Da ChatGPT ad Alibaba, l'affollato Risiko dell'IA

  • Postato il 5 febbraio 2025
  • Di Agi.it
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Da ChatGPT ad Alibaba, l'affollato Risiko dell'IA

AGI - Dopo il lancio di ChatGPT alla fine del 2022, l'intelligenza artificiale generativa si è rapidamente diffusa tra le grandi aziende statunitensi, cui ora si sono aggiunte anche le rivali europee e cinesi. In vista del vertice sull'IA di Parigi (10-11 febbraio), ecco i protagonisti.

OpenAI, il pioniere

L'azienda americana, leader nell'intelligenza artificiale generativa, è diventata famosa lanciando il chatbot ChatGPT che ha democratizzato l'uso dell'IA e generato investimenti spettacolari. Dalla sua creazione, OpenAI ha raccolto circa 20 miliardi di dollari, principalmente dal gigante della tecnologia Microsoft, il suo maggiore azionista. Secondo un rapporto pubblicato dal Wall Street Journal a fine gennaio, la startup è in trattativa per raccogliere altri 40 miliardi di dollari. Il co-fondatore di OpenAI, Sam Altman, rimane presidente dell'azienda nonostante un breve, burrascoso licenziamento.

 

OpenAI è una società registrata senza scopo di lucro che sta procedendo a un cambiamento di governance per diventare una società a scopo di lucro. - Anthropic, il rivale americano - Fondata nel 2021 da Dario e Daniela Amodei, due ex membri di OpenAI, Anthropic sostiene che il suo modello di intelligenza artificiale, Claude, ha criteri di sicurezza più rigidi rispetto ai suoi concorrenti. Sebbene l'azienda non sia riuscita ad attrarre tanto capitale quanto OpenAI, ha suscitato l'interesse dei principali attori del settore tecnologico. Alla fine di novembre, Amazon ha investito 4 miliardi di dollari, portando il suo investimento totale a 8 miliardi. Dalla sua fondazione, Anthropic ha raccolto complessivamente 12,9 miliardi di dollari, di cui oltre 3 miliardi da Alphabet, la società madre di Google.

Google Deepmind, MetaAI, il peso dei giganti

L'arrivo di ChatGPT ha stuzzicato l'appetito dei giganti della tecnologia, che si sono lanciati in una corsa all'innovazione con mezzi finanziari colossali. Nel febbraio 2023, Meta ha aperto il suo modello Llama ai ricercatori, prima di evolverlo in Llama 2 e poi in Llama 3 e di promuovere il suo strumento conversazionale MetaAI sulle piattaforme del gruppo (Facebook, Instagram, Whatsapp e Threads). Un'interfaccia che resta inaccessibile in Europa, a causa di un quadro normativo "incerto". Il ceo dell'azienda Mark Zuckerberg ha annunciato a fine gennaio la sua intenzione di investire fino a 65 miliardi di dollari all'anno, principalmente nell'intelligenza artificiale.

Seguendo le orme di OpenAI, nel marzo 2023 Google ha lanciato Bard, il suo strumento conversazionale aperto al pubblico, che nel febbraio 2024, dopo un'evoluzione del suo modello, è stato ribattezzato Gemini. "Non divulghiamo cifre precise" sugli importi totali investiti nell'intelligenza artificiale, ha affermato Demis Hassabis, responsabile della sussidiaria di Google Deepmind specializzata nella ricerca sull'intelligenza artificiale, nell'aprile 2024.

Mistral AI, la scommessa francese

Fondata da diversi ricercatori francesi (Arthur Mensch, Guillaume Lample e Timothée Lacroix) passati dai laboratori di ricerca dei colossi americani, Mistral ha fatto il suo ingresso sulla scena dell'intelligenza artificiale nel maggio 2023. Il team di questa start-up, allora sconosciuta al grande pubblico, annuncia una raccolta fondi iniziale di 100 milioni di euro e si posiziona subito come alternativa europea ai colossi americani. Il suo strumento di conversazione, denominato "Le Chat", è stato lanciato nel febbraio 2024. L'azienda ha annunciato anche una partnership con Microsoft, che investirà 15 milioni di euro.

A metà gennaio, AFP e Mistral hanno annunciato un accordo che consente al chatbot della start-up di utilizzare le notizie dell'agenzia per rispondere alle richieste dei suoi utenti. Pochi giorni dopo, al vertice di Davos, la società ha dichiarato di stare valutando la possibilità di quotarsi in borsa per mantenere la propria indipendenza. In totale, la start-up francese ha raccolto più di 1 miliardo di euro.

L'onda d'urto di Deepseek

La startup cinese Deepseek ha presentato il suo chatbot R1 a fine gennaio, segnando un ingresso spettacolare nel panorama mondiale dell'intelligenza artificiale e facendo crollare le valutazioni azionarie di diversi giganti statunitensi, tra cui il produttore di chip Nvidia. La causa? Il costo minimo di questo nuovo attore: Deepseek ha dichiarato di aver speso solo 5,6 milioni di dollari per sviluppare il suo modello, una cifra ben al di sotto degli standard americani. Sam Altman di OpenAI ha affermato di essere "impressionato" ma anche "ringiovanito" dalla concorrenza. La sua azienda, tuttavia, ha accusato le "aziende cinesi" di copiare i modelli di intelligenza artificiale sviluppati da aziende statunitensi.

Alibaba, un nuovo gigante in gara

L'ultimo arrivato nella corsa agli strumenti conversazionali è il colosso ci

nese dell'e-commerce Alibaba, che ha lanciato giovedì Qwen2.5-Max. Secondo il gruppo, il modello avanzato di intelligenza artificiale, attualmente a disposizione degli sviluppatori, sarebbe in grado di superare le capacita' dei modelli esistenti.

 

 

 

 

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Agi.it

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