Da bene confiscato abbandonato per 15 anni a luogo di cura e socialità: “Partiamo dalla comunità”

  • Postato il 14 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un bene confiscato alla criminalità organizzata, abbandonato da oltre quindici anni, oggi torna a vivere come luogo di cura, socialità e rinascita. A Ferentino (Frosinone), in via Labrofico Cuppi 51, è stato inaugurato l’11 settembre il Villaggio ZeroCento, progetto promosso dalla cooperativa sociale Nuove Risposte con il sostegno del Comune.

Il nostro approccio parte sempre dalla comunità. Non gestiamo semplicemente un servizio, ma coprogettiamo con istituzioni, famiglie e associazioni. Riceviamo spazi vuoti e li reimmettiamo nella rete sociale pieni di servizi. Così è stato a Roma, al Quarticciolo, a Pietralata, e ora a Ferentino” spiegano dalla cooperativa. “In questo caso avevamo chiesto al Comune di poter presentare un progetto relativo a questa struttura confiscata alle mafie. Volevamo che diventasse un presidio sociosanitario per accompagnare persone in disagio sociale e sanitario, in un contesto dove spesso manca il supporto necessario”.

Il Villaggio, realizzato in poco più di un anno con fondi della cooperativa, si articola in tre aree principali. La Casa degli Ulivi, che ospita il Centro Alzheimer, offre percorsi innovativi per sostenere le persone con patologie degenerative e i loro caregiver. “Abbiamo oltre vent’anni di esperienza nel contrasto agli effetti dell’Alzheimer. Qui applichiamo il modello della Retrogenesi e il progetto “Il Ciclo della Vita”, che mette in dialogo anziani e bambini attraverso la narrazione di fiabe. Non è solo riabilitazione, è relazione” . La “Stanza del ricordo” consente agli ospiti di riappropriarsi del proprio passato attraverso oggetti, fotografie e racconti, per vivere il presente con maggiore autonomia e rafforzare i legami con la comunità. “Anche chi ha un grado di compromissione cognitiva medio-grave mantiene la capacità di instaurare significative relazioni interpersonali con i bambini”, sottolinea la cooperativa.

La Casa della Betulla è una struttura familiare per persone fragili che necessitano di supporto costante. “Non è un istituto chiuso. Qui le persone vivono in un ambiente protetto con operatori h24 e partecipano ad attività quotidiane condivise: cucinare, apparecchiare, fare la spesa. Questi momenti diventano occasione di socialità e inclusione, stimolando autonomia e collaborazione” spiega la cooperativa. La casa prevede laboratori esperienziali, di movimento e creatività, volti a favorire la mobilità, la mente e le competenze sociali.

La Casa nel Bosco accoglie bambini, ragazzi e genitori, con percorsi di accompagnamento alla genitorialità e laboratori creativi e sportivi per tutte le età. “Abbiamo voluto un luogo dove le famiglie possano trovare supporto e momenti di crescita insieme ai loro figli. La relazione intergenerazionale è al centro del nostro progetto” spiegano dalla cooperativa. L’intero villaggio è immerso in un’ampia area verde, con giardino sensoriale, laghetto, percorsi salute e aree picnic, pensati per stimolare i sensi, favorire l’attività fisica e creare spazi di incontro e inclusione.

A sottolineare l’impegno della cooperativa interviene Elisa Paris, amministratrice delegata di Nuove Risposte e coordinatrice del progetto: “Nuove Risposte dal 1980 ha come sua missione quella di recuperare con fondi propri beni pubblici abbandonati nella Capitale e nella Regione Lazio. Li riceviamo vuoti e li reimmettiamo nella rete sociale pubblica pieni di servizi: dal Quarticciolo, a La Rustica, a Pietralata. Al Quarticciolo, ad esempio, un ex nido occupato è stato da noi completamente riadattato e destinato ai bambini del quartiere, dal nido alla ludoteca, con servizi di accompagnamento per i genitori che vivono, spesso, un quotidiano molto complesso. Ora scommettiamo su Ferentino con un intervento di recupero da oltre 400 milioni di euro, per restituire questo spazio dalla cronaca nera alle persone del territorio, da zero a cento anni come dimostrano tutti i servizi che i nostri soci garantiranno in quella struttura”.

“Vogliamo che il Villaggio sia un vero presidio di comunità. Non si tratta solo di offrire assistenza, ma di creare relazioni, occasioni di incontro e inclusione per persone di tutte le età. L’obiettivo è restituire dignità e valore a uno spazio che prima era simbolo di degrado” aggiungono dalla cooperativa. Il sindaco di Ferentino, Piergianni Fiorletta, ha commentato durante l’inaugurazione: “Con il Villaggio ZeroCento restituiamo un bene confiscato alla comunità, trasformandolo in un presidio di legalità, cura e innovazione social”.

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