Crashgate 2008, Massa vuole 71 milioni. FIA lapidaria con l’ex Ferrari: “Perse per colpa sua”

  • Postato il 1 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Felipe Massa non ha mai dimenticato (e non si è ancora dato pace) per quel maledetto 28 settembre 2008 quando, a Singapore, sotto le luci artificiali del primo Gran Premio notturno della storia, la sua Ferrari partita in pole, chiuse fuori dalla zona punti e lo condannò a perdere un Mondiale che sembrava a portata di mano.

A cambiare una storia che sembrava ormai scritta e ad aprire un caso ancora oggi lontano dall’essere chiuso, una collisione ordinata dal muretto e punita. Il brasiliano, però, non è mai stato risarcito del “fattaccio” e continua a portare avanti la propria tesi di complotto, chiedendo a FIA e FOM un risarcimento da 71 milioni di euro, che la Federazione ovviamente non vuole riconoscergli, anzi…

L’inizio dello scandalo

Riavvolgendo il nastro e tornando a quel 28 settembre 2008, a portare al cosiddetto Crashgate fu l’incidente che vide Nelson Piquet Jr, pilota Renault, finire contro le barriere costringendo l’ingresso in pista della safety car. Una situazione che favorì il compagno di squadra di “Nelsinho”, Fernando Alonso, che alla fine vinse la corsa partendo dalla 15° posizione e condannò Massa a vedersi sfuggire il Mondiale.

Il brasiliano, che partiva davanti a tutti, chiuse 13°, lontano dalla zona punti anche perché uscì dai box con il bocchettone del carburante ancora attaccato. Un episodio che ne compromise gara e titolo. Quel Mondiale andò, infatti, per un solo punto a Lewis Hamilton. Nel 2009, la FIA confermò che l’incidente era stato deliberatamente provocato per favorire Alonso. Una decisione che portò alle squalifiche di Flavio Briatore e Pat Symonds, ma non permise a Massa di vedersi assegnare il Mondiale.

L’ammissione choc di Ecclestone

A riaccendere la miccia e convincere Massa ad agire legalmente anche le dichiarazioni choc di Bernie Ecclestone del 2023. L’ex boss della Formula 1 ammise che, già all’epoca, lui e l’allora presidente FIA Max Mosley erano a conoscenza della manipolazione: “Massa è stato derubato. Avremmo dovuto cancellare la gara di Singapore, ma decidemmo di proteggere lo sport da uno scandalo enorme. Mi spiace ancora per Felipe”.

Senza quel GP, infatti, l’ex Ferrarista avrebbe vinto con 97 punti, contro i 92 dell’attuale pilota della Rossa. Anche Jean Todt, allora team manager Ferrari, aveva espresso dubbi sulle accuse: “Sapevamo che Piquet sarebbe andato a sbattere volontariamente, ma le decisioni sportive si prendono in pista”. Il destino fece il resto, con Massa che vinse in Brasile, ma venne beffato dal sorpasso all’ultimo di Hamilton sulla Toyota di Timo Glock.

Il duro comunicato della FIA contro Massa

Tenutasi a Londra in questi giorni e conclusa il 31 ottobre 2025, l’udienza non ha però ancora prodotto un verdetto. Le richieste di Massa sono chiare. La posizione della FIA l’ha resa più limpida il duro comunicato diramato nelle ultime ore dalla Federazione: “Il signor Massa, plurimilionario cittadino e residente brasiliano, ha presentato una richiesta di risarcimento in questa giurisdizione dell’Inghilterra e del Galles basata su una presunta violazione del regolamento sovranazionale della FIA […]”.

“La richiesta di risarcimento del signor Massa però trascura palesemente una serie di errori commessi da lui stesso o dal suo team, la Ferrari, durante il GP di Singapore e in altri GP, che hanno contribuito al suo secondo posto nella classifica generale del campionato piloti di quella stagione”, si conclude il comunicato ufficiale.

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