Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, condannati a giocare in eterno
- Postato il 24 maggio 2025
- Di Il Foglio
- 1 Visualizzazioni

Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, condannati a giocare in eterno
Hanno giocato ai massimi livelli per 25 anni, si sono contesi campionati, coppe, mondiali e palloni d’oro. Messi e Ronaldo, lasciato il grande calcio europeo per tornei meno performanti ma ben più redditizi, continuano a giocare e a segnare.
Non importa dove, come e contro chi, ogni loro rete fa subito il giro del mondo via web, social e tv.
Eredi del loro livello calcistico e soprattutto mediatico non ci sono. Il calcio continua a produrre i suoi campioni (Yamal, Vini jr, Lautaro ecc.) ma fenomeni, in campo e fuori, non più o non ancora.
E così i nostri eroi, 38 anni l’argentino e 40 il portoghese, “non possono” smettere. Lo vuole il business del calcio. Questa la ragione per cui sono pronti altri 200 milioni di euro l’anno per il rinnovo in terra d’Arabia di CR7. Un contratto che lo manterrà in campo fino al 2027 quando avrà 42 anni. Non solo. Per Cristiano si è cercata una formula dell’ultimo minuto (prestito?) per permettergli di partecipare al nuovo Mondiale per club in programma a giugno negli States. L’Al Nassr, la sua squadra saudita non si è qualificata, ma la Fifa lo avrebbe voluto come testimonial comunque. Questo perché il suo “gemello diverso” Messi ci sarà. Eccome. La sua Inter Miami avrà l’onore della partita inaugurale in Florida il 14 giugno contro gli egiziani dell’Al Ahly.
Anche per la Pulce argentina il futuro è già scritto: continuerà a giocare. Il suo contratto in scadenza nel 2026 sarà rinnovato e proseguirà la sua esperienza negli Stati Uniti, anche se quasi quarantenne.
Il problema anagrafico non se lo pongono neppure le rispettive Nazionali. Per nulla intenzionate a rinunciare ai loro fenomeni.
Il Portogallo vuole Ronaldo in campo nel Mondiale del 2026 in America dove non potrà non esserci pure Messi con l’Argentina campione uscente. In che condizioni atletiche e con che capacità di incidere sui risultati poco importa. Fondamentale la loro presenza e il relativo circo mediatico. Stiamo parlando di due professionisti assoluti in grado di tenersi in forma e gestire al meglio fatiche fisiche e infortuni. Una precondizione necessaria per mantenere in piena attività due vere e proprie industrie in grado di produrre fatturati e indotti milionari.
Non esistono cifre ufficiali ma secondo Forbes i guadagni di Cristiano raggiungono quasi i 300 milioni l’anno contro i 150 del collega argentino. Una differenza dovuta al diverso impatto mediatico. Basta vedere i profili social dei due campioni: Ronaldo conta 651 milioni di follower su Instagram contro i 505 milioni di Messi mentre Wikipedia dedica al portoghese 41 pagine contro le 30 del rivale.
Gol, assist ma anche filmati extracampo. Tutto diventa subito virale se ci sono “quei due”. Il bodyguard di Messi, tale Yassine Cheuko ex militare dei Navy Seal, è diventato popolarissimo per i video che lo ritraggono mentre insegue e placca tifosi e invasori che si avvicinano al campione. Una celebrità improvvisa ma pagata a peso d’oro. Si favoleggia un contratto da tre milioni annui.
Niente in confronto agli incassi di Giorgina, la compagna di Ronaldo. L’ex commessa argentina di Gucci, conosciuta da CR7 a Madrid, si è trasformata in una formidabile influencer e coltiva una lucrosa attività come modella apparendo in campagne promozionali per i più importanti brand di moda. Grazie alla costante presenza al fianco di Cristiano conta quasi 70 milioni di follower.
Quella di Ronaldo e Messi è una popolarità destinata ancora a crescere frutto di due carriere straordinarie che si possono sintetizzare in questi numeri: 46 trofei per l’argentino e 33 per il rivale, inclusi i Palloni d’oro (5 per Cristiano e ben 8 per la Pulce). In gran parte vinti mentre militavano rispettivamente nel Real Madrid e nel Barcellona. Due squadre globali che hanno reso planetaria la loro rivalità. Un dualismo che appare irripetibile: non solo mancano fuoriclasse di questo livello ma manca un contesto di conflittualità (e se vogliamo anche di antipatia personale) che alimenti polemiche e leggende.
La loro sfida reale e/o virtuale non deve finire, il sistema calcio globalizzato non può permetterselo. Chiedere alla Fifa di Infantino per informazioni.