Un tipo di batterio nasale snobbato finora ha conquistato una menzione d'onore in una rivista scientifica per aver trasportato, con efficacia, un farmaco fino al cervello di topi. Un team di microbiologi della National University di Singapore ha ingegnerizzato un microrganismo del genere Lactobacillus per usarlo come "taxi" di molecole anti-obesità dirette al cervello dei roditori. Il piano ha funzionato e i topi sono dimagriti, rivela lo studio, pubblicato su Cell.. La soluzione sotto (anzi, dentro) il naso. Non sempre i farmaci si dirigono subito là dove ne avremmo bisogno, e in passato sono stati effettuati vari tentativi di usare microrganismi presenti nell'intestino (come l'arcinoto Escherichia coli) per aiutare molecole medicinali a trovare la strada.
La nuova ricerca ha indagato le capacità di trasporto di batteri in un'area meno battuta, ma connessa al cervello (l'obiettivo del farmaco testato) attraverso un'autostrada nervosa - il naso, appunto. Il cervello è un bersaglio difficile per i farmaci in generale, e a maggior ragione per quelli consegnati da batteri, perché protetto dalla barriera emato-encefalica, che scherma l'organo dagli elementi nocivi e dagli agenti infettivi presenti nel sangue.. Un'accurata cernita. Nonostante il collegamento diretto tra naso e cervello (attraverso i neuroni al confine superiore tra cranio e naso), i batteri che popolano la cavità nasale sono poco conosciuti: così, per prima cosa, il biologo sintetico Matthew Wook Chang ha caratterizzato i microrganismi che vi risiedono, trovando cinque ceppi di Lactobacillus innocui e spesso usati negli integratori. Dopodiché ha valutato le capacità dei batteri in questione di legarsi a una molecola che si trova su una membrana nota come epitelio olfattivo, che si trova nella parte posteriore della cavità nasale, dove si percepiscono gli odori.. Funziona! L'epitelio olfattivo si collega al cervello attraverso neuroni sensoriali olfattivi, e anche se è molto difficile che un batterio possa arrivare al cervello per questa via, alcune molecole ci riescono. Lo scienziato ha ingegnerizzato un Lactobacillus plantarum per fargli secernere alcune molecole, inclusi tre ormoni per la regolazione dell'appetito: i topi obesi che hanno ricevuto una dose intranasale del batterio modificato una volta al giorno, per otto settimane, hanno cominciato a mangiare di meno e sono dimagriti.. Nuovi taxi invisibili. Anche se siamo ben lontani da testare questo tipo di approccio nell'uomo, ha funzionato. E non è il solo batterio "periferico", non intestinale, ad aver attirato l'attenzione di chi studia il trasporto di farmaci. Come riportato su Nature, in uno studio separato, un team di scienziati dell'Università di Barcellona ha ingegnerizzato un batterio che risiede nei follicoli piliferi, il Cutibacterium acnes, per secernere un enzima che contrasta gli effetti dei raggi UV sulle cellule della pelle.
Come risultato, le cellule della pelle hanno prodotto meno molecole potenzialmente instabili e pericolose in risposta alla radiazione ultravioletta. Prima che queste tecnologie possano trovare più ampio uso, occorrerà valutare parametri come l'efficacia della "consegna" e la garanzia che questi batteri ingegnerizzati non vengano dispersi nell'ambiente..