Crosetto spinge ancora sul riarmo: “Più personale per la Difesa. I militari di Strade sicure tornino nei loro ruoli”
- Postato il 4 novembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Più personale per la Difesa e il rientro dei militari che presidiano le strade nei loro ruoli. Sono le intenzioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, espresse nel suo intervento alla sede del Comando Operativo di Vertice Interforze dopo i collegamenti con vari teatri operativi nel giorno in cui si celebra la Giornata delle forze armate. “La legge 244”, quella che fissa il limite sul personale della Difesa a 170mila unità, “dobbiamo buttarla via. Lo spirito con cui è nata è morto. Il personale va aumentato e servono garanzie a tutela del personale. Mentre parliamo di scudo e guerra ibrida dobbiamo anche parlare di alloggi. Bisogna iniziare a parlare di requisiti, le forze armate devono essere efficienti. Serve una riforma delle forze armate, non la considero la riforma del ministro della Difesa: in Parlamento parleranno le Forze armate e non un sottosegretario o ministro” dice Crosetto. Una visione che Crosetto ha espresso anche in passato.
Ma non solo il ministro pensa di buttar via anche un’altra iniziativa, l’istituzione dell’operazione Strade sicure varata nel 2008 durante il governo Berlusconi, prorogata più volte nel corso del tempo. “Sull’operazione Strade sicure” è arrivato il momento di tornare indietro. Quando penso 6.800 militari in tutta Italia su strada, penso che dovremmo aumentare le forze di polizia per riportare i militari al loro lavoro originario”.
Non è stata l’unica dichiarazione della giornata. Ad Ancona Crosetto ha ribadito un concetto espresso anche in passato: “La Difesa è come l’aria, fin quando non serve non si vede, ma quando manca nei momenti in cui serve si capisce la sua necessità. Oggi tutti noi ricordiamo che questo presupposto della vita delle libere istituzioni, della nostra vita democratica è sulla base, sulle spalle, di alcune persone che hanno scelto di condurre una vita diversa al nostro servizio”.
Del resto la situazione internazionale desta più di una preoccupazione: “Viviamo, oggi, tempi complessi, in cui la pace non è più scontata. Le guerre del XXI secolo, infatti, non si combattono solo sul terreno. Si combattono nello spazio, nel cyberspazio, nella dimensione cognitiva, attraverso una guerra ibrida e invisibile che si gioca sui dati, sull’informazione, sulle percezioni. Il tema di quest’anno, ‘Difesa, la forza che unisce’, non è uno slogan – prosegue Crosetto – . È un principio concreto, un messaggio che attraversa ogni azione delle Forze armate. La Difesa lega territori e generazioni, collega città e borghi, accorcia le distanze tra la periferia e il cuore dello Stato. Unisce perché costruisce fiducia: tra istituzioni e cittadini, tra cittadini stessi, tra chi opera nei reparti e chi riceve la protezione dello Stato. Fiducia che nasce dal senso di responsabilità, dalla coerenza tra parole e azioni, dalla capacità di proteggere senza compromettere etica, rispetto e dignità. Essere la forza che unisce significa proteggere in tutti i sensi del termine: esserci dove c’è bisogno, sostenere le comunità, garantire sicurezza e soccorso con competenza e dedizione. Significa custodire la memoria dei nostri Caduti. Ricordarli non come un atto simbolico, ma come fondamento dell’identità della Difesa e della Repubblica”.
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