Dai ristoranti al fantacalcio fino a Spotify: tutte le spese pazze di Bittner, presidente del Pentathlon, condannato a 20 mesi

  • Postato il 3 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Cene di lusso, partite, abbonamenti, con giustificativi imprecisi e spesso confusi. L’uso della carta federale, che sembrava quantomeno disinvolto, si è rivelato proprio irregolare. E per questo Fabrizio Bittner, presidente della Federazione Pentathlon, ma anche responsabile sport di Forza Italia, da sempre molto vicino al capogruppo Paolo Barelli, è stato condannato a 20 mesi dalla giustizia sportiva in primo grado. La vicenda era stata raccontata lo scorso maggio dal Fatto, che aveva avuto accesso ai rendiconti delle “spese pazze” (ormai si possono chiamare così senza timore di smentita) di Bittner. Un ammasso di scontrini, con dentro di tutto, pasti, anche a base wagyu e rubia gallega, prelievi al bancomat, la app del fantacalcio e la musica di Spotify, consumi evidentemente personali che erano finiti dentro ai conti federali. Bittner si era giustificato dicendo di aver sempre segnalato e distinto a dovere il tutto, addirittura di essere lui in credito con la Federazione in questi conti che si compensavano a vicenda, ma evidentemente non è andata proprio così se il tribunale federale ha deciso di squalificarlo.

In attesa delle motivazioni, la sentenza è immediatamente esecutiva e quindi Bittner è sospeso dal ruolo di presidente della Federazione, che adesso sarà traghettata dalla sua vice. Probabile faccia un passo indietro anche nel partito (Barelli non sembra più disposto a difenderlo). Disinnescate quindi le sue manovre politiche delle ultime settimane: Bittner, con un autentico colpo di mano e il pretesto del rinnovo delle cariche all’inizio di un nuovo quadriennio, aveva provato a rimuovere i vertici della giustizia federale, compreso il procuratore che lo aveva inquisito e il giudice che avrebbe dovuto giudicarlo. Ed è riuscito a nominare un nuovo membro della commissione di garanzia, quella che stila l’elenco da cui attingere per gli organi di giustizia, con una delibera che però è stata annullata dal tribunale.

A nulla è valsa nemmeno la difesa dell’avvocato Pierluigi Matera, autentico consigliori di Bittner, che è diventata anzi l’oggetto di un ulteriore esposto degli accusatori: il suo studio Libra, che ha predisposto la memoria difensiva del presidente e lo ha anche accompagnato negli interrogatori, è in realtà già consulente legale della stessa Federazione Pentathlon, parte lesa nel procedimento, la quale avrebbe interesse nella condanna per provare a recuperare i soldi spesi. Risultano infatti ripetuti affidamenti da parte della Federazione Pentathlon allo studio Libra, nell’ordine di circa 5mila euro (più le spese generali) al mese. Un conflitto di interessi apparentemente smaccato che è stato denunciato anche all’Ordine degli avvocati. Venerdì, nella sua prossima riunione, il consiglio federale del Pentathlon si preparava ad approvare una delibera proprio per confermare la legittimità dell’operato di Matera: chissà come si regolerà adesso la Federazione senza Bittner alla guida.

Quello di Matera però è un nome ben conosciuto nei palazzi dello sport, e non solo. Professore di diritto comparato alla Link University (inizialmente era finito anche nell’inchiesta sugli “esami facili” all’ateneo), lavora e ha lavorato per diverse Federazioni: atletica, danza sportiva, ginnastica, vicecommissario dell’hockey, solo per citarne alcune. Già nelle grazie di Malagò, anche lui socio del potente Circolo Aniene, è molto vicino al nuovo presidente del Coni, Luciano Buonfiglio: giusto prima di accasarsi al Foro Italico, la sua ormai ex FederCanoa ha fatto in tempo ad affidare a Libra l’incarico di assistenza legale sui prossimi Mondiali 2025, che si svolgeranno a Milano dal 20 al 24 agosto. Mentre proprio Matera ha firmato il parere legale che ha permesso a Buonfiglio di candidarsi alla presidenza del Coni, superando i dubbi sulla Legge Madia (che regola gli incarichi pubblici per il personale in quiescenza, lui è pensionato) e soprattutto il dlgs 39/2013 (porte girevoli tra controllato e controllore, quali sarebbero appunto Federazioni e Comitato Olimpico). Come si dice in questi casi: il buongiorno del nuovo corso Coni si vede dal mattino.

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