Dacia Jogger, la prova de Il Fatto.it – Sette posti, tanto spazio e mille km di tranquillità – FOTO

I tifosi dell’auto elettrica sostengono che, dopo tutto, una sosta ogni duecento km è una cosetta carina, ti rilassi e dai una botta di ricarica alla colonnina. Sarà. Però c’è chi invece ama mettersi al volante sapendo che, vescica e abbiocco permettendo, può guidare fino a destinazione senza soste, se la destinazione non è esageratamente distante.

Montare in macchina a Roma, per esempio, e puntare sulla bella Ginevra e arrivare sul lungolago della elegante città elvetica senza mai fermarsi. Con la Dacia Jogger, lo puoi fare tranquillamente, visto che le due località stanno a meno di 900 km di stanza e la vettura del brand rumeno, ritoccata qualche mese fa proprio per accrescere l’autonomia di marcia, supera di slancio i mille km sia nella versione più cheap, quella a benzina/Gpl, che con quella un po’ più chic, con la motorizzazione ibrida.

La Jogger è una comodosa familiare a cinque o sette posti. Durante il nostro test abbiamo fatto salire in terza fila un collega ragazzone. E’ entrato e uscito con relativa facilità. La Jogger non è modaiola come la Duster, la vettura che ha reso grande il brand di proprietà del gruppo Renault. Né vendutissima come la Sandero, la macchina che si è issata ai vertici delle preferenze della clientela no-frills e da anni si fa forte del suo eccellente rapporto prezzo/qualità. Però ha decisamente un suo perché: con 18.100 euro (per il Gpl ) ci si porta a casa una vettura adatta alle soccer-mom ma anche ai giovani che praticano sport outdoor.

E infatti, tra gli accessori più gettonati, spiegano quelli della Dacia, spiccano porta bici e porta sci. Sulla versione ibrida, ovviamente più costosa (dai 26 mila euro in su ) e fighetta, non mancano soluzioni ecologicamente evolute, come la modalità B, che incrementa la generazione di ricarica della batteria in frenata, o il meccanismo E-Save, che preserva la autonomia elettrica per poterla utilizzare in città.

La motorizzazione full hybrid, che è anche la più recente, che accoppia un propulsore a benzina di 1,6 litri a un elettrica con batteria da 1,2 Kilowatt, è quella che consuma meno di tutta la gamma Dacia: secondo la casa rumena, infatti, può percorrere mediamente oltre 20 km con un litro di carburante. Prodotta fino ad ora nella fabbrica più celebre della Dacia, a Mioveni in Romania, è pronta a cambiare continente per essere costruita a Tangeri, in Marocco. Niente male come luogo di nascita, vero? Lo stretto di Gibilterra sullo sfondo, piuttosto che una nebbiosa periferia. Tema molto utile anche nelle discussioni sulla globalizzazione. Anche se forse è più efficace pensare al listino da 18 mila euro.

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Il Fatto Quotidiano