. È questa la visione che deve guidare ogni iniziativa imprenditoriale italiana ovvero investire non solo in opere, ma nelle persone». Secondo Cozzani, il fattore umano è decisivo: «In ogni progetto che ho seguito, ho sempre cercato di coinvolgere personale locale. Non per obbligo, ma per convinzione. Ho visto giovani tecnici trasformarsi in professionisti competenti, capaci di affrontare sfide complesse con la stessa abilità dei nostri esperti italiani. Questo approccio non è solo etico ma è strategico. Riduce i costi, aumenta la competitività e soprattutto, lascia un’eredità duratura». Tra i Paesi più promettenti, Cozzani cita Algeria, Egitto, Senegal e Kenya, ognuno con peculiarità e margini di crescita diversi. «Per me l’Africa è molto più di un mercato, è un luogo dove si può generare progresso autentico, mettendo al centro la conoscenza e la crescita delle comunità locali. È questa la visione che ha ispirato il mio percorso e che auspico diventi il principio guida delle aziende italiane».

Autore
Panorama

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