Dall’amnistia per Hamas fino al ruolo di Tony Blair: i 20 punti del piano di pace per Gaza

  • Postato il 9 ottobre 2025
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Un accordo negoziato, mediato a lungo e che alla fine è arrivato a una soluzione. Tutte le parti coinvolte hanno dato il via libera alla prima fase del piano di pace, come ha annunciato Trump. Ecco tutti i punti, dal rilascio degli ostaggi fino al ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia.

1. Gaza sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo, che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini.

2. Gaza sarà riqualificata e ricostruita a beneficio della popolazione di Gaza, che ha già sofferto abbastanza.

3. Se entrambe le parti accetteranno questa proposta, la guerra finirà immediatamente. Le forze israeliane si ritireranno sulla linea concordata per preparare il rilascio degli ostaggi. Durante questo periodo tutte le operazioni militari, compresi i bombardamenti aerei e di artiglieria, saranno sospese e le linee del fronte rimarranno congelate fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni per il ritiro completo graduale.

4. Entro 72 ore dall’accettazione pubblica di questo accordo da parte di Israele, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, saranno restituiti.

5. Una volta rilasciati tutti gli ostaggi, Israele rilascerà 250 detenuti condannati all’ergastolo, più 1700 cittadini di Gaza detenuti dopo il 7 ottobre 2023, comprese tutte le donne e i bambini detenuti in tale contesto. Per ogni ostaggio israeliano i cui resti saranno restituiti, Israele consegnerà i resti di 15 cittadini di Gaza deceduti.

6. Una volta restituiti tutti gli ostaggi, i membri di Hamas che si impegnano a una coesistenza pacifica e alla consegna delle armi otterranno l’amnistia. Ai membri di Hamas che desiderano lasciare Gaza verrà garantito un passaggio sicuro verso i paesi di destinazione.

7. A seguito dell’accettazione di questo accordo, gli aiuti saranno immediatamente inviati nella Striscia di Gaza. Come minimo, le quantità di aiuti saranno pari a quelle previste dall’accordo del 19 gennaio 2025 in materia di aiuti umanitari, tra cui il ripristino delle infrastrutture (acqua, elettricità, fognature), la ristrutturazione di ospedali e panetterie e l’ingresso delle attrezzature necessarie per la rimozione delle macerie e la riapertura delle strade.

8. L’ingresso e la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza avverranno senza interferenze delle due parti, attraverso le Nazioni Unite e le sue agenzie, la Mezzaluna Rossa e altre istituzioni internazionali non associate in alcun modo a nessuna delle due parti. L’apertura del valico di Rafah in entrambe le direzioni sarà soggetta allo stesso meccanismo implementato nell’accordo del 19 gennaio 2025.

9. Gaza sarà governata da un’amministrazione transitoria temporanea: un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle amministrazioni comunali per la popolazione. Questo comitato sarà composto da palestinesi qualificati ed esperti internazionali, con la supervisione di un nuovo organismo internazionale di transizione, il Board of Peace, che sarà presieduto dal presidente Donald Trump, con altri membri e capi di Stato che saranno annunciati, tra cui l’ex primo ministro Tony Blair. Questo organismo definirà il quadro di riferimento e gestirà i finanziamenti per la riqualificazione di Gaza, fino a quando l’Autorità nazionale palestinese non avrà completato il suo programma di riforme, come delineato in diverse proposte, tra cui il piano di pace del presidente Trump del 2020 e la proposta franco-saudita, e potrà riprendere il controllo di Gaza in modo sicuro ed efficace. Questo organismo si baserà sui migliori standard internazionali per creare una governance moderna ed efficiente al servizio della popolazione di Gaza e che favorisca l’attrazione di investimenti.

10. Un piano Trump di sviluppo economico per ricostruire e rivitalizzare Gaza sarà elaborato convocando un gruppo di esperti che hanno contribuito alla nascita di alcune delle fiorenti città moderne del Medioriente. Molte proposte di investimento ponderate e idee di sviluppo entusiasmanti sono state elaborate da gruppi internazionali e saranno prese in considerazione per sintetizzare i quadri di sicurezza e governance per attrarre e facilitare questi investimenti, creando posti di lavoro, opportunità e speranza per il futuro di Gaza.

