“Dalla pietra al digitale”, ecco il progetto Pnrr per il Museo Archeologico del Finale
- Postato il 21 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Dopo un lungo iter progettuale e amministrativo, con le autorizzazioni definitive pervenute dalla Soprintendenza ABAP della Liguria e da quella speciale per il PNRR di Roma, il progetto “Dalla Pietra al Digitale. Accessibilità universale al Museo Archeologico del Finale – MAF” entra nella sua fase esecutiva, che dovrà concludersi entro il 30 giugno 2026.
Il progetto è interamente finanziato dalla Comunità Europea tramite il Ministero della Cultura e gestito dalla Direzione Generale Musei, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR – Missione M1C3 Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi”.
Nelle prossime settimane verranno iniziati i lavori di riallestimento di alcune sale museali con criteri fortemente innovativi, di digitalizzazione e miglioramento della fruizione del percorso di visita. Saranno inoltre riallestiti l’atrio d’ingresso al Museo, aperto sull’incantevole spazio dei Chiostri di Santa Caterina in Finalborgo, e la biglietteria al primo piano. In linea con le finalità del progetto PNRR, gli interventi verranno condotti con i più attuali criteri museografici in una prospettiva di piena accessibilità – fisica, sensoriale e cognitiva – e di inclusività di questo importante luogo della cultura.
Il Direttore del Museo Archeologico del Finale, Prof. Daniele Arobba, dichiara come “i diversi obiettivi del nostro Museo: ricerca, raccolta, conservazione e interpretazione, non possono prescindere dalla comunicazione e quindi dalla funzione espositiva. Due aspetti strettamente connessi che devono mirare a rendere gli spazi aperti al pubblico “accessibili a tutti”, eliminando o comunque riducendo quegli ostacoli che possono condizionare una fruizione completa.
In particolare, sono convinto che operare sull’accessibilità culturale sia di fondamentale importanza per incentivare la frequentazione del Museo, partendo in primo luogo dal rinnovamento degli spazi di accesso, quali atrio e biglietteria, agli strumenti informativi, dal sito web alle audio-guide multilingue e altri supporti multimediali.
Alcune sezioni espositive, quali l’area dedicata al territorio finalese nei suoi molteplici aspetti, geologico, naturalistico e storico-monumentale, il settore rivolto all’evoluzione umana e quello riguardante la Caverna delle Arene Candide e del “Giovane Principe”, sono solo alcuni tratti del percorso espositivo del Museo Archeologico del Finale che si intendono rinnovare completamente, lavorando sulla comunicazione, l’interattività e su strumenti specifici adatti per visitatori con disabilità sensoriale e cognitiva”.
L’obiettivo che il Museo Archeologico del Finale si posto è ambizioso, ma diventa sempre più concreto: accogliere tutti i membri della comunità all’interno delle sue sale, eliminando anche le ultime barriere fisiche, e soprattutto quelle cognitive, per diventare un museo “aperto a tutti e per tutti”.
Gli interventi in corso di realizzazione sono infatti mirati all’abbattimento delle barriere fisiche, sensoriali e cognitive, garantendo una fruizione universale e in autonomia degli spazi e dei contenuti espositivi. Il nuovo percorso permetterà un’esperienza immersiva, interattiva e inclusiva, con un parziale riallestimento dello spazio espositivo attuale, progettato dalla società ETT spa, azienda ligure leader nel settore dell’innovazione museale e digitale.
La Conservatrice del Museo Archeologico del Finale, Dott.ssa Elisa Bianchi, sottolinea come “il progetto è certamente ambizioso ma un passaggio necessario e fondamentale per far si che i visitatori del Museo possano essere facilitati a vivere un’esperienza inclusiva quanto più possibile adatta alle proprie esigenze. Un lungo e attento lavoro progettuale è stato messo in atto per garantire la coerenza scientifica degli argomenti proposti, facendo particolare attenzione all’ottimizzazione dei contenuti e all’adeguamento grafico dei supporti, come punto fondamentale per la comprensione di tematiche complesse e diversificate, da parte di tutti.
Nuovi spazi allestitivi si affiancheranno a quelli già esistenti, studiati per integrare e migliorare la fruizione del percorso espositivo, rendendo partecipi e attivi i visitatori stessi.
Ne sono un esempio la nuova sezione dedicata alle “Grandi Domande”, uno spazio interattivo di riflessione su temi fondamentali della nostra esistenza, per stimolare il pensiero critico, la curiosità, il confronto e l’inclusione.
Un percorso multisensoriale, che nasce con l’intento di accompagnare il visitatore in un viaggio attraverso dodici postazioni per far percepire, a livello sensoriale ed emozionale, le peculiarità di alcuni degli oggetti chiave custoditi all’interno del Museo, sarà supportato da un itinerario “smart” preferenziale con contenuti specifici nella web app del Museo, che risponda alle esigenze dei visitatori.
Un focus particolare sarà l’ampliamento dello spazio fisico del Museo con una nuova sala dedicata alla Caverna delle Arene Candide. Questo intervento asseconda la necessità di andare incontro ad un pubblico che, per ragioni di ridotta mobilità o disabilità motoria-sensoriale, non può fisicamente accedere alla Caverna e partecipare alle visite guidate condotte dagli archeologi del MAF, garantendo in questo modo la conoscenza e la comprensione di un sito fondamentale per l’archeologia preistorica europea, a tutte le fasce di pubblico.

Nella stessa ottica sono stati concepiti i virtual tour di alcuni dei siti del territorio che risultano inaccessibili, sia sotto il punto di vista delle barriere fisiche sia per gli aspetti di tutela e conservazione dei contesti. E risultato per noi fondamentale rendere fruibili questi luoghi in maniera digitale, rafforzando il collegamento tra Museo e territorio, aprendo lo spazio all’accessibilità, alla valorizzazione oltre che alla promozione turistica.
L’intero progetto mira a creare un’esperienza che trasforma il modo in cui le persone accedono e interagiscono con la cultura, l’archeologia e il territorio, superando barriere fisiche e cognitive, ma anche economiche e geografiche, offrendo esperienze educative ricche ad un pubblico globale”.
La Dott.ssa Marta Conventi, funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP della Liguria conclude con “i musei si rinnovano e si evolvono per adattarsi nei contenuti non solo a una ricerca costante che restituisce nuove conoscenze, ma soprattutto per soddisfare le diverse esigenze della collettività. Con la realizzazione del nuovo allestimento, il Museo del Finale, già un’eccellenza, e non solo a livello locale, rafforzerà ancor più lo stretto legame con un territorio ricco di storia e la sua comunità”.
Gli interventi sono condotti dalla Sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, ente gestore del Museo e soggetto attuatore del finanziamento PNRR, col supporto del Comune di Finale Ligure, in qualità di ente proprietario. Sarà fondamentale inoltre la partecipazione della comunità finalese, che verrà coinvolta in questa fase di attuazione degli interventi museali attraverso un percorso partecipato che coinvolgerà le associazioni locali.