Crollo Morandi, la cerimonia al Memoriale. Egle Possetti: “Una strage di Stato che non va dimenticata”
- Postato il 13 agosto 2025
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- Di Genova24
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Genova. Sono trascorsi sette anni dal giorno in cui il ponte Morandi collassò su se stesso uccidendo 43 persone, e Genova ancora una volta si prepara a ricordarle e celebrarle, quest’anno un un luogo speciale: il Memoriale, lo spazio ricavato in un vecchio edificio ferroviario usato poi come deposito dei reperti del ponte e dedicato alle vittime della tragedia.
Il memoriale è stato inaugurato a dicembre, e i primi a entrarvi sono stati proprio i parenti delle 43 vittime. Egle Possetti, presidente del comitato vittime del crollo di ponte Morandi, vi ha incontrato la sindaca Silvia Salis, e giovedì 14 agosto sarà, come sempre, in prima fila durante a cerimonia di commemorazione.
Possetti, per la prima volta quest’anno la commemorazione si terrà al Memoriale. Un momento importante.
Siamo molto contenti. Il Memoriale è un luogo che abbiamo desiderato profondamente e per cui abbiamo anche dato battaglia, e che vorremmo quindi acquisisse una dignità, Il fatto di essere lì questa volta per noi è molto, molto emozionante.
La cerimonia si terrà davanti alle autorità cittadine e regionali, ma non sarà presente alcuni ministro o rappresentante del governo, con l’unica eccezione del viceministro del Mit Edoardo Rixi.
Già l’anno scorso era successa una cosa simile: quest’anno, dal punto di vista dei rappresentanti dello Stato provenienti da fuori della comunità ligure, non c’è praticamente nessuno. In rappresentanza del Governo c’è il senatore Rixi, genovese, che è sempre stato presente e lo sarebbe comunque. Ci dispiace non tanto per noi, ma perché questa vicenda non può essere dimenticata. È stata una strage di Stato: non ci sono stati controlli, non c’è stata vigilanza, e sono morti cittadini. Non deve perdere rilevanza per tutti. Per questo vorremmo una presenza istituzionale ogni anno. Comprendiamo che il periodo non sia semplice e che possano esserci impegni personali, ma una rappresentanza dovrebbe essere garantita.
Ha parlato di “strage di Stato”. Dal punto di vista giudiziario, il processo penale è in fase avanzata, ma ancora senza sentenza. Qual è lo stato d’animo?
Dopo sette anni non avere ancora una sentenza è difficile. La aspettiamo per il prossimo anno, speriamo il prima possibile. Si è fatto molto per velocizzare: tre udienze a settimana, grande impegno. Ma è un maxi-processo, con 58 imputati e una mole enorme di materiale tecnico e documentale. Il codice di procedura penale non agevola la rapidità in questi casi. Arrivare almeno alla sentenza di primo grado, pur non essendo la fine, sarebbe un passaggio molto importante anche dal punto di vista emotivo.
Un capitolo importante riguarda il futuro del Memoriale, tema che avete discusso anche con la nuova sindaca Silvia Salis durante una recente visita.
Abbiamo tante idee e anche la sindaca ha manifestato la volontà di valorizzare questo luogo, che per noi è importantissimo. Deve essere parte integrante del tessuto cittadino, non qualcosa di isolato. Per noi è fondamentale la presenza di un curatore, non a tempo pieno, ma che coordini le attività con le scuole, con le università e con progetti legati alla gestione innovativa delle infrastrutture. Pensiamo a mostre, spettacoli teatrali, proiezioni, dibattiti. Ora il Memoriale è aperto, ma manca una vera gestione. C’è poi la parte esterna, su cui ci saranno lavori ancora per circa due anni: manca l’appalto per una parte e servirà anche una segnaletica migliore, perché a volte le persone non riescono a trovarlo. Nel mese di settembre faremo incontri operativi per andare avanti-
Proprio lunedì il Ministero dei Trasporti ha reso noto il via libera al DPCM che attua la legge a sostegno delle vittime del crollo del Ponte Morandi e le altre vittime di tragedie di questo tipo. Siete soddisfatti?
Assolutamente. La legge è stata approvata, ma manca il decreto attuativo. Senza questo la legge non può entrare in vigore. In questi giorni il testo è stato chiuso dagli uffici del Ministero, manca solo la firma finale per l’operatività. È una fase prevista: ogni legge ha bisogno di un atto attuativo, altrimenti non è applicabile. Noi ci aspettavamo questa firma proprio in questi giorni, anche perché i termini erano previsti per legge. Credo arriverà verso fine mese.