Da Brozovic regista a Koopmeiners difensore centrale: quando Spalletti ha cambiato la carriera dei suoi giocatori

  • Postato il 2 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Secondo me è un mediano-mezzala, perché lo dice la sua storia, spesso ha giocato anche centrale della difesa, come difensore”. Luciano Spalletti aveva parlato così di Teun Koopmeiners nel corso della conferenza stampa di presentazione da nuovo allenatore della Juventus. Erano balzate all’occhio di tanti le frasi sul ruolo, gli apprezzamenti e il desiderio di volerlo in rosa già in passato, ma non il finale: “Ha già giocato come difensore”.

Dopo poco più di 24 ore, lo ha fatto. L’allenatore toscano ha schierato Koopmeiners proprio da braccetto di sinistra nella difesa a tre nella sua gara d’esordio a Cremona, vinta 1-2 dalla Juve grazie alle reti di Kostic e Cambiaso, due tra i più discussi degli ultimi tempi. Un ruolo quasi inedito per Koopmeiners, che in passato ha anche fatto il trequartista e adesso si ritrova accanto a Federico Gatti, nei tre difensori. “Lo può fare, l’ha già fatto in Nazionale. Poi le intenzioni debbono essere queste, più che altro è servito ai ragazzi come messaggio, che noi non andiamo a difendere una partita, noi dobbiamo voler giocare”.

Alla base della scelta di Spalletti c’era la volontà di alzare il tasso tecnico della squadra, vista l’assenza di Kenan Yildiz. Koopmeiners si è però fatto apprezzare per altro: “Questo atteggiamento di lui mi è piaciuto più della partita che ha fatto, perché poi ha comandato di continuo quelli davanti, ha detto come mettersi, è stato aggressivo, è stato difensivo, e se noi lo avessimo usato di più nel giro-palla, nel perimetrale basso quando si costruiva dal portiere, lui sarebbe entrato di più a centrocampo per fare superiorità”.

A conferma che la sua idea fosse quella, Spalletti ha concluso: “L’intenzione era quella lì, di vederlo entrare a giocare, far allungare un po’ Khephren e avere l’uomo in più a metà campo. Invece questo l’abbiamo fatto poco. E lui si è fatto apprezzare forse di più per quelle che non sono le sue qualità, che sarebbe stato facile invece usare quelle che ha”. Una nuova invenzione tattica di Luciano Spalletti, ma non la prima: già in passato infatti il tecnico ci aveva abituati a scelte del genere.

Da Brozovic e Lobotka, passando per Iaquinta: tutti i precedenti

Una delle domande dei tifosi della Juventus da quando è arrivato Luciano Spalletti è: “Ma riuscirà a recuperare Koopmeiners?”. La risposta sarà il tempo a darla, ma la storia dell’allenatore dice che sì, è possibile. E per lui non sarebbe la prima volta. Rivoluzioni tattiche di Spalletti che partono da lontano: da Udine. All’Udinese infatti il tecnico di Certaldo aveva “inventato” Vincenzo Iaquinta come esterno d’attacco e non punta centrale. Scelta che valse poi al calciatore anche la convocazione al Mondiale del 2006, dove segnò anche contro il Ghana.

Tornando a tempi più recenti, l’esempio più chiaro è quello di Marcelo Brozovic, giocatore croato che all’Inter aveva già fatto vedere di avere un buon potenziale, ma che con Spalletti diventò centrale nel gioco nerazzurro fino ai tempi recenti di Simone Inzaghi. Brozovic aveva infatti fino a quel momento fatto il trequartista, la mezzala, mai il regista. Spalletti lo spostò lì e gli cambiò la carriera: dal 2018 diventò un “altro” calciatore, fino poi a giocare anche la finale di Champions League con i nerazzurri nel 2023, quando in panchina c’era Simone Inzaghi.

Dopo Brozovic all’Inter, Spalletti fece una roba simile al Napoli, con Stanislav Lobotka. Lo slovacco è oggi ancora un perno fondamentale per Antonio Conte, ma la sua carriera in Italia è svoltata nel 2021, con l’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina partenopea. Nelle precedenti due stagioni Lobotka aveva giocato pochissimo, Spalletti gli cambiò ruolo, mettendolo al centro di un centrocampo a tre e da lì non è più uscito dal campo se non per problemi fisici. E chissà che il prossimo, quindi, non possa essere Teun Koopmeiners.

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Il Fatto Quotidiano

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