Crolla la partecipazione a 5 stelle: per le regionali in Emilia Romagna votano appena 844 iscritti

  • Postato il 23 settembre 2024
  • Di Il Foglio
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Crolla la partecipazione a 5 stelle: per le regionali in Emilia Romagna votano appena 844 iscritti

In cinque anni, una partecipazione crollata di oltre l'ottanta per cento. È quella che riguarda gli iscritti e i partecipanti alle votazioni interne al Movimento 5 stelle in vista delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna, ma non solo. Venerdì sul sito del partito è stato pubblicato l'esito delle votazioni per approvare la lista dei candidati delle prossime due elezioni regionali, quelle emiliane, appunto, e quelle in Liguria. Per entrambe le regioni, le liste sono state approvate. Ma il dato interessante è soprattutto quello che riguarda i partecipanti.
 

Sul sito si legge che in totale hanno votato 844 iscritti. In 617 hanno approvato la rosa di candidati proposta dal partito, mentre in 227 hanno votato contro. Facendo un rapido confronto con le ultime elezioni regionali in Emilia-Romagna, nel 2019 alla medesima votazione parteciparono 6.015 aventi diritto. Si tratta di circa l'86 per cento in meno dei voti (in numeri assoluti la differenza è 5.171 persone). Cinque anni fa il partito aveva presentato un suo candidato, scegliendo di correre in solitaria. Alla guida c'era Luigi Di Maio, nei suoi ultimi mesi da capo politico: poco prima del voto che rielesse Stefano Bonaccini come presidente di regione, l'ex ministro del Lavoro si dimise dal suo ruolo e a fare da reggente, fino all'arrivo di Giuseppe Conte, fu Vito Crimi. Il voto avveniva sulla piattaforma Rousseau, oggi abbandonata. 
 

L'altro dato da tenere in considerazione è quello della Liguria. Al voto che si è chiuso lo scorso venerdì per confermare la lista dei candidati, hanno partecipato 497 iscritti: 339 hanno detto sì alla lista di candidati presentata, 158 hanno votato no. Non sono disponibili i dati dello stesso voto nel 2020, ma sul Blog delle Stelle ci sono ancora i risultati del voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau che chiedeva, sempre all'epoca delle elezioni regionali liguri, se il Movimento avrebbe dovuto avanzare colloqui per formare un'alleanza con il Partito Democratico: all'epoca parteciparono 1.664 persone, vinse il sì.

Quattro anni dopo, la piattaforma Rousseau non è più parte del Movimento, l'alleanza con il Pd è sempre più fondamentale per il partito ed è in corso un'accesa lite pubblica tra presidente, Conte, e fondatore e garante, Grillo. I risultati elettorali non sono dei più soddisfacenti: si conta un'unica vittoria nell'ultimo periodo, quella di Alessandra Todde supportata dagli altri alleati del campo largo in Sardegna (45,4 per cento, contro 45 per cento), mentre nei territori i grillini fanno sempre più fatica a riconfermare sindaci e amministratori locali.
 


Questi ultimi dati di partecipazione sono un tema di cui presumibilmente si discuterà nella prossima, controversa, assemblea costituente d'autunno, cioè il punto di confronto voluto dall'ex premier Conte e dal quale poi il Movimento dovrebbe ripartire. L'argomento è centrale, soprattutto per la forza politica che ha fatto della democrazia diretta e partecipata uno dei suoi punti più identitari. Con numeri del genere è probabile che alle prossime elezioni i grillini non faranno grandi performance. Ed è a questo punto che l'alleanza con il Pd potrebbe diventare una questione di necessità più che di affinità

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Autore
Il Foglio

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