Crollo della funivia, ora si corre ai ripari: Faito al centro dell’agenda politica
- Postato il 7 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Crollo della funivia, ora si corre ai ripari: Faito al centro dell’agenda politica
Crollo della funivia, ora si corre ai ripari: è iniziata ufficialmente la fase operativa per la riqualificazione e la messa in sicurezza della ex statale 269 del Faito.
NAPOLI – Dopo la tragedia del 17 aprile scorso, con il crollo della funivia del Faito, si accendono i riflettori sulla viabilità montana. È iniziata ufficialmente la fase operativa per la riqualificazione e la messa in sicurezza della ex statale 269 del Faito, unica via d’accesso attualmente praticabile per raggiungere la montagna dal centro di Vico Equense.
Un segnale concreto è arrivato questa mattina (6 maggio) dalla Sala “Paolo Borsellino” della sede della Città Metropolitana, dove si è svolta la prima riunione del tavolo tecnico interistituzionale convocato dal consigliere delegato al Monte Faito, Giuseppe Tito. L’obiettivo: restituire piena agibilità alla montagna, oggi più isolata che mai. Al tavolo, insieme a Tito (anche sindaco di Meta), erano presenti i primi cittadini di Castellammare di Stabia, Vico Equense e Pimonte – Luigi Vicinanza, Giuseppe Aiello e Francesco Somma – oltre a tecnici della Regione Campania, della Città Metropolitana e rappresentanti dell’Associazione Pro Faito.
Crollo della funivia, Faito al centro dell’agenda politica: una strada, tre enti, 11 chilometri da mettere in sicurezza
La ex SS 269 si estende per circa 11 km, con la gestione suddivisa tra Comune di Vico Equense, Regione Campania e Città Metropolitana. Proprio quest’ultima ha in carico la tratta più lunga – 8,6 km – ed è chiamata ora a verificarne condizioni e sicurezza, in particolare dei costoni rocciosi e dei dispositivi di protezione.
«Oggi abbiamo avuto un incontro molto proficuo – ha affermato Tito al termine della seduta – perché abbiamo messo al tavolo tutti i soggetti competenti sulla questione, assumendo delle decisioni che prevedono la partecipazione di tutti, ciascuno secondo il proprio ruolo». E se da Vico si punta a rafforzare l’unico accesso disponibile, lo sguardo è rivolto anche verso l’altra arteria storica che porta in vetta: la strada che parte da Castellammare e attraversa Quisisana, chiusa da decenni.
Quisisana, un progetto da 20 milioni per riaprire la seconda strada
Il sindaco Vicinanza ha annunciato che Castellammare ha già candidato un progetto da 10 milioni al bando della Presidenza del Consiglio per riaprire la strada. A questi si aggiungono altri 10 milioni messi in campo dalla Regione per interventi di regimentazione idraulica.
«Per quel che concerne l’altra strada, quella che parte da Castellammare via Quisisana, il Comune di Castellammare – ha annunciato il sindaco Vicinanza – già prima della tragedia del giovedì santo aveva partecipato a un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri con un progetto di riapertura per un ammontare di 10 milioni di euro, mentre altrettanti sono già stati resi disponibili da parte della Regione Campania per la regimentazione dei rivi che dalla montagna scendono a valle, in maniera da mettere in sicurezza la strada stessa. L’auspicio è quello di riuscire ad aggiudicarci il finanziamento in maniera da poter intervenire al più presto. In caso contrario, stiamo studiando, proprio a questo tavolo, la possibilità di trovare fonti di finanziamento alternative».
Interventi urgenti e forestazione strategica
«Occorre intervenire con urgenza – ha ribadito il Sindaco di Vico, Aiello – affinché le attività imprenditoriali e le famiglie presenti sul Faito possano rimanerci, attraverso tutte le opere che si renderanno necessarie, anche di carattere idrogeologico». La Città Metropolitana ha già avviato un progetto di riforestazione da 1,5 milioni di euro (fondi PNRR), che prevede la piantumazione di 35.000 alberi e arbusti su 35 ettari della montagna.
Il sindaco di Pimonte, Francesco Somma, ha infine proposto simbolicamente di convocare la prossima riunione del tavolo tecnico direttamente sul Faito, per tenere alta l’attenzione e restituire centralità a un territorio troppo spesso dimenticato. L’inizio dei sopralluoghi segna dunque una svolta concreta per la montagna più amata della costiera. Ma la vera sfida sarà garantire tempi rapidi, fondi certi e soprattutto una visione unitaria.
Il Quotidiano del Sud.
Crollo della funivia, ora si corre ai ripari: Faito al centro dell’agenda politica