Crisi alla Denso di Poirino, cresce la preoccupazione: 180 gli esuberi
- Postato il 19 ottobre 2025
- Economia
- Di Quotidiano Piemontese
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POIRINO – Nuovi segnali di crisi alla Denso di Poirino, uno dei principali stabilimenti dell’indotto automotive piemontese, dove il futuro della produzione e dei lavoratori resta sospeso. È quanto emerso dall’ultimo incontro in Unione Industriale a Torino tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm e Fismic, insieme alle Rsu di stabilimento.
I sindacati hanno espresso una “forte e immutata preoccupazione” per il destino del sito chierese, colpito duramente dalla crisi del settore automobilistico e dal crollo degli ordini da parte di Stellantis e di altri costruttori europei. L’unico strumento che finora ha consentito di contenere gli effetti della contrazione produttiva è quello dei contratti di solidarietà, in vigore da diversi mesi e prorogati fino al primo trimestre del 2026. La misura ha garantito finora la tutela dei posti di lavoro e dei redditi, ma non è sufficiente a rasserenare gli animi.
Il nodo più critico resta quello degli esuberi, saliti da 150 a circa 180 unità, con una settantina di posizioni ancora da gestire. Finora le uscite sono avvenute su base volontaria e con incentivi, ma in fabbrica la tensione cresce, anche per alcune decisioni aziendali considerate un segnale negativo, come la sospensione del servizio di trasporto dedicato ai dipendenti.
Nel corso del confronto, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto con forza la riapertura del tavolo sull’integrativo aziendale, ritenuto uno strumento indispensabile per offrire garanzie e fiducia ai lavoratori in un momento di forte incertezza. L’azienda ha accolto la richiesta e ha fissato un nuovo incontro per la fine del mese.
La direzione Denso, dal canto suo, ha annunciato una serie di “misure correttive” per rafforzare la competitività del sito e migliorare aspetti interni come sicurezza, comunicazione, ergonomia e qualità.
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