Crociera sul Nilo: un relitto del I secolo d.C.

  • Postato il 22 dicembre 2025
  • Di Focus.it
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Nel tour culturale del mondo classico non mancava la tappa nell'antico Egitto, lo conferma il relitto ritrovato al largo della costa di Alessandria d'Egitto, che potrebbe essere la prima "nave da crociera" dell'età romana in Egitto: una sontuoso panfilo, lungo 35 metri, che sembra corrispondere a una testimonianza riportata dal geografo greco Strabone nel I secolo a.C.: "Sono imbarcazioni finemente decorate, usate dalla corte reale per le escursioni: ogni giorno e ogni notte sono affollate da persone che suonano, danzano e festeggiano senza freni".. La megalopoli d'Egitto. Nell'antichità Alessandria era una metropoli spettacolare: qui abitavano circa 700 mila persone che avevano a disposizione vie lastricate, palazzi, terme e templi rivestiti di marmo. Per il viaggiatore che veniva dal mare, il "biglietto da visita" della città era il Faro di Pharos, una torre di marmo e granito alta circa 130 metri, considerato una delle sette meraviglie del mondo antico, sotto cui si trovava il porto. Ed è proprio nelle acque del Portus Magnus, che gli archeologi dell'Istituto Europeo di Archeologia Subacquea (IEASM), guidati da Franck Goddio, hanno localizzato il relitto, vicino all'isola sommersa di Antirhodos.. Un lussuoso panfilo. L'imbarcazione – che risale alla prima metà del I secolo d.C. – era costruita come uno piccola nave da crociera: 35 metri di lunghezza e 7 di ampiezza che comprendevano un padiglione centrale e una cabina decorata. Un'imbarcazione sicuramente costruita per navigare in acque molto basse: la prua era piatta, mentre la poppa tondeggiante. L'imbarcazione probabilmente richiedeva più di 20 rematori, mentre lo spazio destinato ai passeggeri era progettato per partecipare a cerimonie e feste sul fiume e nei canali. Sulla struttura della barca compare un'iscrizione in greco, ancora da decifrare. Un indizio che potrebbe offrire informazioni sui proprietari, sul ruolo della nave o sulla sua funzione rituale.. Ritrovamento eccezionale. Nonostante questo tipo di battelli compaia nei testi antichi e in opere d'arte – come il Mosaico del Nilo di Palestrina, che raffigura un'imbarcazione più piccola impegnata in una caccia all'ippopotamo – un esemplare reale non era mai stato trovato. Il relitto giaceva a soli 7 metri di profondità e sotto appena 1,5 metri di sedimenti.. Civiltà sommersa. Dal 1992 il team di Goddio sta riportando alla luce porzioni intere dell'antica Alessandria: templi, quartieri sommersi, relitti di epoche diverse. Nel 2000 furono scoperte le antiche città di Thonis-Heracleion e Canopo nella baia di Abukir, con statue colossali e tesori ancora intatti. Nel 2019, fu ritrovato un altro relitto che sembrava corrispondere a una descrizione di Erodoto. Questa imbarcazione è stato rinvenuta, invece, a meno di 50 metri dal tempio sommerso di Iside.. Perché è affondata? Resta ancora da capire come mai questa nave sia naufragata al largo delle coste egiziane. Una spiegazione, secondo gli archeologi, potrebbe essere attribuibile al forte terremoto, e conseguente maremoto, che devastò la costa nel 50 d.C., provocando il crollo del tempio di Iside e l'inabissamento di parte del porto. Un'altra ipotesi potrebbe essere collegata al rito in maschera della nave di Iside (navigium Isidis): una processione in cui una nave riccamente decorata rappresentava la barca solare della dea, "signora del mare". Il relitto sommerso potrebbe essere stato parte della cerimonia.In ogni caso la nave rimarrà sott'acqua, in accordo con le linee guida dell'Unesco, per garantirne la conservazione..
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Focus.it

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