“Da piccolo ero sulla soglia dell’obesità e mi prendevano in giro. Non sono a posto con me stesso, ho paura di essere dimenticato”: la confessione di Tananai

  • Postato il 24 aprile 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Essere a posto con me stesso? No. Ma chi è che sta a posto con se stesso?”. A Le Iene Tananai si è raccontato senza filtri. Dall’infanzia al primo successo, fino alla consacrazione nel panorama musicale italiano con “Tango”, brano con cui si è classificato quinto al Festival di Sanremo 2023. “Non riesco a prendermi del tempo per me, non perché sia troppo impegnato. A volte mi rendo conto che mi trascuro un po’. Una cosa che sto cercando di fare è parlare con qualcuno, con uno psicologo, allenarmi, prendermi cura di me – ha confidato il cantautore –. C’è sempre una sorta di insoddisfazione di fondo del non godersi mai quello che sta succedendo. Poi ti senti anche uno str**zo perché dici: ‘Ho combattuto così tanto per arrivare qui, sono stato benedetto da non so chi per riuscire ad essere dove sono, perché non sono sempre felice?’”.

“Da piccolo ero sulla soglia dell’obesità e non ero accettato” – In due giorni, Alberto Cotta Ramusino (vero nome dell’artista) ha ripercorso la propria adolescenza, ripensato alle proprie fragilità e ai modelli sbagliati imposti dalla società. Alcune ferite se le porta ancora dentro. “Da ragazzetto ero sulla soglia dell’obesità, non avevo molta autostima e un po’ di cose me le sono portate dietro. Mi prendevano in giro e non avevo tanti amici. Avere una relazione con le ragazze era inconcepibile. Poi dopo una estate sono tornato più alto, ho perso diversi chili, non mi riconoscevano e pensavano fossi un nuovo arrivato della scuola. Hanno iniziato a fare le carine”, ha rivelato. E ancora: “Quando ho iniziato le prime volte ad andare a Milano con un mio caro amico non sono stato accettato subito. Un po’ mi snobbavano ma non stavo male perché ero con lui e mi bastava quello. Alla fine a essere importanti non sono i posti, ma le persone”.

“La prima volta a San Siro ho fatto una figura barbina”– E proprio con le persone, con i fan, l’artista ha instaurato un rapporto speciale. “È bello vedere agglomerati di gente ai concerti. L’unica cosa che mi dispiace del mio lavoro è che non vedo le facce. Ma trovarmi a un certo punto ad essere capito è il sogno più grande che ho realizzato. Tananai, però, ha ancora da esaudire alcuni desideri. “Vorrei arrivare a fare gli stadi. A San Siro ho già cantato una volta per la seconda stella dell’Inter (squadra di cui è tifoso e per cui ha composto una canzone) e ho fatto una figura barbina. La prima cosa che ho detto è stata “Mi sto cag**do addosso”.

“Tango si chiamava ‘Amore infarto’ e non era una ballad” – Prima di esibirsi per la squadra campione d’Italia, Tananai ha fatto la sua gavetta. La gente ha cominciato a conoscerlo con “Baby Goddamn”, poi è passato due volte dal palco dell’Ariston. La prima, nel 2022, con “Sesso Occasionale”, festeggiando all’annuncio dell’ultima posizione. “Mi svegliavo di notte e mi dicevo di aver buttato una grande chance, è stata tosta”, ha spiegato. La seconda, l’anno successivo, è stata un successo. E l’artista ha fatto conoscere al pubblico generalista un’altra parte di sé. Ma la prima versione di “Tango” non era quella che tutti oggi conoscono e cantano. “Si chiamava ‘Amore Infarto’ ed era completamente un’altra cosa”, ha raccontato Tananai a De Devitiis prima di fargli ascoltare un drop che ricorda ben poco il brano poi pubblicato. “Un mio amico mi aveva parlato della storia di Olga e Maxim (una coppia ucraina separata dalla guerra, ndr) e volevo raccontarla. Quando mi sono messo a rifare ‘Tango’, sono arrivato al bridge e ho sentito ‘E allora addio, va bene amore mio’, ho rivisto la loro faccia e mi sono detto: ‘Allora qui devo parlare di loro’”.

“Sono insicuro e ho paura di essere dimenticato. Biagio Antonacci mi ha aiutato” – “Tango”, poi, è diventata un inno. Tananai l’ha cantata dappertutto e in tutte le salse. “A un certo punto, però, mi sono fermato perché non volevo entrare in un automatismo. La cantavo così tanto che non dico che stava perdendo di significato, ma quasi. Se la canzone per eccellenza in cui mi rivedo in quel momento diventa automatica, allora c’è da preoccuparsi. Per qualche tempo sono tornato Alberto di qualche anno fa”. Anche Tananai ha avuto bisogno di fermarsi e scendere dalle montagne russe dell’industria discografica. Come hanno fatto Sangiovanni, Angelina Mango e Alfa, tra gli altri. Per lui, non è stato facile convivere con la fama. “Quando arrivi al successo può esserci la sindrome dell’impostore, pensi di non essertelo meritato, ti senti indegno dell’amore che ricevi. Io sono sempre quel bambino che ero, super insicuro”, ha rivelato l’artista. E ancora: “Tendenzialmente non mi sento mai l’uomo giusto al posto giusto, ho paura di essere dimenticato. Per me il vero successo è riuscire ad arrivare a 70 anni come i grandi, Jovanotti o Biagio Antonacci e fare emozionare la gente. Biagio mi è stato vicino. Una sera l’ho chiamato perché avevo avuto mezza crisi. Mi ha detto che una certa condizione della tua testa non se ne andrà mai via, devi cercare sempre di levigarla, siamo grandi rocce e grandi scogli. Poi il tempo fa la sua parte”.

“Sono fortunato a fare il cantante, ci sono lavori che diamo per scontati” – Tra un ‘volo’ sulla zipline, pranzi siciliani, una visita allo studio dentistico dei genitori (con tanto di pulizia dei denti) e una notte faticosa come operatore ecologico, Tananai ha poi riflettuto sul suo lavoro e sui suoi privilegi: “A fare il cantante non ti rendi davvero conto di quanto sei fortunato – ha riflettuto sul bordo della strada rivolgendosi ad alcuni operatori dell’Amsa (soluzioni ambientali e gestione rifiuti) di Milano –. Questa roba qua (pulire le strade, ndr) è tosta davvero e la diamo per scontata. Questa esperienza la ricorderò per tutta la vita”.

A una domanda sul futuro, invece, ha risposto: “Perché sia più luminoso, dobbiamo imparare ad avere fiducia nelle persone”.

Continua intanto il “Calmocobra – European Tour” con il doppio appuntamento a Bruxelles (26 aprile sold out, 27 aprile), concludendo con l’ultima tappa a Parigi, il 28 aprile. Il viaggio live 2025 di Tananai proseguirà poi nei principali festival estivi, a partire dal 19 giugno a Roma presso l’Ippodromo delle Capannelle, continuando poi a Trento, Collegno, Ferrara, Servigliano, Francavilla; l’artista farà tappa anche nei festival di Genova, Lecce, Barletta, Palermo, Catania e Cinquale. Dopo una tappa nella sua città natale, Milano, all’Ippodromo SNAI San Siro, in occasione del Milano Summer Festival, l’artista concluderà il viaggio il 13 settembre con una data speciale in Piazza Carlo Di Borbone a Caserta presso la Reggia di Caserta,

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