Dai Giochi agli stadi, grandi opere in eterno: ecco la norma che affida alla Società Milano-Cortina i futuri lavori sportivi
- Postato il 23 luglio 2025
- Sport
- Di Il Fatto Quotidiano
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Le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 sono destinate all’eternità. Il governo si prepara, a colpi di emendamenti, a varare una riforma che autorizza Società Infrastrutture Milano Cortina (Simico) non solo a sforare i termini previsti per ultimare strade e ferrovie, opere di contorno per miliardi, ma anche ad assumere l’incarico futuro di gestire le grandi opere sportive, in pratica gli stadi, una partita da 10 miliardi di euro. A presentare l’emendamento nell’iter di conversione del decreto varato a fine giugno dal governo Meloni sono cinque parlamentari leghisti, Gianangelo Bof, Rossano Sasso, Giorgi Latini, Simona Loizzo e Giovanna Miele. Propongono una vera e propria trasformazione di Simico, costituita dalla Legge Olimpica (16/2020) con un capitale sociale di 1 milione di euro, di cui 350 mila euro versati dal ministero dell’Economia e altrettanti dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Il compito di Simico era quello di realizzare le opere olimpiche indicate dai piani approvati dal governo (l’ultimo risale al settembre 2023), in coordinamento con il comitato organizzatore dei Giochi invernali del 2026, ossia Fondazione Milano Cortina. La legge indicava la scadenza di vita della società al 31 dicembre 2026. Già da tempo è noto che per quella data non sarà possibile ultimare tutti gli interventi previsti per una spesa di 4 miliardi di euro, ma nonostante questo Simico viene premiata con la proroga e un allargamento a dismisura del proprio raggio di azione. L’emendamento spiega che “al fine di valorizzare l’esperienza e le competenze maturate dalla società nella realizzazione di infrastrutture complesse… può essere disposta, in deroga, la prosecuzione dell’operatività della medesima società anche oltre il termine del 31 dicembre 2026…”. La frase successiva spalanca le porte all’impegno indefinito di Simico, visto che ne amplia lo scopo alla “gestione di infrastrutture destinate ad accogliere eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale”.
Non viene fissata nessuna scadenza, basterà un decreto della presidenza del consiglio su proposta dei ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia, sentiti i pareri del ministro dello sport, e dei presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto, nonché delle Province autonome di Trento e Bolzano. Siccome Simico ha un perimetro definito e limitato alle Olimpiadi 2026, il decreto del governo autorizza le modifiche da apportare all’atto costitutivo e allo statuto sociale, così da trasformarla in una vera e propria società permanente, o perlomeno destinata a durare per anni. Dovrà solo fare i conti con la compagine sociale che è tarata per interventi strutturali nelle aree olimpiche, tutte nell’Italia settentrionale, ma anche in questo caso il problema sarà risolto dal decreto del governo.
Per una parte della sua attività Simico ha operato con i pieni poteri assegnati al commissario straordinario Massimo Saldini (nella foto in evidenza, con il sottosegretario Morelli e il ministro Matteo Salvini, ndr), che gli consente scorciatoie procedurali e deroghe rispetto a ogni norma (eccetto quelle penali). È accaduto per la pista da bob di Cortina, ma riguarda anche la cabinovia di Socrepes e le più importanti opere stradali, tra cui le varianti di Cortina e di Longarone. “Come temevamo, i giochi Olimpici non sono stati una opportunità per i nostri territori, ma solo occasione di occupazione di potere, devastazione ambientale e scempio di legalità. Purtroppo il bilancio è molto amaro”, commenta Luana Zanella, capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi Sinistra.
I regali per Simico non finiscono qui e riguardano il commissario Saldini, che è anche amministratore delegato e direttore generale di Simico. Quando venne nominato nel marzo 2024, su indicazione del ministro Matteo Salvini, l’onorevole Zanella sollevò all’Anac il problema dell’incompatibilità, perché l’architetto aveva lavorato come dipendente in Simico dal luglio 2022 al gennaio 2023. Non erano quindi trascorsi i due anni previsti dal testo unico sulle società partecipate per assumere compiti amministrativi di vertice nella stessa società. Saldini è stato nominato amministratore delegato il 19 febbraio 2024 (20 mila euro di compenso) e direttore generale il 18 marzo successivo (180 mila euro annui). L’emendamento leghista, nonostante una pronuncia di Anac favorevole alla nomina, introduce una deroga perché non prevede l’obbligo di “aspettativa non retribuita” per chi è componente del cda di Simico con cui ha instaurato un rapporto di lavoro. La modifica, temendo possibili contestazioni della Corte dei Conti, salva i compensi finora percepiti da Saldini quale direttore generale, togliendo l’obbligo di restituzione. “Il dubbio più che fondato – commenta l’onorevole Zanella – è che si siano accorti che la nomina di Saldini fosse irregolare e che si voglia intervenire ‘ a sanatoria’, facendo salvi i compensi fin qui elargiti per gli incarichi ricoperti”.
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