Crisi Amt, Piciocchi: “Salis non cerchi pretesti per eliminare la gratuità, sarebbe un errore enorme”

  • Postato il 25 giugno 2025
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pietro piciocchi

Genova. “Leggiamo con vivo stupore le dichiarazioni della Sindaca Silvia Salis e del vicesindaco Alessandro Terrile che, in merito alle comunicazioni odierne del collegio sindacale di Amt, non trovano altro di meglio da fare che accusare la precedente amministrazione di avere nascosto le criticità finanziarie in cui verserebbe l’azienda. Ennesima caduta di stile di una giunta che pensa di essere in campagna elettorale permanente e che, piuttosto che mettersi a lavorare e a fare qualcosa, continua a non resistere alla tentazione di addebitare responsabilità immaginarie a chi l’ha preceduta“.

È la dura replica di Pietro Piciocchi, ex vicesindaco reggente e assessore al Bilancio e attuale consigliere di minoranza, ai commenti della giunta di centrosinistra sulla situazione di Amt definita al limite della “crisi d’impresa” dal collegio sindacale che, in una lettera visionata da Genova24, chiede al cda un piano di risanamento in 30 giorni.

Piciocchi contesta all’assessore Robotti e al vicesindaco Terrile precedenti dichiarazioni dalle quali traspariva che i conti di Amt erano “in ordine”. Oggi, invece, “scopriamo che il principale problema degli squilibri di Amt, neppure quantificati, sarebbe la gratuità“.

Piciocchi spiega in un lungo comunicato: “In vista dell’assemblea dei soci dello scorso 22 aprile, Amt aveva comunicato formalmente di stimare per l’anno 2025 ricavi da traffico pari a 60 milioni di euro, con un incremento di circa 6 milioni rispetto al precedente esercizio. La nuova politica tariffaria ha portato a risultati molto positivi: alla data del 30 aprile gli abbonamenti annuali erano cresciuti da 77.900 a 192.500 e si era registrato un aumento del 661% nell’uso del trasporto pubblico da parte delle categorie under 14 e over 70. L’azienda, sempre nelle comunicazioni di aprile, aveva altresì rappresentato una previsione di ulteriore consistente incremento degli abbonamenti al 31 dicembre“. Tutti dati che in effetti erano stati sciorinati il 22 aprile in una conferenza stampa in cui si annunciava la proroga delle gratuità fino al 30 settembre.

“La politica tariffaria del Comune di Genova è tra le più evolute d’Italia, tanto da avere attratto finanziamenti speciali ad integrazione dei fondi ordinari del trasporto pubblico locale: finanziamenti che sta alla nuova amministrazione sollecitare – rivendica l’ex vicesindaco -. Il riferimento è al credito di 12 milioni e mezzo di euro, a valere sui cosiddetti fondi per la qualità dell’aria, e alle risorse straordinarie spettanti alla Città metropolitana di Genova, pari a 16 milioni di euro, a valere sul decreto legge 131 del 2024, sempre per i programmi di miglioramento della qualità dell’aria.

Quindi passa all’attacco: “Abbiamo sempre saputo che, al netto delle rassicuranti dichiarazioni di Silvia Salis in campagna elettorale, la misura della gratuità fosse molto avversata dalla sinistra: oggi ne abbiamo la puntuale conferma ma non cerchino pretesti per eliminarla perché non staremo a guardare. Revocare la gratuità sarebbe infatti un errore di enorme proporzione che, oltre a penalizzare la cittadinanza, porterebbe ad un danno economico certo per l’azienda.

“Chiediamo alla giunta di essere responsabile, di evitare di seminare il panico e di ricercare colpevoli, esercizio del tutto sterile: si adoperi piuttosto per trovare soluzioni a problemi di squilibri economici che, peraltro, sono comuni a tutte le aziende del trasporto pubblico locale del nostro Paese”, conclude Piciocchi.

Autore
Genova24

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