Cremazione, il convegno nazionale a Genova: “Sbagliato fare profitto, rischio di avere salme da mezza Italia”
- Postato il 18 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Si è aperta l’assemblea nazionale della Federazione Italiana per la Cremazione. Un’associazione che unisce una trentina di Società per la Cremazione che operano Italia. Genova sarà questa volta la città ospitate. I vari delegati delle So.Crem di tutta Italia hanno visitato il cimitero di Staglieno venerdì alle 14.
Poi alle 16 si sono ritrovati al Tempio Crematorio del cimitero monumentale per avviare i lavori dell’assemblea Federazione Italiana per la Cremazione. Ivano Malcotti e Linda Alfano, di So.Crem Genova, sono intervenuti su “La figura del Doula- Accompagnatore di fine vita”. Giovanni Pollini di So.Crem Torino è stato relatore sul tema “Ritualità laica a Torino”; Rosanna Lavagna di Federcelebranti ha parlato di “La figura del celebrante laico-umanista”; Lucia Ientile di So.Crem Cagliari ha trattato l’argomento “Celebrazione della vita, ritualità laica ritrovata”.
La giornata si è chiusa con un breve concerto al tempio laico a cura di Mariana Rusnac. In quest’occasione è stato anche presentato il volume, edito da M&R, sui 120 anni di So.Crem Genova. Oggi, sabato 17, alle 10.30, nella sede genovese di So.Crem in via Lanfranconi 1 si proseguirà con l’assemblea. Una trentina le delegazioni rappresentate con il presidente delle Federazione Franco Benini di Mantova, il vicepresidente Massimo Nenci di Livorno, il tesoriere Giovanni Pollini di Torino e il segretario nazionale Ivano Malcotti di Genova.
Benini è intervenuto anche sul caso Genova: «Sappiamo che qui stanno costruendo un secondo forno crematorio, che non serve a nulla. Correte il rischio di trovarvi con un vero mercato delle salme. Spero che ci sia un ripensamento, perché davvero sarebbe assurdo mandare a monte la So.Crem, che è un ente di terzo settore, per sostituirla con un’impresa che fa profitto».
“Federazione Italiana per la Cremazione è l’associazione di promozione sociale che riunisce le Società di Cremazione (So.Crem.) attive nel nostro Paese – si legge nella nota stampa – Un sodalizio che opera per il rispetto della dignità dell’uomo e del dolore dei congiunti, per l’osservanza della volontà della persona in relazione alle decisioni di fine vita e per l’ampliamento delle libertà individuali nell’ambito della dimensione sociale collettiva. Le Federazione promuove e coordina l’attività delle So.Crem. italiane perseguendo come scopo un servizio sempre più conforme a criteri di qualità e sempre più rispondente al rispetto verso i defunti ed i loro cari. Questo scopo, questa missione si realizza attraverso l’ottimizzazione delle l’attività, attraverso la valorizzazione delle sinergie, attraverso una sempre più stretta condivisione di competenze e professionalità. La direzione di questa azione è quadruplice: verso le Associazioni, verso gli operatori del settore funerario, verso le istituzioni, verso la società civile. Verso le Associazioni il compito che ci siamo dati e quello di implementare le conoscenze teoriche e normative con le competenze tecniche e rendere così possibile la migliore operatività nel rispetto più pieno del nostro patrimonio ideale e culturale. Verso gli operatori del settore funerario l’attenzione della Federazione è volta a favorire una piena integrazione dei ruoli con la ricerca di sempre più opportune ed efficaci procedure. Verso le Istituzioni il compito della Federazione si caratterizza principalmente con la continua azione di stimolo, di promozione delle istanze culturali cremazioniste al fine di favorire una sempre più idonea evoluzione normativa sia a livello nazionale che regionale. Verso la società civile la Federazione intende farsi promotrice di iniziative efficaci volte a stimolare il dibattito culturale che ruota intorno ai grandi temi etici ed esistenziali che costituiscono il patrimonio ideale delle nostre associazioni. La storia della cremazione affonda le radici nell’Ottocento. Nell’era moderna, la prima cremazione in Italia si verificò nel 1822 allorché fu cremata la salma del poeta inglese Percy Bysshe Shelley, annegato nel golfo della Spezia. Il suo corpo fu bruciato nella spiaggia di Viareggio sopra una pira sparsa di balsami per volontà dell’amico Byron. In quegli anni del primo Ottocento una schiera di pensatori, igienisti e politici promosse l’idea cremazionista, come l’olandese prof. Moleschott, insegnante di fisiologia all’Università di Roma e di Torino”.