Cucina romana tra tradizione e contemporaneità in un palazzo del XVI secolo

  • Postato il 11 novembre 2025
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  • Di Agi.it
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Cucina romana tra tradizione e contemporaneità in un palazzo del XVI secolo

Nel cuore di Roma, nel Rione Campitelli, alle spalle del Teatro Marcello tra il Campidoglio e il Palatino, dove sorgeva uno dei ristoranti storici della Capitale, il ristorante ‘Vecchia Roma’ aperto sin dagli anni Sessanta all’interno di un edificio del 1585, tre amici conosciutisi sui banchi di scuola hanno deciso di scrivere un nuovo capitolo della ristorazione capitolina aprendo il ristorante Tribuna Campitelli.

Francesco Brandini e Roberto Bonifazi, chef entrambi classe 1992, e Daniele Gizzi, maître e sommelier del 1989, si conoscono da sempre. La loro amicizia, nata tra i banchi di scuola e cementata nelle cucine e nelle sale dei ristoranti romani, è cresciuta alimentandosi di un sogno comune: restituire al centro di Roma qualità autentica, cura artigianale e umanità.

La chiusura del cerchio

Dopo anni di gavetta e di esperienze formative in giro per l'Europa, hanno trasformato una promessa reciproca in un ecosistema che, da Bottega Tredici (2018) e dal Tartarughe Bar e Bottega (2023), approda oggi a Tribuna Campitelli, il loro progetto più maturo. Un po' come chiudere un cerchio. Un lavoro che ha impegnato i tre ragazzi per ben due anni in un'avventura difficilissima a causa degli inevitabili impedimenti burocratici e la necessità di rispettare i vincoli dettati dalla Sovrintendenza ai Beni cultuali (per esempio non hanno potuto mettere il parquet nel ristorante perché in un palazzo del XVI secolo i pavimenti non possono essere di legno).

Un ristorante nel palazzo storico del 1585

I tre soci hanno accolto la sfida più ambiziosa: aprire un ristorante in un palazzo storico del 1585, nel quadrante più centrale della Capitale. Qui hanno costruito un salotto contemporaneo dove ogni dettaglio promette coerenza tra ciò che si vede e ciò che si vive, dove il classicismo e la memoria dialogano con l’eleganza. Roma è omaggiata nelle sale intime e privatizzabili, nel cannettato che richiama le colonne doriche, negli archi evidenziati, nel travertino della fontana interna e nella graniglia che scalda il passo, componendo un lessico neoclassico moderno che prosegue anche nel piatto.

All’ingresso, il bancone–manifesto con l’imponente bottigliera dichiara l’anima champagneria e il dialogo con la strada; dietro, la cantina a vista e la corte riportano l’attenzione alla materia prima e alla misura del tempo.

Apprendimento per assaggio 

La loro storia si ritrova in un metodo di “apprendimento per assaggio” che ha alimentato relazioni, standard e gusto, fino a un’idea di economia circolare che tiene insieme filiera, prodotto e centralizzazione intelligente dei processi, con una visione ben precisa che si è già concretizzata nell’etichetta di vini Cantina Tredici, prodotta dai tre soci. Così Tribuna Campitelli diventa un gesto di restituzione a Roma: un luogo dove l’ambizione è cultura del fare, la passione è misura operativa e il racconto della città entra in sala per restare.

Aperto ufficialmente a settembre 2025, Tribuna Campitelli nasce come sintesi coerente di tradizione e contemporaneità, con circa 80 coperti tra il dehor sulla piazzetta e l’interno, dove si aprono piccole sale pensate per garantire intimità e un servizio sartoriale. Il progetto di interior dello spazio è firmato da Square Architects e si inserisce nel tessuto del Rione Campitelli, trasformando vincoli storici in un racconto d’insieme che unisce estetica, funzione e un forte impianto narrativo.

Lo chef Roberto Bonifazi parla all'AGI di Tribuna Campitelli

Un salotto contemporaneo

Tribuna Campitelli è l’evoluzione matura dell’ecosistema dei tre soci, che coniuga cucina contemporanea, cocktail e distillati serviti al tavolo, una carta vini importante (composta da 500 referenze, di cui 60 solo di champagne) e sale privatizzabili in un “salotto” contemporaneo dal carattere internazionale. La promessa al pubblico è di una coerenza completa: ciò che l’esterno lascia intuire si ritrova nei piatti, nei drink e nel servizio, puntando su comfort e cura del dettaglio. 

 

 

 

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Autore
Agi.it

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