Dall’arte antica al contemporaneo, dai libri al digitale. Come sarà l’anno della Grande Brera a Milano
- Postato il 9 settembre 2025
- Arti Visive
- Di Artribune
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“Si sta per inaugurare una nuova stagione espositiva in cui la Grande Brera si presenta come un hub culturale con proposte di straordinario valore e qualità“: sono ancora una volta ambiziosi i piani del direttore Angelo Crespi per il complesso inaugurato lo scorso anno intorno a Palazzo Citterio, nel cuore di Milano, che riunisce in sé anche la Biblioteca Braidense e la Pinacoteca di Brera. Il palinsesto previsto tra settembre 2025 e la metà del 2026, ha anticipato, andrà infatti “approfondire temi e argomenti che collegano con un ideale filo rosso l’arte antica a quella contemporanea passando per i linguaggi del digitale e le esposizioni bibliografiche”. Da Bice Lazzari a Giovanni Agostino da Lodi, autore attivo nella prima metà del XVI Secolo, da Pier Paolo Pasolini e Yukio Mishima fino a William Kentridge, il programma è effettivamente ampio e variegato. Ecco una pratica guida alle mostre nel complesso milanese.
Le mostre 2025-2026 a Palazzo Citterio




La stagione espositiva di Palazzo Citterio si apre il 16 ottobre con una grande retrospettiva dedicata all’artista veneziana Bice Lazzari (Venezia, 1900 – Roma, 1981), meno nota protagonista del Novecento. Curata da Renato Miracco in collaborazione con l’Archivio Bice Lazzari e la GNAMC, la mostra riunisce oltre 110 opere da istituzioni e collezioni italiane e straniere per ripercorrere passo passo la carriera di Lazzari: il primo passaggio con l’Arte applicata degli Anni Trenta e Quaranta, l’arte murale, la decorazione per la motonave Raffaello, i disegni di stoffe commissionate da Gio Ponti, le acquisizioni della Galleria Nazionale di Roma con Palma Bucarelli e l’ultimo periodo di rigoroso minimalismo. In contemporanea, nell’ipogea Sala Stirling, arriva per la prima volta a Milano l’installazione Nobu at Elba Redux di Giovanni Frangi (Milano, 1959). Presentata (con curatela di Giovanni Agosti e allestimento di Francesco Librizzi) a 20 anni dalla sua prima comparsa a Villa Panza, per la quale era stata pensata, l’opera è composta da quattro grandi tele dipinte (per un totale di 40 metri) e da 20 sculture in gommapiuma bruciata, illuminate a intervalli regolari per dare l’illusione di trovarsi isolati, di notte, vicino a un corso d’acqua.
A gennaio apre quindi l’esposizione del grande fotografo Giovanni Gastel (Milano, 1955-2021), morto da pochi anni, con un percorso che riunisce le prime copertine per le riviste di moda e gli still life, gli shooting fotografici e le campagne pubblicitarie. Nell’ambito della mostra diffusa Metafisica & Metafisiche, curata da Vincenzo Trione tra Palazzo Reale, Museo del Novecento e Brera, arriverà a febbraio un’opera dell’artistar sudafricano William Kentridge (Johannesburg, 1955) che rende omaggio a Giorgio Morandi. Nella Sala Stirling, intanto, arriva (con la curatela di Lorenzo Madaro) la serie completa dei monumentali Dormienti di Mimmo Paladino (Paduli, 1948), composta da 30 corpi e numerose sculture di coccodrilli.
I ledwall e il tempietto di Palazzo Citterio



Non sono però solo interni gli spazi espositivi di Palazzo Citterio. Il grande ledwall al piano terra accoglierà il nuovo capitolo del programma sviluppato con il Museo Nazionale dell’Arte Digitale: il 18 settembre arriva l’installazione video Strata #1 di Quayola, che reinterpreta la volta della Chiesa del Gesù a Roma attraverso variazioni algoritmiche. A gennaio ci sarà il cambio con l’opera Vanishing Trees di Debora Hirsch, un’installazione site specific che attraverso tecnologie generative interpreta le immagini di tre alberi in via di estinzione custoditi dal vicino Orto Botanico.
Il tempietto posto nel cortile interno (progetto di Mario Cucinella Architects) ospiterà invece da novembre Candy Eaters, installazione site specific di Alice Zanin (Piacenza, 1987) che trasforma il padiglione in una ironica voliera con esemplari (in cartapesta) di Spatole Rosate, uccelli la cui livrea cambia in base al colore del cibo che mangiano.
Le mostre 2025-2026 alla Pinacoteca di Brera: Giovanni Agostino da Lodi

È una grande prima volta la mostra che aprirà tra maggio e agosto alla Pinacoteca di Brera, dedicata a uno degli artisti più originali attivi in Italia nei decenni a cavallo del Cinquecento: Giovanni Agostino da Lodi. Curata da Maria Cristina Passoni e Cristina Quattrini, l’esposizione ricostruisce la misteriosa vicenda di questo autore, fra Milano e Venezia, attraverso i confronti con i grandi maestri a lui appena precedenti e coevi: sono Bramantino e Leonardo, e ancora Alvise Vivarini, Giovanni Bellini, Boccaccio Boccaccino, Giorgione e Albrecht Dürer, dei quali saranno presenti varie opere dall’Italia e non.
Le mostre 2025-2026 alla Biblioteca Nazionale Braidense


La stagione della Biblioteca Braidense si apre il 10 ottobre con Costume Jewelry, The collection of Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che presenta una selezione dell’omonima collezione di gioielli non preziosi dagli Anni Trenta a oggi – collane, bracciali, orecchini e spille eccentriche – in tandem con l’uscita dell’omonimo volume edito da TASCHEN. Da novembre la sala Maria Teresa accoglierà invece la mostra Edoarda Masi e la Cina. Pensiero, letteratura e traduzione, che apre per la prima volta al pubblico la ricca esperienza di studio e traduzione della sinologa Edoarda Masi, bibliotecaria della Braidense dal 1961 al 1973, attraverso il confronto diretto con il suo lascito di oltre duemila volumi.
Dal 29 gennaio, a cinquant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini e a cent’anni dalla nascita dello scrittore giapponese Yukio Mishima, la Biblioteca Braidense proporrà una mostra inedita (curata da Marco Minuz) che accosta le due figure. Ad aprile, infine, una mostra renderà omaggio a Umberto Eco a dieci anni dalla morte.
Giulia Giaume
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