Da insonne a sleep influencer: la missione di Simona Cortopassi per farci dormire meglio

  • Postato il 29 giugno 2025
  • Di Panorama
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“È esperienza comune che un problema difficile la sera, si risolva la mattina, dopo che il comitato del sonno ci ha lavorato sopra.” In una semplice frase, John Ernest Steinbeck, premio Nobel per la Letteratura, racchiudeva la fondamentale importanza del buon sonno, non solo una piacevole conquista dopo una lunga giornata impegnativa, ma un alleato sempre più indispensabile, a cui spesso non rivolgiamo la dovuta attenzione.

Tessuti freschi per dire addio a notti afose, sveglia sensoriale che simula l’alba e diffonde aromi energizzanti, dormire sul lato sinistro per aiutare chi russa a respirare meglio, creme di bellezza alla melatonina: ecco alcuni dei consigli di Simona Cortopassi, creatrice della pagina Instagram “The Goodnighter” e del podcast “Sogni d’oro”, prima “sleep influencer” italiana.

Simona, essere “sleep influencer”, consulente del sonno, in Italia è ancora una professione (perché per te, tale è diventata) quasi agli albori, ma sicuramente in aumento. 

“Il periodo storico che stiamo vivendo è decisamente stressante, e sembra che lo stress non faccia altro che crescere. Siamo sempre più legati al nostro smartphone, che con la sua luce blu, va a ricordarci sempre l’alba: ci tiene svegli e ci ricorda che dobbiamo essere sempre attivi. Sballa un po’ quello che è (o dovrebbe essere) il nostro ritmo circadiano. Dormire nella società di oggi è un problema che non si ripercuote solo nelle ore notturne, ma su tutte le ventiquattro. Se si dorme male, si sta male tutto il giorno, anche a lungo termine”.

Com’è nato il progetto?

“Era da tempo che avevo l’idea di realizzare un qualcosa legato al sonno; scrivendo di salute, mi accorgevo essere sempre più una tematica legata a moltissimi aspetti. Ogni volta che intervistavo un medico, si rivelava costantemente come il sonno avesse la capacità di produrre ripercussioni negative, o effetti estremamente benefici su vari disturbi e malattie. Con l’avvento del Covid, e il successivo periodo della pandemia,  ho perso una collaborazione importante. Avevo più tempo, e contemporaneamente, proprio per la particolarità del momento,  in cui non mi muovevo molto e non riuscivo a stancarmi fisicamente, (mentre ero stressatissima per via del momento incerto), ho iniziato a soffrire d’insonnia. Io, che appena toccavo il cuscino, cadevo in un sonno profondo. Ho sperimentato l’insonnia sulla mia pelle e da lì ho iniziato a cercare dei rimedi innanzitutto per me stessa. Quella è stata la spinta definitiva verso il mio progetto, che all’inizio  voleva essere un inno al sonno. Con il tempo, l’ho voluto trasformare in un modo per aiutare anche gli altri a dormire meglio, usando la mia expertise, tutti i contatti con i medici che avevo accumulato grazie alla mia vecchia professione, cuscini e materassi che avevo sperimentato. Da lì la pagina Instagram, che ha iniziato a crescere e attirare sempre più interesse.” 

Quanto si sta “propagando” questo disturbo?

“È un malessere che si sta diffondendo in larga scala,  ed è legato alle cattive abitudini in generale. Per darvi qualche numero (sono numeri ufficiali dell’AIMS – Associazione Italiana Medici Del Sonno), un italiano su quattro soffre di insonnia cronica, che significa non dormire bene per tre notti a settimana per tre settimane consecutive. Si tratta quindi di un disturbo cronico. L’insonnia episodica racchiude un numero ancora più elevato di persone. In pandemia i disturbi del sonno erano aumentati del 70%. A livello mondiale, ne soffrono ottocento milioni di persone. È veramente un problema diffuso, ma ancora sottovalutato. Prima si diceva semplicemente “ho dormito poco”, parlando con il collega alla macchinetta del caffè. A Milano quasi ci si vantava di non dormire a sufficienza, perché si lavorava tanto, o perché si usciva a fare serata, come un sorta di bulimia nel riuscire a fare più cose possibili. In pandemia, un po’ perché sono aumentati i disturbi, un po’ perché è aumentata la coscienza sul benessere generale, c’è stato un aprirsi alla consapevolezza di quanto sia importante il sonno”. 

Qual è la domanda che ti fanno più spesso?

“Innanzitutto, e questo ci tengo a sottolinearlo sempre, io faccio da “tracker”, raccolgo informazioni (prevalentemente da fonti mediche)  e le condivido, perché è importante far crescere la consapevolezza, ma invito tutti  a consultare uno specialista in casi importanti. Un conto è l’insonnia episodica, quella legata a un periodo stressante che non ti porta a dormire, e quindi ti porta a cercare il cuscino o la posizione migliore, o l’insonnia prima di un esame, un conto è l’insonnia cronica.

