Cristiano Doni: “Con la maglia dell’Atalanta mi sentivo Superman. Le scommesse? Sapevo che quelli del Piacenza…”
- Postato il 4 settembre 2025
- Calcio
- Di Blitz
- 6 Visualizzazioni

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Cristiano Doni ripercorre le sue mille vite: bomber dell’Atalanta, azzurro al Mondiale 2002, il coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse e la nuova vita da imprenditore. Con la sua franchezza, racconta cadute e rinascite. “Con la maglia dell’Atalanta mi sentivo Superman — dice — era la numero 27, un omaggio a Villeneuve. Ho sputato sangue per quella maglia”. Il ricordo del talento è ancora vivo: “Ero un 10 poco ortodosso, correvo tanto, avevo fiuto del gol. All’Atalanta ho trovato la mia casa”. Sul calcioscommesse non si nasconde: “Sono stato il capro espiatorio, mi hanno messo un’etichetta che non era la mia. Oggi so cosa significa finire nella macchina del fango. Sì, sapevo che quelli del Piacenza vendevano le partite, l’ho accettato, sono stato uno stupido”. Poi il peso del marchio infamante: “I carabinieri all’alba, i cinque giorni in prigione, la carriera finita. Ho mangiato tanta m…, ma mi sono tirato su le maniche”. Oggi, a 52 anni, la nuova vita: “Sono un imprenditore, ho locali a Maiorca e un centro padel a Bergamo. Qui la gente mi vuole bene”. Infine, uno sguardo alla famiglia: “Mio figlio ha 12 anni, gioca a pallone. Non gli faccio vedere i miei gol: troverà la sua strada, voglio solo che sia felice”.
L'articolo Cristiano Doni: “Con la maglia dell’Atalanta mi sentivo Superman. Le scommesse? Sapevo che quelli del Piacenza…” proviene da Blitz quotidiano.