Crotone, morì dopo essere stata “parcheggiata” al Pronto soccorso: 7 indagati

  • Postato il 25 giugno 2025
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Crotone, morì dopo essere stata “parcheggiata” al Pronto soccorso: 7 indagati

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Chiusa l’inchiesta sulla morte di una giovane “parcheggiata” al Pronto soccorso di Crotone, sotto accusa medici e infermieri

CROTONE – Sette indagati per la morte di una giovane di 28 anni che rimase “parcheggiata” a lungo nei corridoi del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio mentre avvertiva dolori addominali lancinanti per una pancreatite e venne operata quando era ormai troppo tardi. Il pm Pasquale Festa ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini a quattro medici e tre infermieri accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, falso ideologico e omissione di atti d’ufficio. L’inchiesta è stata innescata da un esposto presentato dall’avvocato Leo Sulla alla Procura di Crotone per conto dei familiari di Benedetta Godano, 28 anni non ancora compiuti quando avvenne la tragedia. Non ce la fece, la giovane, morta il 24 aprile 2023 al Policlinico di Germaneto, a Catanzaro, dov’era stata trasferita qualche giorno prima.

L’ODISSEA DELLA GIOVANE “PARCHEGGIATA” AL PRONTO SOCCORSO DI CROTONE

Nei capi d’imputazione e nella denuncia presentata dalla madre della vittima, Maria Madera, viene ripercorsa un’odissea sanitaria. La mattina del 7 aprile sua figlia arriva in ospedale con un’ambulanza del 118. In pronto soccorso un’inutile attesa di due ore in codice verde. La giovane torna a casa senza essere visitata. Ma i dolori persistono. Alle 12 chiede di nuovo l’intervento del 118 per essere riaccompagnata in ospedale. Ma la “parcheggiano” in un corridoio del pronto soccorso. Soltanto alle 21,30, quando inizia a vomitare, due infermieri la spostano in una stanza del pronto soccorso. A mezzanotte viene trasferita in chirurgia. Alle 6 del mattino successivo viene sottoposta d’urgenza a un intervento e nel pomeriggio viene trasferita in Ranimazione. Ci resta fino al 17 aprile, allorquando viene trasferita al Policlinico universitario di Germaneto, in coma farmacologico. Le condizioni peggiorano irrimediabilmente il 24 aprile. Secondo i familiari poteva essere salvata. Anche secondo la Procura di Crotone.

LE ACCUSE

Indagati sono i dirigenti medici Giuseppina Nicolazzi, 62 anni, di Petilia Policastro; Francesco Loprete (66), di Isola Capo Rizzuto; Alessandrina De Biase (65), di Scandale; Francesca Chiaravalloti (55), di Catanzaro. Indagate anche le infermiere Ilenia Covello (34), di Crotone; Sonia Lopetrone (50), di San Giovanni in Fiore; Anna Carvelli (45), di Crotone. Le accuse sono, per i medici, quelle di cooperazione colposa, per negligenza, imprudenza e imperizia, nell’aver causato il decesso della donna omettendo la corretta diagnosi della patologia e l’attuazione del giusto percorso terapeutico.

Le infermiere, invece, avrebbero, sempre secondo l’accusa, omesso di rivalutare il triage e o messo di riferire le reali condizioni della paziente. In particolare, una volta individuata la pancreatite in atto, non sarebbe stata disposta una terapia di idratazione, l’unica in grado di determinare una regressione del processo patologico. Durante il turno di servizio, tre medici si sarebbero rifiutati di visitare la donna in preda a nuovi dolori addominali. Ci sono anche accuse di falso perché gli indagati avrebbero omesso di compilare completamente la cartella clinica impedendo la ricostruzione dei fatti.

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