Cresce l’allarme per il virus West Nile, si stima che i casi siano già 10mila. Il picco dopo Ferragosto

  • Postato il 2 agosto 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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L’Italia è in allerta per la crescente diffusione del virus West Nile, trasmesso dalle zanzare del genere Culex. I casi confermati aumentano di giorno in giorno, così come il bilancio delle vittime. Secondo le stime, le infezioni reali sul territorio nazionale potrebbero essere almeno 10.000, la maggior parte delle quali asintomatiche, calcolate sulla base dei decessi finora segnalati nel 2025. L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha registrato finora nove decessi, di cui quattro in Campania. Il numero ufficiale dei contagi confermati è salito a 89, contro i 32 riportati nel bollettino della settimana precedente.

I casi si concentrano principalmente tra Lazio e Campania, ma nuovi contagi sono stati segnalati anche in Lombardia. A Milano è stata diagnosticata la malattia a una donna di 38 anni, mentre a Pavia una donna di 66 anni è stata ricoverata in condizioni serie. In Abruzzo, a L’Aquila, è in corso la verifica di un caso sospetto.

Il quadro clinico e i dati ufficiali dell’Iss

Tra i casi confermati, 40 hanno manifestato forme neuro-invasive, le più gravi, che includono encefalite e meningite: 23 nel Lazio, 10 in Campania, e casi isolati in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Sono stati inoltre rilevati 46 casi di febbre e 3 casi asintomatici, due dei quali tra donatori di sangue.

Le autorità hanno intensificato i controlli proprio sul fronte delle donazioni. Nelle province con presenza del virus, le sacche di sangue vengono ora testate sistematicamente. In assenza di test, i donatori che hanno soggiornato in aree a rischio devono attendere 28 giorni prima di donare. Nonostante le preoccupazioni, le istituzioni regionali rassicurano: il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha negato l’esistenza di un’emergenza, pur criticando la gestione ministeriale, mentre in Lombardia si parla di situazione “sotto controllo”.

Sorveglianza continua e rete ospedaliera attiva

Il grande punto critico del West Nile è l’imprevedibilità. La sua trasmissione dipende da variabili ambientali, meteorologiche e stagionali. Secondo il dottor Federico Gobbi dell’IRCCS Sacrocuore Don Calabria, più aumentano i contagi, più saranno numerosi i casi gravi di encefalite e i decessi.

In risposta alla diffusione del virus, la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) ha attivato una rete di ospedali sentinella su tutto il territorio nazionale, per garantire un monitoraggio tempestivo ed efficace. Si tratta della stessa struttura capillare utilizzata con successo durante la pandemia di Covid-19, pronta ora a contenere l’espansione del West Nile. Il picco dei contagi è atteso dopo Ferragosto, rendendo cruciali i prossimi giorni per la prevenzione, la diagnosi precoce e la sorveglianza sanitaria.

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Blitz

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