Dalla manifattura alla diplomazia, a Brescia il baricentro dei rapporti Italia-India
- Postato il 5 giugno 2025
- Economia
- Di Formiche
- 1 Visualizzazioni

Per la prima volta un vertice bilaterale di alto livello tra Italia e India si svolge al di fuori delle capitali istituzionali. La scelta è ricaduta su Brescia, cuore pulsante del sistema manifatturiero italiano, sesta provincia per vocazione all’export e simbolo di quella parte del Paese che innova, produce e guarda ai mercati globali. Il Forum imprenditoriale bresciano segna un passaggio significativo nel rafforzamento delle relazioni economiche tra uno dei distretti industriali più avanzati d’Europa e una potenza emergente destinata a diventare la terza economia mondiale entro il 2027, superando prima il Giappone e poi la Germania.
Il Business Forum Italia-India si è tenuto nel complesso museale di Santa Giulia, patrimonio Unesco, e ha visto la partecipazione di oltre cento amministratori delegati indiani, presenti per incontrare omologhi italiani e avviare un dialogo strategico su cooperazione industriale, ricerca, innovazione e formazione. A presiedere i lavori, che hanno visto la partecipazione 155 aziende italiane e indiane, dislocate lungo quasi 170 incontri di cui 136 in presenza e 33 online, sono stati il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani e il ministro del Commercio e dell’Industria indiano Piyush Goyal.
Ora, l’iniziativa si colloca nel solco del percorso avviato ad aprile a Nuova Delhi con il primo Business Forum e rappresenta la continuità di un dialogo che punta a strutturarsi lungo assi di crescita reciproca. La domanda indiana di tecnologia e know-how italiano resta elevata in settori chiave come l’aerospazio, l’energia, la cantieristica e la difesa. L’Italia, dal canto suo, intende consolidare il proprio ruolo di partner affidabile, sostenendo una crescita dell’interscambio commerciale che ha superato i 14 miliardi di euro nel 2024, con un incremento delle esportazioni italiane del 30% in sette anni. La visita di Tajani e Goyal all’impianto A2A di termovalorizzazione di Brescia, esempio virtuoso di economia circolare e gestione sostenibile, si inserisce nel tentativo di far dialogare transizione energetica, innovazione e competitività industriale.
Nel corso dell’incontro, i due ministri hanno manifestato una sintonia strategica su più livelli. Tajani ha definito l’India un partner fondamentale, sottolineando l’obiettivo di attrarre più investimenti indiani in Italia e di favorire la crescita delle aziende italiane sul mercato indiano. Goyal, dal canto suo, ha definito l’esperienza italiana fonte d’ispirazione, ribadendo il valore della cooperazione culturale e industriale tra i due Paesi. La scelta di Brescia come sede del Forum, ha spiegato Tajani, risponde alla volontà di valorizzare i territori produttivi italiani anche in chiave diplomatica, in un momento in cui l’Italia punta a posizionarsi come attore centrale nei rapporti economici con l’Asia.
Particolarmente significativo è stato anche il rilancio, da parte di Tajani, del corridoio India-Medio Oriente-Europa (Imec). La Farnesina ha annunciato due eventi promozionali, uno in India e uno a Trieste, per rafforzare questo progetto infrastrutturale che, secondo il ministro, rappresenta una leva geopolitica e logistica fondamentale per lo sviluppo dei flussi commerciali euro-indopacifici. Trieste, ha spiegato, è un punto d’ingresso strategico verso il cuore dell’Europa e si collega direttamente con il sistema manifatturiero del Nord Italia.
Un altro fronte su cui si concentra l’impegno italiano è il negoziato per un accordo di libero scambio tra Unione europea e India. Tajani ha ribadito la volontà del governo italiano di arrivare alla firma dell’accordo entro la fine dell’anno, sottolineando la necessità di un’intesa ben bilanciata che sappia garantire apertura dei mercati e protezione della competitività industriale europea. “Il nostro tessuto industriale ha bisogno di mercati aperti. Potete contare su di me e sull’intero governo italiano”, ha dichiarato il ministro nel corso della plenaria del Forum. Nel complesso, il vertice di Brescia segna un salto di qualità nei rapporti tra Italia e India, rafforzando non solo i legami economici e commerciali ma anche la cooperazione strategica su scala globale. In un contesto internazionale segnato da forti transizioni tecnologiche e geopolitiche, il dialogo tra Roma e Nuova Delhi si propone come uno degli assi più promettenti della politica estera ed economica italiana.
Guardando ai singoli anelli di congiunzione, se c’è un pilastro in comune tra la terza economia del mondo e la seconda manifattura d’Europa, quello è l’aerospazio e la Difesa. E qui la cifra è stata data da Giorgio Marsiaj, imprenditore del settore e delegato di Confindustria per l’aerospazio. Un comparto che “sta attraversando a livello globale una fase di forte espansione, trainata da crescenti tensioni geopolitiche e da una competizione tecnologica sempre più intensa. In questo contesto, la superiorità tecnologica è ormai riconosciuta come il principale fattore di vantaggio competitivo tra i Paesi. Alla luce di ciò, risulta evidente come questo settore rappresenti non solo un asset strategico in termini di capacità operative, ma anche un potente motore di innovazione tecnologica. Si tratta, infatti, di uno dei settori ad alto valore aggiunto in cui l’Italia può contare su un ecosistema solido e competitivo a livello globale”.
Secondo Marsiaj “non è un caso, quindi, che il comparto sia diventato una leva fondamentale per l’internazionalizzazione delle nostre imprese. I benefici non si limitano alle aziende del settore, ma si estendono a filiere parallele, servizi collegati e opportunità di collaborazione in ambiti anche molto diversi.
In un contesto in cui la complessità tecnologica è in continua crescita, la cooperazione diventa una condizione imprescindibile. Il modello italiano, fondato sulla collaborazione tra grandi, medie e piccole imprese, ha dimostrato nel tempo di essere un fattore abilitante per partecipare e spesso guidare, programmi internazionali di rilievo. La vocazione alla cooperazione è parte integrante del nostro Dna industriale, come confermato dai grandi progetti passati, in corso e futuri, con altri Paesi”.
D’altronde, ha chiarito il rappresentante di Confindustria, “l’export italiano verso l’India è in costante crescita e ha raggiunto nel 2024 i 5 miliardi di euro, su un interscambio totale di oltre 14 miliardi. In questo contesto, il settore aerospaziale rappresenta un asse strategico per la collaborazione tra Italia e India: l’Italia vanta una filiera d’eccellenza, composta per oltre l’80% da piccole e medie imprese ad alta specializzazione, che operano al fianco di grandi prime contractor, università e centri di ricerca”.
Stringendo ancora più il campo, la Lombardia è certamente una delle regioni più esposte al versante indiano. Come ha ricordato Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria, “il 39% del totale degli scambi commerciali tra l’Italia e l’India è lombardo. Con 5,54 miliardi di euro su un totale di circa 14 miliardi di euro, il dato è eloquente ed è in crescita. In un anno è cresciuto del 10,4% raggiungendo il massimo
storico. L’export lombardo verso l’India sfiora i 2 miliardi di euro l’anno a fronte di 3,57 miliardi di importazioni, valore che posiziona il Paese asiatico al nono posto tra i Paesi da cui la Lombardia importa di più”.