Costituzione e criminalità organizzata, la riflessione degli studenti dell’Ite di Cutro
- Postato il 19 novembre 2024
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Il Quotidiano del Sud
Costituzione e criminalità organizzata, la riflessione degli studenti dell’Ite di Cutro
La riflessione degli studenti dell’Ite di Cutro nell’ambito del ciclo su cittadinanza a Costituzione avviato con l’UniCal
L’articolo 3 della Costituzione italiana, al secondo comma, stabilisce che: “È compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Questo comma rappresenta uno dei principi fondamentali su cui si fonda la repubblica italiana, in particolare l’obbligo di garantire e promuovere l’eguaglianza sostanziale, non solo formale, tra i cittadini. Questa disposizione implica che lo Stato non si limiti soltanto a riconoscere i diritti, ma soprattutto agisca per rimuovere concretamente le disuguaglianze che ostacolano la libertà e la partecipazione di tutti. Questa norma quindi diventa un importante riferimento giuridico e morale per contrastare la criminalità organizzata (mafia, ndrangheta, camorra…). Infatti, la criminalità organizzata rappresenta uno dei maggiori ostacoli sociali ed economici che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, creando emarginazione, sfruttamento, inquinamento delle istituzioni che riducono la partecipazione democratica e ostacolano lo sviluppo sociale ed economico delle aree in cui si radica.
COSTITUZIONE E CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, LA RIFLESSIONE DEGLI STUDENTI DELL’ITE DI CUTRO
Le organizzazioni criminali tendono a controllare totalmente il territorio attraverso pratiche di intimidazione, corruzione e sfruttamento, ostacolando la crescita e la giustizia sociale. Cosa deve fare lo Stato? Lo Stato può e deve agire in molti modi, noi ne individuiamo alcuni cruciali, di seguito;
- Misure economiche: Sostegno allo sviluppo economico dei luoghi svantaggiati come il mezzogiorno, investimenti pubblici per creare lavoro e ridurre la dipendenza economica dalla criminalità;
- Misure sociali: interventi educativi e culturali per prevenire l’influenza della criminalità organizzata e promuovere la cultura della legalità;
- Interventi legislativi: leggi e procedure che rendano più efficaci le indagini e le operazioni di repressione delle organizzazioni criminali;
- Sostegno alle vittime: Protezione delle vittime, protezione delle imprese che si oppongono alle estorsioni e al pizzo, programmi di assistenza per chi decide di lasciare le organizzazioni criminali.
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Queste sono solo alcune ipotesi di azione dello Stato per rimuovere l’ostacolo rappresentato dalla criminalità organizzata.
Alessia Bevilacqua
Lorena Crivaro
Ilenia Anna Oliverio
Salvatore Pio Caccia
Samuele Martino
IV “A” – Ite Polo di Cutro
Il Quotidiano del Sud.
Costituzione e criminalità organizzata, la riflessione degli studenti dell’Ite di Cutro