Dai social all'IA un pacchetto di leggi contro i rischi 'Adolescence'

  • Postato il 10 aprile 2025
  • Di Agi.it
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Dai social all'IA un pacchetto di leggi contro i rischi 'Adolescence'

AGI - La serie tv 'Adolescence' ha mostrato la realtà dietro lo schermo. E non si tratta di un mondo rassicurante. Tra manosphere e incel, c'è di che togliere il sonno, anche ai genitori più sicuri dei propri figli. Verrebbe da pensare che il pacchetto di proposte di legge presentato oggi dal Pd rappresenti una risposta alle domande sollevate dalla serie, se non fosse che il lavoro è cominciato mesi prima lo sbarco di 'Adolescence' sulle piattaforme. Un pacchetto di proposte di legge mirate a regolare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, dei social network e degli smartphone in Italia. A presentarlo sono le deputate dem Anna Ascani e Marianna Madia e il capogruppo in commissione Politiche Europee, Piero De Luca.

"Consideriamo l'intelligenza artificiale nella sua forma generativa una grande opportunità", premette Ascani che si è occupata della prima proposta: "C'è un disegno di legge calendarizzato che presenta problemi perché non coglie quella opportunità. La mia proposta di legge tenta di governare i rischi della intelligenza artificiale: l'impatto che la disinformazione ha avuto sui meccanismi elettorali si è visto in maniera particolare. Si' va dagli scandali della vicenda Romania al finto vocale di Kamala Harris su se stessa pubblicato da Elon Musk. Sappiamo benissimo quanto può pesare la cattiva informazione a livello elettorale e i social media fanno da detonatore a bufale e disinformazione.

Per chiunque", sottolinea ancora Ascani, "è oggi possibile creare facilmente una immagine falsa e se non riusciamo a frenare quell'impatto rischiamo di avere una democrazia limitata". Il primo passo, "è fare in modo che quei prodotti che usano intelligenza generativa siano riconosciuti in quanto tali. Facciamo salva la satira politica e tutto ciò che utilizza in maniera sana questa tecnologia. Nessuno vuole cancellare il diritto alla satira, ma dobbiamo tutelare anche il diritto degli elettori a essere informati nel modo giusto".

Madia si è occupata della parte riguardante l'utilizzo degli smartphone da parte dei giovanissimi: "Quando ho partecipato alla prima giornata di ascolto dei minori di Telefono Azzurro c'erano ragazzi delle superiori e ho chiesto loro se darebbero uno smartphone ai fratelli minori, a ragazzini di 12 o 13 anni". 

 In questi ragazzi, Madia ha trovato tanta consapevolezza: "Sanno che non si tratta solo di un telefono. Per agire su un tema cosi' impattante sulle famiglie bisogna partire dalla partecipazione e dall'ascolto dei ragazzi". Da mesi e anni, continua la deputata dem "si moltiplicano le iniziative legislative per ridurre i rischi di queste realtà su bambini e adolescenti. Le evidenze sono rimai chiare, dal rapporto OCSE a quelli commissionati dai governi francese e britannico. Noi presentiamo una pdl ben consapevoli che non basta una legge per agire in modo definitivo su questa piaga. Un uso inconsapevole e prematura porta a deficit di concentrazione e di apprendimento. C'è stato un aumento esponenziale di accesso al Bambin Gesù di ragazzi e bambini che presentavano problemi psicologici da quando lo smartphone è diventato più economico ed ha raggiunto lo status di regalo prescelto per le prime comunioni. Con questa proposta chiediamo che ci sia una età minima verificata che noi poniamo a 15 anni sotto la quale non si può stare sui social media", conclude Madia.

 

 

Dei social e, più in generale, della rete come strumento di informazione e disinformazione tratta la pdl presentata da Piero De Luca: "La rete Internet è diventata parte integrante della nostra vita quotidiana, è una attività di sviluppo ed è strumento di diffusione di idee e contenuti con i quali incide sul nostro sistema democratico. I social hanno accelerato le potenzialità legate all'utilizzo della rete ma anche i rischi. Contenuti illegali online, come manifestazione di odio e di violenza, mirati a minare la dignità delle persone e la loro libertà. Lo stesso accade con campagne di disinformazione sistematiche di massa spesso provenienti da paesi extraeuropei e che mirano a orientare il voto dei cittadini. Abbiamo ritenuto di provare a creare un bilanciamento fra libertà di voto e libertà di parola", sottolinea il deputato dem.

"L'anonimato è uno degli elementi di criticità su cui siamo intervenuti, con la proposta a mia prima firma. Assieme a questo, intendiamo promuovere nelle scuole dei corsi obbligatori in educazione digitale e l'istituzione di un osservatorio sull'uso della rete. Un insieme di norme che si legano e che sono volte a sviluppare le potenzialità della rete. Prevediamo anche una delibera ad Agcom per rimuovere tempestivamente contenuti falsi o diffamatori". 

 

 

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Agi.it

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