Cyberbullismo, SOS bimbi. Vittime e carnefici già dalle elementari. Casi in aumento e i genitori sottovalutano il fenomeno

  • Postato il 20 maggio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Cyberbullismo, SOS bimbi: casi in aumento tra i più piccoli. Vittime e carnefici già dalle elementari. A sei anni, ha detto una preside, ci sono bimbi che smanettano con lo smartphone e i genitori sottovalutano il fenomeno. Lo sostiene da tempo pure un report di “Save the children”, l’organizzazione non governativa (ONG) che opera in 116 Paesi per promuovere e tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Se questa non è una emergenza, poco ci manca.

Navigatori sempre più bambini

Dicono e documentano gli esperti dell’AICS (l’associazione italiana di prevenzione al cyberbullismo) che “la soglia del problema si è abbassata moltissimo, soprattutto negli ultimi due anni”. È in corso un progetto, dice il presidente Andrea Bilotto, “su bambini di sei anni perché a quella età già usano TikTok e si collegano a sconosciuti sui videogiochi. Magari pensano di avere a che fare con i loro coetanei, invece gli interlocutori sono adulti. Non si rendono conto di essere a rischio e nemmeno i genitori se ne accorgono”. La Polizia Postale ha certificato che i casi di cyberbullismo sono aumentati in un anno del 12% e che gli incrementi più significativi si registrano nelle fasce d’età fino a 9 anni. La fascia d’età più colpita? È la fascia dei 14-17enni, vittime per lo più di “Revenge porn”, ovvero pornografia della vendetta, cioè la condivisione di materiale pornografico senza il consenso della persona ritratta. Il tutto per nuocere.

ragazze al cellulare
Cyberbullismo, SOS bimbi. Vittime e carnefici già dalle elementari. Casi in aumento e i genitori sottovalutano il fenomeno (foto ANSA) – Blitz quotidiano

L’innesco del cyberbullismo

Il cyberbullismo – una forma di comportamento attraverso l’uso di dispositivi elettronici mobili; in pratica una forma di violenza ripetuta nel tempo nei confronti di una persona percepita come debole – è innescato spesso dalle foto intime, immagini scambiate tra amici o fidanzatini. Da lì, come spiega lo psicologo Bilotto, “partono la presa in giro, il body shaming (derisione del corpo), gli insulti. Per dire: adesso nei canali e nei gruppi su WhatsApp i ragazzi si mettono insieme e cominciano a tempestare di insulti un altro bambino o amico, accade lo stesso su Telegram. Magari i minori cercano amicizia o visibilità, sono attratti dall’idea di diventare popolari o famosi. Ma il problema è questo, più divento visibile e più mi possono attaccare“.

Consigli ai genitori

Gli errori da evitare: primo, va arginato l’uso indiscriminato del telefonino che permette l’accesso ai social. Va ricordato che oggi i bambini hanno un grado di spigliatezza inimmaginabile. Altro consiglio: per una navigazione sicura non rivelare in Rete l’identità e poi non fornire dati personali. Infine non rispondere su chat o social a messaggi di tipo volgare o offensivo. Ci sono già due leggi per contrastare bullismo e cyberbullismo. È il caso di non dimenticarsene.

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Blitz

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