Dal Salone di Parigi al design globale: 95 anni di storia firmata Pininfarina
- Postato il 23 maggio 2025
- Lifestyle
- Di Forbes Italia
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Correva il 1909 e dalle colonne parigine de Le Figaro, Marinetti lanciava il Futurismo trascinando l’Italia nel gran turbine delle avanguardie internazionali. Nel 1946, quello stesso giornale sarebbe tornato a scrivere di un fatto sensazionale a bandiera italiana. “Quel diavolo di Farina – si legge – ha aperto il suo anti-salone personale”.
Pininfarina – al secolo Battista Farina, ma poiché ultimo di una nidiata chiamato Pinin – era stato boicottato dal Salone dell’automobile di Parigi per i trascorsi nazifascisti del nostro Paese. Non pago, orchestrò un autentico colpo di teatro: complice il figlio Sergio, parcheggio un’Alfa Romeo 6C 2500 S e una Lancia Aprilia Cabriolet all’ingresso della fiera. Irresistibili, più belle della Vittoria di Samotracia, è il caso di dirlo, le due vetture rubarono la scena e conquistarono il pubblico. In soldoni: gli ordini iniziarono a fioccare, e l’azienda di Torino a decollare.
Il battesimo di Pininfarina
Se l’atto della rinascita di Pininfarina è il 1946, quello di battesimo è 22 maggio 1930, località: Torino. Proprio qui, al Museo Nazionale dell’Automobile, giovedì si sono celebrati i 95 anni dell’azienda con il lancio di un libro, firmato da Luca Dal Monte per la Giorgio Nada Editore, e di un docufilm diretto e scritto da Flavia Triggiani e Marina Loi in onda quest’autunno su Rai.
Alla festa di giovedì, ospiti in gran spolvero con apice in Silvio Angori, il vice presidente e ad di Pininfarina. C’erano Stefano Buono, co-founder & ceo di newcleo. Jesse Chao, vicepresidente della Foxconn, ha raccontato le relazioni di Pininfarina con la multinazionale taiwanese sul fronte della mobilità sostenibile. Lo stesso ha fatto Gurcan Karakas, amministratore delegato di TOGG. Jay Ward, creative director di Pixar Animation Studios, ha svelato il ruolo del design italiano nell’universo di Cars. Felix Kilbertus, chief creative officer di Pininfarina, ha condiviso le visioni sul futuro del design.
Quella di Pininfarina è una storia tricolore per origini, identità, quartier generale e maestranze. Come in ogni grande storia, non sono mancati i momenti difficili. “Dopo dieci anni di traversata nel deserto”, la confessione Paolo Pininfarina, nel 2015 è stato ceduto il 76,06% delle quote dell’azienda a Mahindra & Mahindra, un colosso industriale indiano. Nonostante il cambio di proprietà, il messaggio fu subito chiaro: il marchio sarebbe rimasto “un’icona indipendente”, fedele al suo stile e alla sua visione.
Creatività e tecnologia
Icona che supera i confini dell’automotive. “Siamo un laboratorio creativo che abbraccia architettura, mobilità sostenibile, product design ed esperienze digitali. Continueremo a essere un punto di riferimento nel mondo del design e dell’innovazione, puntando su sostenibilità, centralità dell’utente e progresso tecnologico, senza mai perdere quella cifra stilistica che ci rende unici”, ha spiegato Angori.
Concetto ribadito anche nel film del quale anticipiamo un momento chiave, l’incontro di Pininfarina con Enzo Ferrari. A propiziarlo fu il figlio di Pinin-Battista che scelse un ristorante come terreno d’incontro — perché, si sa, il cibo predispone al buon umore. Il luogo? Tortona, terra neutrale, salvo per i tifosi di Gino Bartali ovviamente.
“Mio padre era innamorato di Ferrari e Ferrari di mio padre “ racconta Sergio Pininfarina in un video di anni fa. Due personalità forti, due frontman, due “primedonne” — chiamateli come volete — che, appena seduti al tavolo, si scambiarono poche parole, decisive: “Che macchina facciamo”? Era l’Italia della ricostruzione, della voglia di ripartire. E da quell’incontro, da quel semplice scambio, è nata una delle collaborazioni più leggendarie della storia dell’auto.
Oggi c’è l’Italia dei progetti avveniristici presentati al Ces 2025 di Las Vegas. Dalle navette elettriche e autonome realizzate per Holon, alla futuristica casa mobile disegnata per AC Future – l’AI Transformer Home, in versione trailer o guidabile – l’innovazione viaggia su ruote, ma anche oltre.
E non si ferma al mondo dell’auto. I nuovi progetti architettonici inaugurati a inizio anno, come i nuovi headquarter di Higold in Cina, raccontano un modo di vivere e lavorare dove il design italiano firmato Pininfarina diventa ambiente, spazio, esperienza.
L’articolo Dal Salone di Parigi al design globale: 95 anni di storia firmata Pininfarina è tratto da Forbes Italia.