Così Shopfully supporta retailer e brand nello sbloccare il potenziale del retail media

  • Postato il 19 dicembre 2025
  • Good Stories
  • Di Forbes Italia
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Contenuto tratto dal numero di dicembre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Negli ultimi 20 anni il digitale ha attraversato due grandi rivoluzioni: la search, che ha cambiato il modo in cui scopriamo informazioni; e i social, che hanno ridefinito come le persone interagiscono tra loro. Entrambe hanno anche trasformato il mercato pubblicitario.
Oggi arriva la terza ondata: il retail media, che cambia il modo in cui scopriamo, valutiamo e acquistiamo i prodotti. Porta la pubblicità nel momento più prezioso, quello della decisione d’acquisto, consentendo ai retailer di valorizzare i propri touchpoint digitali e fisici – siti, app, punti vendita – trasformandoli in veri media. Allo stesso tempo, offre ai brand la possibilità di raggiungere la propria audience in maniera ancora più mirata e misurabile. Secondo Statista e Bain & Company, il retail media cresce del 15% l’anno e ha già superato i 126 miliardi di dollari nel 2023, con una proiezione di 176 miliardi entro il 2028. Una trasformazione che cambierà per sempre lo scenario e che vede un’azienda italiana tra i protagonisti.

“Il retail media cambia il modo in cui i brand parlano ai consumatori mentre decidono cosa comprare”, spiega Stefano Portu, founder e ceo di Shopfully, piattaforma che collega 200 milioni di consumatori con le offerte che amano, aumentando le vendite locali per oltre 500 catene retail e brand. “Negli ultimi anni il modo in cui si scoprono i prodotti è cambiato radicalmente”, osserva Portu. “Le persone hanno sviluppato stili di consumo più complessi e si aspettano comunicazioni sempre più personalizzate, immediate e contestuali. A seconda di cosa comprano, cercano un diverso equilibrio tra valore e prezzo, il value for money, e la tecnologia è ormai parte integrante di questo processo. Un alleato per informarsi, confrontare e scegliere in modo più consapevole”.

Mentre compiono queste scelte, ormai i consumatori vivono, e navigano, in un flusso costante di stimoli e contenuti pubblicitari. “Il retail media è la risposta a un’economia dell’attenzione sempre più complessa, dove la rilevanza è necessaria per catturare — e mantenere — la fiducia dei consumatori. Non basta più parlare alle persone: bisogna parlare loro con contenuti rilevanti, nel momento esatto in cui sono pronte a scegliere”. Per questo la frontiera della pubblicità si sposta sul retail media. I brand ora vogliono la stessa precisione di Amazon nel targeting di un messaggio e nella misurazione del suo impatto sulle vendite, estesa anche allo shopping fisico. “E la parte più interessante di questa rivoluzione deve ancora iniziare”, osserva Portu.

Oggi pochi giganti globali hanno già consolidato modelli di successo. “Amazon, Alibaba e Walmart, che insieme rappresentano circa il 5% del fatturato retail mondiale, concentrano però due terzi delle attività di retail media”, spiega. “Questo significa che il restante 95% dei retail ha ancora davanti un’enorme opportunità: diventare una media company”. Rispetto ai tre grandi player, però, ci sono due importanti differenze: le dimensioni più ridotte e una preponderanza del canale fisico su quello e-commerce.
Questo è lo spazio in cui si inserisce Shopfully. Con una piattaforma tecnologica proprietaria, dati di prima parte e una community di oltre 200 milioni di shopper, l’azienda lavora al fianco di centinaia di catene retail e brand per sviluppare il potenziale della trasformazione della comunicazione digitale dei negozi a livello globale.

“Il nostro ruolo nel retail media è dare superpoteri digitali ai negozi fisici, trasformandoli in media company ad alte performance”, spiega Portu. “Se altri, ad esempio Shopify, aiutano i retailer a vendere prodotti online, Shopfully li aiuta a competere con Amazon e altri colossi sul terreno più redditizio: la monetizzazione dei dati e dell’attenzione dei clienti. La nostra ambizione è portare questo modello su supermercati e punti vendita, spostando il valore dalla semplice logica promozionale a un sistema media basato su dati, precisione e contenuti altamente rilevanti”.

Nata in Italia oltre dieci anni fa, Shopfully ha oggi un team di oltre 450 persone attivo in 25 mercati tra Europa, America Latina e Australia. E con la recente combinazione con Flipp, anche in Canada e Stati Uniti, due tra i mercati più competitivi del mondo.

È una delle poche realtà tecnologiche italiane con una leadership riconosciuta a livello globale. “La nostra crescita è stata costante e consapevole”, dice Portu. “Abbiamo costruito tecnologie, acquisito realtà complementari e creato un ecosistema che raggiunge milioni di consumatori nel mondo. Con una visione chiara: aiutare il secondo settore più grande al mondo, il retail, a reinventare lo shopping in negozio con il digitale, per renderlo più intelligente, più connesso e misurabile. Competendo con successo nel retail media”.

Scrivere le regole di un settore globale dall’Italia significa credere nel potenziale dei talenti e delle imprese del Paese. “L’Italia ha idee, competenze, creatività e una cultura dell’innovazione pragmatica che si adatta bene alla complessità e alla continua trasformazione dei mercati tecnologici di oggi. La differenza è nel raggiungere la scala necessaria per competere nel tech: fondamentale, quindi, costruire rapidamente aziende che si aprano a più mercati e creare team davvero internazionali. Siamo felici di vedere sempre più tech company italiane dire la propria a livello globale, ma siamo ancora lontani dal potenziale del Paese. I talenti e la cultura non ci mancano, dobbiamo investire di più per generare nei prossimi anni le Luxottica del futuro”.

L’articolo Così Shopfully supporta retailer e brand nello sbloccare il potenziale del retail media è tratto da Forbes Italia.

Autore
Forbes Italia

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