“Crosetto critica Netanyahu? Le parole non bastano a ripulirsi la coscienza, ora i fatti”: Conte risponde al ministro

  • Postato il 11 agosto 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Finora dove siete stati?“, “parole tardive”, “ora servono i fatti“. Dopo quasi due anni dall’inizio del genocidio perpetrato dal governo di Netanyahu ai danni del popolo palestinese, Guido Crosetto ha rotto il silenzio dell’esecutivo Meloni. In una lunga intervista a La Stampa, il ministro della Difesa ha detto che “quel che sta accadendo è inaccettabile. Il governo israeliano ha perso ragione e umanità. Non siamo di fronte a una operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà”. A stretto giro è arrivato il commento – critico – del leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte: “Le parole senza comportamenti conseguenti valgono poco. E di certo non bastano a ripulirsi la coscienza“.

Conte ha puntato il dito contro il governo guidato da Giorgia Meloni: “Dov’eravate mentre era in corso di svolgimento un genocidio, con oltre 60mila palestinesi trucidati, tra cui 18mila bambini? Dove eravate mentre sistematicamente venivano uccisi giornalisti e reporter?“. E ancora: “Dopo 22 mesi Crosetto scopre che il governo ‘amico’ di Netanyahu ha perso la bussola, ha calpestato qualsiasi principio di umanità. E adesso, che anche lui ha capito quello che tutti gli italiani in buona fede e l’intero mondo hanno compreso da un pezzo, che succede?”. Poi le proposte del presidente del M5s, già avanzate in Parlamento in questi mesi: “Ministro Crosetto, inviti Meloni a esprimersi chiaramente e a prendere le distanze dalle azioni del suo amico Netanyahu. Ma soprattutto dimostrate nei fatti che davvero vi siete pentiti della ignobile copertura politica e militare che fin qui avete offerto a un governo genocida: strappate il memorandum per la cooperazione militare tuttora in corso, disponete con l’Europa l’embargo totale di tutte le forniture militari per e da Israele, adottate sanzioni economiche contro Netanyahu e i suoi sodali”.

Anche Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, critica il ministro: “Sono parole tardive, servono atti, fatti concreti. A partire dalle sanzioni e dalla fine di ogni cooperazione militare. Altrimenti le parole suonano come insopportabile ipocrisia, l’inerzia come complicità”. Il deputato dem mette anche in luce come “da Tajani e Meloni ancora omissioni e timidezze”.

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Il Fatto Quotidiano

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