Da punto di ritrovo dove “confrontarsi, bere una birra e divertirsi”, a covo di “illegalità”: com’è cambiata la posizione di Salvini sul Leoncavallo

  • Postato il 21 agosto 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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È il 1994. Un giovane consigliere della Lega interviene in consiglio comunale a Milano per difendere lo storico centro sociale della città, il Leoncavallo. Ci sono state delle tensioni tra polizia e frequentatori del Leonka. Ma il giovane consigliere del Carroccio prende la parola e spiega che “nei centri sociali ci si trova per discutere, confrontarsi, bere una birra e divertirsi“. I ragazzi che conosce e che frequentano il Leoncavallo non sono violenti. Lui stesso, spiega il giovane consigliere, lo ha avuto come punto di ritrovo. Quel 21enne, strenuo difensore dei centri sociali, è un imberbe Matteo Salvini, oggi ministro dei Trasporti.

A 31 anni di distanza, la posizione del leader della Lega è radicalmente cambiata. Se nel 1994, al suo primo intervento da quando era stato eletto a Palazzo Marino, difese il centro sociale, oggi, nel giorno dello sgombero, esulta per il suo smantellamento: “Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!”, ha scritto Salvini. Ma basta salire sulla macchina del tempo e sfogliare le pagine del Corriere di 31 anni fa per misurare la potenza del riposizionamento salviniano sul Leoncavallo: “Sì, dai 16 ai 19 anni, mentre frequentavo il liceo Manzoni, il mio ritrovo era il Leoncavallo – dichiara Salvini, in un articolo dell’epoca -. Stavo bene, mi ritrovavo in quelle idee, in quei bisogni“.

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Il Fatto Quotidiano

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