11. Sarà istituita una zona economica speciale con tariffe di accesso preferenziali da negoziare con i paesi partecipanti.

12. Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza e coloro che lo desiderano saranno liberi di farlo e di tornare. Le persone saranno incoraggiate a rimanere, offrendo loro l’opportunità di costruire una Gaza migliore.

13. Hamas e le altre fazioni concordano di non avere alcun ruolo nella governance di Gaza, direttamente, indirettamente o in qualsiasi forma. Tutte le infrastrutture militari, terroristiche e offensive, compresi i tunnel e gli impianti di produzione di armi, saranno distrutte e non ricostruite. Sarà avviato un processo di smilitarizzazione di Gaza sotto la supervisione di osservatori indipendenti, che includerà la messa fuori uso permanente delle armi attraverso un processo concordato di consegna, supportato da un programma di riacquisto e reintegrazione finanziato a livello internazionale, il tutto verificato da osservatori indipendenti. La Nuova Gaza sarà pienamente impegnata a costruire un’economia prospera e a coesistere pacificamente con i propri vicini.

14. I partner regionali forniranno una garanzia per assicurare che Hamas e le altre fazioni rispettino i propri obblighi e che la Nuova Gaza non rappresenti una minaccia per i propri vicini o per la sua popolazione.

15. Gli Stati Uniti collaboreranno con i partner arabi e internazionali per sviluppare una Forza internazionale di stabilizzazione (ISF) temporanea da dispiegare immediatamente a Gaza. Le ISF addestreranno e forniranno supporto alle forze di polizia palestinesi selezionate a Gaza e si consulteranno con Giordania ed Egitto, che vantano una vasta esperienza in questo campo. Questa forza rappresenterà la soluzione di sicurezza interna a lungo termine. Le ISF collaboreranno con Israele ed Egitto per contribuire a proteggere le aree di confine, insieme alle nuove forze di polizia palestinesi. È fondamentale impedire l’ingresso di munizioni a Gaza e facilitare il flusso rapido e sicuro di merci per ricostruire e rivitalizzare Gaza. Le parti concorderanno un meccanismo di deconflittualità.

16. Israele non occuperà né annetterà Gaza. Man mano che le ISF stabiliranno controllo e stabilità, le Forze di difesa israeliane (IDF) si ritireranno in base a standard, tappe e tempistiche legate alla smilitarizzazione, che saranno concordati tra le IDF, le ISF, i garanti e gli Stati Uniti, con l’obiettivo di una Gaza sicura che non rappresenti più una minaccia per Israele, l’Egitto o i suoi cittadini. In pratica, le IDF cederanno progressivamente il territorio di Gaza che occupano alle ISF, in base a un accordo che stipuleranno con l’autorità di transizione, fino al loro completo ritiro da Gaza, fatta eccezione per una presenza di sicurezza perimetrale che rimarrà finché Gaza non sarà adeguatamente protetta da qualsiasi minaccia terroristica.

17. Nel caso in cui Hamas ritardi o respinga questa proposta, quanto sopra, inclusa l’operazione di intensificazione degli aiuti, proseguirà nelle aree libere dal terrorismo cedute dalle IDF alle ISF.

18. Sarà avviato un processo di dialogo interreligioso, basato sui valori della tolleranza e della coesistenza pacifica, per cercare di cambiare la mentalità e le narrazioni di palestinesi e israeliani, sottolineando i benefici che possono derivare dalla pace.

19. Mentre lo sviluppo di Gaza procede e il programma di riforma dell’Autorità nazionale palestinese viene fedelmente attuato, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l’autodeterminazione e la statualità palestinese, che viene riconosciuta come l’aspirazione del popolo palestinese.

20. Gli Stati Uniti avvieranno un dialogo tra Israele e i palestinesi per concordare un orizzonte politico di coesistenza pacifica e prospera.

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