Una domanda molto ricorrente riguarda il motivo per cui ci si sveglia tra le tre e le quattro di notte, definita come “l’ora del diavolo”. In passato, la superstizione raccontava che quella fosse l’ora antagonista a quella in cui Gesù morì (le tre del pomeriggio). Da lì i dottori hanno iniziato a indagare un motivo più scientifico: si è scoperto così che  come il nostro corpo inizia a produrre melatonina dall’ora del tramonto (che ci aiuterà poi ad addormentarci), il corpo smette di produrne proprio verso le tre di notte, incominciando il rilascio di cortisolo, che piano piano ci dovrebbe accompagnare al  risveglio. Ovviamente questo dovrebbe avvenire verso l’alba, ma se una persona è stressata, produce troppo cortisolo e si sveglia prima”.

Come si posiziona l’Italia nel “good sleeping”, nella cultura del dormire bene, rispetto agli altri paesi?

“Gli Stati Uniti sono sempre attentissimi a lanciare nuovi trend di mercato. Per esempio, da un anno hanno introdotto dei gelati “senza zucchero” che “aiutano a dormire”, proprio perché con il caldo estivo, si rinuncia difficilmente a un gelato prima di andare a letto: la mancanza di zucchero, dovrebbe eliminare l’effetto stimolante proprio del composto.

In Brasile, per esempio, le aziende sono molto diligenti nel far fare ai propri dipendenti dei piccoli “naps”, pisolini, in pausa pranzo, così come in Giappone.

Ma i vincitori assoluti, sono i paesi della penisola scandinava: vivendo molto la casa, rivolgono un’estrema cura al design. Hanno letti costosissimi. anche ibridi, combinando per esempio materassi memory foam, con topper o cuscinetti particolari. Noi arriviamo un po’ dopo, ma è un tema che sta prendendo sempre più piede”. 

Hai anche una sezione dedicata allo Sleep Tourism, al turismo del sonno. 

“Esatto. In alcune zone d’Italia, prima fra tutte il Trentino Alto Adige, c’è un’attenzione molto forte per tutte le tematiche del sonno e del dormire. Tantissimi hotel hanno un vero e proprio menù di cuscini, lenzuola e federe (ora va per la maggiore quella in seta, toccasana per pelle e capelli). Ti chiedono come preferisci trovare il letto, se con un unico piumone, o con piumoni separati come si usa in Germania. Lo Sleep Tourism sta vivendo un momento di grande crescita: dai massaggi, alla cena leggera, alla tisana vicino al cuscino e allo spray da nebulizzare prima di addormentarsi”.

A proposito di oli essenziali, quale è meglio vaporizzare sul cuscino per rilassarsi al meglio?

“Ovviamente la piacevolezza deve essere la base, l’olfatto non dorme mai, respiriamo tutta la notte, e avere degli oli essenziali sul cuscino, va proprio a influire sul nostro corpo con delle reazioni chimiche. In Trentino ho scoperto l’olio di pino cembro, che mi avevano assicurato avrebbe regalato un’ora di sonno profondo in più, e in effetti, avendolo provato personalmente, posso confermare che rilascia la sensazione di aver dormito decisamente meglio. Questo perché ricrea, a livello sensoriale, l’effetto di camminare in una foresta, ritrovando il contatto con la natura, avendo la possibilità di vivere uno scambio con gli alberi, che regolano il battito cardiaco.”

Un’ultima domanda: qualche consiglio per dormire bene, o perlomeno meglio, in estate.

“Sicuramente rinfrescare la camera prima di andare a dormire, così da evitare di tenere acceso il condizionatore di notte, quando non è un grande alleato. Cercare di sfruttare la luce del sole, per regolare il nostro orologio biologico. Noi dipendiamo dalla luce, il farne buona scorta,  ci aiuta a combattere l’insonnia. Per quanto riguarda, invece, le temute zanzare, l’olio di lavanda, oltre a fungere da rilassante,  è un ottimo repellente naturale. Per concludere, esistono dei materassini in gel, da usare come dei topper. Sono rinfrescanti e regalano una sensazione di refrigerio durante le notte.” 

E se, mentre mettiamo in pratica i consigli di Goodnighter per raggiungere il livello del buon sonno desiderato, dovesse capitarci una notte insonne, nessun allarme.  Anzi, consoliamoci, pensando che alcune tre le persone più geniali della storia, da Leonardo da Vinci a Napoleone, da Margaret Thatcher, a  Winston Churchill, fino a Nikola Tesla, hanno probabilmente realizzato le loro migliori idee, proprio durante alle loro ore insonni.

Autore
Panorama

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